Un fatto nascosto

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Per mia fortuna la settimana passò in fretta senza nessun intralcio. Tiffany ogni tanto mi lanciava qualche occhiataccia, mentre Jack continuava ad ignorarmi. Gemma ed Ian si erano allontanati parecchio da me e se Lily ci era rimasta male perché pensava di aver perso un'amica, io c'ero rimasta male anche per mio fratello.
Non era mai stato così freddo con me in tutta la sua vita. Ma purtroppo non potevo farci niente, il tempo continuava a scorrere lasciando inalterate le mie emozioni. Io e Peter eravamo usciti insieme un pomeriggio ed eravamo andati al parco. Quell'uscita era stata un disastro. Peter aveva cercato di baciarmi ed io lo avevo respinto, ciò aveva creato una situazione di imbarazzo talmente grande che neanche due minuti dopo stavo già tornando a casa da sola. Non ci eravamo parlati nei giorni successivi e i nostri amici, sapendo ciò che era successo facevo delle battutine sulla friendzone orribili. Io non potevo farci niente, se non sentirmi in colpa per lui. Le battutine finirono quando un giorno Cameron e Nick stavano recitando la scenetta e Peter infuriato aveva dato un pugno a Nick, ma per fortuna erano stati fermati da Jack al seguito della sua fidanzatina che come al solito lo aveva raccontato a tutta la scuola. Adesso tutti mi conoscevano come la friendzonatrice. Mi sentivo più sola che mai a causa di ciò, per non dimenticare l'allontanamento di Lily. Ma tutto ciò per fortuna venne risolto presto un sabato pomeriggio. Quando io e lei avevamo deciso di tornare a casa a piedi. Eravamo quasi arrivate difronte la porta di casa mia, quando mi fermò
«Alice, voglio chiederti scusa.» Mi disse
«Per cosa?»
«Per come mi sono comportata in questi giorni con te. Sai, credo che sia arrivato il momento di mettere un punto a tutto questo. Se Gemma si è voluta allontanare, peggio per lei.»
«Già, penso che dovresti anche dimenticare mio fratello, è stato uno stronzo e si è anche allontanato da me.» Lily rimase stupita dalla mia risposta
«Sul serio?» mi chiese «Non pensavo che lui.. beh..»
«Ma non importa» la interruppi e alzai le spalle. In realtà mi importava e parecchio, ma non volevo farle pesare la cosa.
«Che ne dici se questa sera ci divertiamo un po' e creiamo del casino?» mi chiese facendo spuntare un sorriso
«Ho paura di sentire ciò che vuoi dirmi» risi
«Questa sera, Cassie farà una festa per il suo compleanno e considerando il fatto che lei è la migliore amica di Tiffany..»
«Scordatelo, già quella pazza mi guarda male e tuo fratello mi implora di chiederle scusa, ci manca solo questa festa.»
«Andiamo Alice! Ci saranno tutti i nostri amici e ci divertiremo tantissimo!»
Cosa dovevo fare? Lily mise le mani giunte
«Va bene, ma se succede qualcosa ce ne andiamo subito.»
«Contaci!» rise «Vieni a casa mia così ci prepariamo?» Annuì
Mandai un messaggio a mia madre e per fortuna lei disse di si. Lily mi disse che mi avrebbe prestato qualche suo vestito, quindi non c'era bisogno che io ritornassi a casa.
Il pomeriggio trascorse in fretta, troppo in fretta per miei gusti. Peter e Cameron ci avrebbero raggiunte alle 8 e noi sembravamo due pazze. Stavo cercando qualcosa di carino nel suo armadio, ma non c'era niente che mi colpiva o meglio, tutto ciò che mi colpiva mi stava malissimo. Alla fine Lily mi porse un vestitino color lampone a manica lunga. Era molto semplice e non troppo scollato, ma era stretto, veramente stretto. Mi sentivo terribilmente a disagio
«Sta meglio a te che a me!» mi disse. Le sorrisi ma dentro di me, volevo solo strapparmelo di dosso. Metteva troppo in risalto le mie curve. Decisi di abbinarci una giacca abbastanza lunga, almeno così mi sentivo un po' coperta.
Quando salimmo nella macchina di Peter, Cameron e Lily erano seduti dietro e davanti, Peter non faceva altro che squadrarmi dalla testa ai piedi. Era troppo imbarazzante.

Quando arrivammo alla festa, la musica era così alta che si sentiva già da fuori e c'erano molte più persone di quante me ne aspettassi. In poche parole, volevo scomparire. Ero rimasta da sola con Peter, cosa poteva succedere di peggio?
Per poco non inciampai su qualcosa. Mi girai e vidi Tiffany e Jack. Lui era semplicemente bellissimo e bastò solamente un suo sguardo per farmi arrossire.
«Dovresti stare attenta a dove metti i piedi» mi disse quell'oca di Tiffany
«E tu dovresti evitare di usare quei trampoli se non sai come camminarci.» Mi fulminò con lo sguardo e Jack rise.
«Alice andiamo» mi disse Peter
«Già, andate via. L'aria sta già iniziando a puzzare» rise. Mi girai per risponderle, ma Peter mi tirò per un braccio. La odiavo.
Dopo poco ci raggiunse Nick che mi presentò due sue amici Luke e Anita.
«Andiamo a mangiare qualcosa?» ci propose
«Io ho bisogno di bere, vi raggiungo tra poco.» Gli dissi
«Sta attenta a non bere troppo, non voglio ritrovarti su un divanetto a fare chissà cosa con chissà chi.» Disse Nick facendomi l'occhiolino
«Sta tranquillo. Torno subito» gli sorrisi e andai verso il tavolo con le bibite.
Volevo qualcosa di alcolico ma non troppo pesante. Scelsi una bibita color lampone.
«Che schifo» rise qualcuno accanto a me. Jack stava mischiando alcune cose.
«Cosa?» gli chiesi. Mi stavo già infuriando
«Prova questo.» Mi porse il suo bicchiere
«Cosa c'è dentro?»
«Provalo e basta, non voglio mica drogarti.» Rise. Lo presi e ne assaggiai un po'.
La mia gola bruciava, cosa diamine aveva mischiato?
«E' troppo pesante!» feci per ridarglielo, ma aveva già un altro bicchiere in mano.
«Oh andiamo, non ti farà niente!» mi prese per mano e mi portò fuori, accanto la piscina.
C'erano ragazzi ubriachi e alcuni stavano fumando cose strane, mentre in piscina c'era una coppia che stava facendo solo Dio sa cosa.
Ci sedemmo in una panchina un po' in disparte dagli altri. Perché mi aveva portata qui?
«Alice mi serve il tuo aiuto» disse con un po' di imbarazzo grattandosi la testa. Scoppiai a ridere. Il mio aiuto?
«Smettila, è una cosa seria. Si tratta di tuo fratello.» Quando nominò mio fratello mi bloccai «Deve allontanarsi da Gemma. L'ho convinto a lasciarla ma continuano ancora a vedersi. Non mi piacciono le persone che ha iniziato a frequentare, è cambiato. Devi aiutarmi a farlo ritornare come prima.»
Ian ultimamente era cambiato parecchio e a quanto pare non ero stata l'unica a notarlo. Mi faceva male sentire quelle cose, e poi che persone frequentava? Dovevo scoprilo.
«Cosa possiamo fare gli chiesi?» la tristezza della mia voce mi sorprese
«Stargli accanto e cercare di tenerlo sott'occhio, capire con chi diamine esce e che cosa combina quando lo fa.» Lanciò il bicchiere e io sobbalzai. Era infuriato e io avevo paura a chiedergli il perché, ma dovevo farlo.
«Jack.. che cosa è successo?»
«Che cosa è successo?!» urlò e si alzò. Il suo sguardo era furioso «è ubriaco quasi tutte le sere e viene a casa mia a lamentarsi e a piangere. Non so per quale motivo lo faccia ma nomina sempre un certo Mike e..»
Non lo ascoltai più. Non poteva essere. Cosa diavolo stava combinando Ian con Mike e i suoi amici? Ripensai al mio passato e un brivido di freddo mi percosse. Improvvisamente avevo di nuovo paura, la paura che non provavo da parecchi mesi. Dovevo trovare Ian e farmi coraggio. A grandi sorsi finì il mio bicchiere e senza dire niente mi alzai per andare alla ricerca di Ian.

«Alice!» mi chiamò, ma io non volevo più ascoltarlo

Non riuscivo a trovarlo, vedevo solo un mucchio di persone che ridevano e si divertivano. Tra di loro c'erano i miei amici, che mi chiamavano, ma io non gli davo ascolto. Avevo altri problemi. Presi un altro bicchiere, avevo bisogno di incoraggiamento. Perlustrai la casa parecchie volte, ma non riuscì a trovarlo.

Ero ubriaca da far schifo e mi odiavo ancora di più per esserlo. Scoppiai a piangere.
«Ehy che succede?» mi chiese Cameron ridendo. Era anche lui ubriaco e faceva fatica a reggersi in piedi
«Sparisci» lo spinsi
«Vieni con me e spigamelo piccola!» mi prese il polso e mi portò su. Nel frattempo avevo preso un altro bicchiere e da quel momento in poi non ricordai più niente.

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Ciao ragazze/i state tranquilli/e, è solo un capitolo di passaggio ;)

Ci vediamo al prossimo, fatemi sapere cosa ne pensate! 




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