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Quella voce si era sbagliata, non era possibile che io, Rachele Smith, venissi mandata nel mondo dei demoni, non era possibile!!
Io, cioè la mia anima, risalí quel vortice immenso, dove tutte le anime venivano risucchiate.
Mi ritrovai in un luogo senza spazio ne tempo, illuminato da una luce fioca, ero davanti ad una porta di quercia, tutta graffiata e consumata, marcia oserei dire. Di fianco vi era un cartello su cui era scritto: lasciate ogni speranza voi che entrate, . . . .
Bla, bla, bla, l' Inferno era davvero come lo aveva descritto Dante?
Comunque ogni cosa era coperta di sangue, rabbrividì. Che cosa mi aspettava dietro quella porta?
Avanzai incerta. La porta si aprii con uno scricchiolio. Entrai. Davanti a me si aprì uno spettacolo davvero.... davvero.... divertente.
Divertente ?!? Come può essere divertente?? Eppure fu così. Davanti a me vi erano locali, case, palazzi, tutto immerso nel più completo buio, illuminato qua e là da qualche lampada o lampione che emanava luce rossa.
Era tutto una festa, tutti cantavano, ballavano, non me lo immaginavo così. Venni travolta da un diavolo grassoccio e barbuto che danza va a ritmo di musica, io caddi a terra.
Lui mi guardò, mi venne incontro e mi aiutò ad alzarmi.
-Grazie- gli dissi
e lui - scusa non ti avevo visto, stavo rincorrendo una bella diavoletta- mi disse lui con faccia da pervertito.
-si- gli risposi io, senza speranza gli uomini, anche da morti!!
-per scusarmi ti offro un caffè, ti va?-
- ma si, tanto- risposi io ancora frastornata. Ci dirigemmo verso un Caffè e lui mi chiese - sei nuova di quí?-
-se per nuova intendi se sono appena morta, allora sì -
-strano- mi disse Calvin (così si chiamava)
-perché? -
-beh, molti di noi vengono qua piangendo, tristi di essere morti-
-no, non sono triste, tanto avevo una vita di merda là sopra-
-capisco-
Ormai ci eravamo già seduti al tavolo.
-toglimi delle curiosità Calvin -
-dimmi -
-voi diavoli non vi ricordate quello che avete fatto in vita? Tutte le cose brutte che avete commesso?-
-no, il Consiglio degli Anziani, lo stesso che giudica le anime e decide dove devono andare, toglie dalla nostra memoria tutte le cose brutte che abbiamo fatto.-
-ah, e perché ci sono tracce di sangue sulla porta centrale e perché ci sono frasi di Dante sul cartello?-
Lui scoppiò in una grossa, grassa risata, dopo qualche minuto si asciugò le lacrime e mi disse:
-no, non è sangue. È salsa di pomodoro. La mettiamo per spaventare i nuovi arrivati- e ricominciò a ridere. Poi continuò
- Ah, le frasi sono di questo....Dante?
Non so neanche chi è; so solo che è uno che ha parlato di noi ed è molto importante. Diciamo che le abbiamo messe a caso-
-l' Inferno non è proprio come viene descritto sulla Terra-
- nessuno ci conosce, neanche in quello schifoso paradiso, lì sono tutti degli snobboni che si credono chissà chi solo perché curano i malati o robe del genere... pregano tutto il giorno e parlano malissimo di noi, come se loro fossero meglio di noi.-
Disse con la faccia tutta rossa.
Lo guardai perplessa, poi rivolsi lo sguardo verso gli altri e poi su di me, oddio avevo corna e coda come tutti gli altri, ero un........DIAVOLO!!

La battaglia tra i due mondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora