Draco.

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Hermione sospetta qualcosa. Forse non avrei dovuto ricordarle che la mia famiglia è composta interamente da mangiamorte. Non posso dirglielo, non posso dirle che dovrei diventarlo anch'io. Scapperebbe da me e mi odierebbe.

Sono così frustrato di non poterglielo confidare. Ciò che però più mi tormenta è l'omicidio di Lavanda. Ho paura, paura che possa essere stato mio padre.

"No, lui non è così spietato, non fino a questo punto" penso cercando di convincermi. Ma chi me lo assicura? Potrebbe benissimo essere stata opera sua.

Alzo lo sguardo dal mio piatto mezzo pieno di cibo del banchetto. I miei occhi incontrano velocemente quelli di Hermione e anche se lei non può sorridere, io giuro di averne notato un accenno. Sbatto le palpebre e lo sguardo di Hermione è già tornato fisso sui suoi due amici.

Riprendo a mangiare e una mano mi si possa su di una spalla.

"Flint?" domando io, posando la forchetta e girandomi verso di lui.

"Malfoy" dice indifferente.

"Sai, pensavo al motivo per cui hai lasciato la squadra di Quidditch... Oh dimenticavo, non me l'hai ancora svelato il cosiddetto perché" dice con aria retorica.

Sospiro.

"Beh, onestamente non c'è proprio un motivo. Diciamo solamente che mi ero rotto le palle di stare in quella squadra" sputo cercando di chiuderla qui.

Mi guarda con odio e si allontana.

Sento un ticchettio proveniente da un probabile cucchiaio sbattuto ripetutamente contro un bicchiere.

Mi giro verso il luogo da dove proviene il suono. La Umbridge tiene in mano il bicchiere e richiama l'attenzione degli studenti.

"Ragazzi. Un attimo di attenzione" sbotta con la sua solita voce stridula cercando di farsi sentire.

Cala il silenzio, si fa per dire.

"Bene. Come molti di voi sanno, ieri Lavanda Brown è stata uccisa. Non sappiamo ancora il colpevole ma stiamo cercando di scoprirlo. Molti di voi non sapranno cosa è accaduto e nemmeno noi ne siamo certi. Siamo soltanto a conoscenza del fatto che la ragazza era andata a cercare del sangue di unicorno nella Foresta Proibita per curare suo padre. La sua sorte è stata terribile, la maledizione imperdonabile l'ha colpita. Ma beh, la studentessa era a conoscenza che andare nella Foresta può essere alquanto pericoloso e inoltre prendere del sangue di unicorno è qualcosa di altamente illegale a scuola. Quindi... sono veramente afflitta dalla sua situazione ma la responsabilità è unicamente sua. Inoltre è molto probabile che sia stata una creatura selvatica, un lupo mannaro ad esempio. Direi di non preoccuparci troppo" ridacchia "Continuate, continuate tranquilli" conclude risiedendosi al suo posto.

Bastarda.

Dopo aver finito il mio pasto in solitudine, mi alzo e mi dirigo fuori il castello per far una passeggiata.

Cammino vicino i prati quando sento delle voci. Mi nascondo dietro un pilastro e rimango ad origliare.

"E' cambiato, già" dice un ragazzo a me sconosciuto "Non è più quello di prima" aggiunge sempre la stessa voce.

"E' diventato così asociale... E non sembra più interessato alla sua casa, ai suoi amici" sussurra un altro.

"Che bastardo. E' interessato particolarmente ai Grifondoro. Voglio capirci qualcosa, non la passa liscia con noi" questa volta riconosco la voce. E' Flint.

Mi sento il sangue pomparmi nelle vene e vorrei far qualcosa ma è meglio di no.

"Andiamo prima che ci veda. L'ho notato spesso camminare da solo per di qua, secondo me è..." si allontanano e non riesco più a comprendere le parole. Mi accascio sul pavimento.

they don't know about us; dramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora