5; Leila

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Entrai in casa mia che era sempre praticamente vuota, vivevo con mio padre, perché i miei si erano separati quando avevo cinque anni, mia madre viveva in Florida e non la vedevo da un paio di mesi quando ero andata da lei per passare un paio di settimane con lei prima di tornare a Londra

Aprii il portone e Rose si diresse subito in cucina, eravamo passate da un supermercato mentre tornavamo a casa, e avevamo preso due lasagne da mettere solo a scaldare

Dopo aver finito di mangiare salimmo in camera mia per prepararmi

Rose mi lisciò i capelli e mi legò i ciuffi che si trovavano intorno al viso dietro alla nuca

Mi truccai un po mentre lei andava a curiosare tra la mia roba da vestire mi feci una linea di matita nera sotto l'occhio e mi misi un po' di mascara

Mi avvicinai a Rose davanti al mio armadio

-Tieni- mi porse una canottiera rossa che teneva scoperta la pancia e una gonna a vita alta nera e le mia amate all star nere

Mi spedì in bagno a cambiarmi e quando uscii mi sentii piuttosto a disagio per la gonna un po troppo corta per i miei gusti

-Wow, sarà ai tuoi piedi prima della fine dell'appuntamento- mi guardai allo specchio -Non so...non mi convince...-ma Rose mi accompagnò fuori casa prima che potessi replicare

-Ti accompagno fino a Starbucks, poi fai tutto tu okay?- mi prese per il braccio, mi porse la prima borsa che trovò all'ingresso, ci mise dentro per me il telefono, il portafoglio e le chiavi -Non usare troppo il telefono davanti a lui ok? Penserà che tu non voglia parlare, e non rispondere al cellulare, potrebbe pensare che tu abbia un ragazzo- mi girai verso di lei, queste non le avevo ancora sentite, ma lei aveva quattro anni più di me, per cui più esperienza in queste cose, per cui mi fidai di lei

Salimmo sul bus che portava allo Starbucks e lei continuò a elencarmi cose da fare e de non -Ma soprattutto- mi guardò con aria comprensiva -Si te stessa, e non parlare troppo di te, potrebbe pensare che tu sia vanitosa- io annuii cercando di sembrare tranquilla, ma in realtà ero completamente terrorizzata, non ero mai uscita con un ragazzo per un appuntamento

Mi buttò fuori dal bus alla fermata e lei mi salutò da dentro a esso, io agitai la mano poco convinta e piuttosto preoccupata

Mi voltai dietro di me e mi incamminai verso lo Starbucks che si trovava in quella via

Davanti vidi un ragazzo con un cappello e un paio di occhiali da sole scuri, che riconobbi subito per il suo modo di sorridere quand'era nervoso, una fortuna essere così fan, potevo riconoscerlo tra un milione di gente per il suo neo sulla tempia

Alzò lo sguardo dal suo telefono a me e lo vidi stupirsi per un attimo, ma subito dopo si ricompose e mi venne in contro sorridendomi felice

Ero piuttosto imbarazzata, non sapevo come avrei dovuto salutarlo, Rose non me lo aveva detto

Ma fece tutto lui, mi abbracciò con una sola mano dietro la schiena, io usai due braccia per abbracciarlo

-Allora Cherry, come ti va la vita?- mi disse con la sua voce stupenda -Tutto bene, e te Brook?- feci un cenno verso di lui -Tutto ok- io gli indicai Starbucks-Entriamo?- lui mi fece segno di no con la testa -Ti ho dato questo posto di riferimento, perché sapevo che lo conoscevi di sicuro, ma ti volevo portare in un altro posto- allungò la mano verso di me e io gliela afferrai lasciandomi guidare da lui

Mi trascinò in mezzo alla folla e capii perché si fosse messo un cappello e gli occhiali da sole, tra tutta quella gente era impossibile che qualcuno non lo riconoscesse

Arrivammo davanti ad un bar in un angolo, era piuttosto carino dall'esterno, ed era così anche dall'interno

-Ehi Brook- il barista agitò alla mano salutando il ragazzo accanto a me, lui agitò la mano per ricambiare il saluto

Mi portò in un tavolino in un angolo, con due poltroncine messe vicine

Il locale non era tanto affollato, andava bene per noi due

Si tolse il cappello e gli occhiali e finalmente vidi i suoi occhi stupendi mentre un largo sorriso fu cresceva sul viso

-Allora cosa vuoi?- Non avevo ancora deciso eppure avevo passato 10 minuti della mia vita a guardare le brioches di quel locale, esposte dietro uno strato di vetro
-Credo che prenderò una brioche alla Nutella, non sono una persona da marmellata- dico scuotendo la testa, lui dice cosa vogliamo prendere al barista e poi torna a guardarmi

-Ho saputo che verrai di nuovo da noi per la festa di Romeo...-poi guardando la mia faccia preoccupata aggiunse -Vai tranquilla, non ci sono solo bambinetti piccoli da accudire- io annuii -Odio avere a che fare con i bambini piccoli, sono carini e tutto, ma poi quando li devi tenere diventa una cosa improponibile-

-Io ho anche Harper da tenere, povero me...sai chi è Harper vero? - io annuii -È tua sorella più piccola, ieri non sono riuscita a vederla, sarebbe stato bello però-

Arrivò il cameriere che a me porse la mia brioche e a lui ne diede un altra solo che era alla marmellata

Alla fine non era così difficile parlare con lui come avevo immaginato, lo trovavo piuttosto facile, era la prima persona con cui mi succedeva di parlare così apertamente senza conoscerla nemmeno tanto

Verso sera mi accompagnò verso casa, sempre tenendomi la mano, sensazione nuova per me

Arrivati davanti a casa ero piuttosto in imbarazzo senza sapere come salutarlo nuovamente

Ma lui mi si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla guancia, poi si girò e se ne andò agitando la mano per salutarmi

Io rimasi lì ferma un attimo con la mano sulla guancia, poi salii su per le scale di casa e mi buttai sul letto in camera mia

Quando squillò il cellulare

Spazio Autrice
Spero che vi piaccia, vi anticipo che il prossimo capitolo sarà raccontato da Brook😝
Xoxo😘
_Feffe🐼

Your Eyes... ; Brooklyn BeckhamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora