-Cazzo, e adesso cosa succederà, si scatenerà una guerra di sicuro.
Cazzo, cazzo!-
-Calma con le parole Calvin,sono sicura che gli angeli non ci dichiareranno mai guerra. Voglio dire, SONO ANGELI! Pace e amore sono i loro obbiettivi, mica la guerra!-
-Ma tu non gli conosci neanche quei babbei, hanno detto che è colpa nostra? Allora vuol dire che è colpa nostra! Non c'è storia!E se scatenano una guerra, hanno sempre ragione! LORO non hanno MAI torto!-
-Allora se non hanno MAI torto, vuol dire che noi NON abbiamo ragione ed è giusto che puniscano Dracula!-
-Ma tu da che parte stai?!? Sei un diavolo, io sono un diavolo tutto l'Inferno è abitato da diavoli, quindi verremo puniti tutti, e sai perché? !
Perché siamo diavoli! Non importa a nessuno quello che diciamo perché siamo diavoli!-
Ero scioccata, io non penso proprio che gli angeli abbiano dei pregiudizi, non è possibile!
-E adesso cosa facciamo Calvin?-
-Dobbiamo prepararci alla battaglia!-
-Ma sei matto?! No, io vado a parlare con il Coniglio degli Anziani, e non cercare di fermarmi, CAPITO?-
Eravamo già fuori dal castello e ci stavamo dirigendo verso casa.
-Uffa ma sei impossibile! Va bene, però ti accompagno e non pensare di venir accolta come un ospite, ricordati tu sei un diavolo.-
-Ok,ok, adesso andiamo-
Mi giro verso Calvin e con il sorriso sulle labbra gli chiesi
-Em, ma come facciamo ad andare in Paradiso?-
Calvin alzò gli occhi al cielo
-Vieni con me-
Ovviamente mi prese il polso e cominciammo a correre, arrivammo ad un edificio imponente, fatto di mattoni e pieno di finestre, entrammo.
-questo è un edificio molto importante, qui avvengono gli scambi di comunicazione tra Inferno e Paradiso, non che ce ne siano tanti, però i pochi sono importanti.
Noi qui chiederemo il permesso per andare in Paradiso, sarà difficile convincerli, quindi non ti prometto niente, Rachele, ci sei?!-
Io ero imbambolata a guardare il via vai di persone, anzi di diavoli, che c'era in questo edificio.
-Si,si ho capito, sei proprio pessimista!-
-No, sono realista!-
Prima parlammo con la signorina della reception, lei ci portò dal vice segretario a cui esponemmo le nostre intenzioni, dopo un'ora a parlare ci disse testuali parole : non sono io la persona che si occupa di queste cose.E ce lo dici ora, babbeo di un vice segretario, ci hai fatto perdere un'ora! Gli avrei voluto dire invece, io, persona cortese che sono risposi
-Allora ci faccia parlare con la persona che si occupa di "queste cose"- dissi con un sorriso forzato
-si, vedrò cosa posso fare-
Dopo mezz'ora, mezz'ora! Ritornò il vice segretario e ci disse: mi dispiace, il segretario del direttore non vi può ricevere, è in riunione assieme al direttore.Mi sali una rabbia da paura
-allora quando ci può ricevere?-
-Devo andare a controllare la sua agenda-
Un'altra mezz'ora passò e il vice segretario ritornò.
-tra una settimana-
Santo cielo benedetto!!!
-come tra una settimana?!?!?!-
-una settimana-
Ero una furia incontrollabile, sorpassai il vice segretario e mi fiondai nella sala delle riunioni, vuota. Come vuota?? Ma non era in riunione?!
Girai a destra verso l'ufficio del direttore, aprì la porta con una rabbia da spaccarla e davanti ai miei occhi vi era un direttore appollaiato su una morbida sedia che ronfava come un orso.
Mi avvicinai a lui, sbattei la mia mano sulla scrivania e lui sobbalzó, ritornando al mondo reale.
-Ma cosa... -
-Io e lei dobbiamo fare un bel discorsetto signor direttore! !-
Non avrebbe avuto più scuse.