E io rimango qui per te❤️ (solangelo)

Capitolo 17

Nico's pov

Guido Will verso la mia camera da letto, è il posto migliore dove parlare.

Non so se essere preoccupato per come prenderà la notizia che sto per dargli o essere felice che sia subito venuto a cercarmi, perché se lo ha fatto significa che ci tiene davvero a me.

Mi siedo sul letto e prendo un profondo sospiro. Will si appoggia a una parete, in attesa delle mie parole.

-Io... Ecco, credo di doverti delle spiegazioni sul perché prima sono scappato...

Lo vedo annuire lentamente, come volesse davvero capire cosa mi è preso prima, ma allo stesso tempo avesse paura di forzarmi a dire qualcosa che non voglio. Io però voglio che lui sappia, così ricomincio a far uscire le parole dalla mia bocca, che sgorgano fuori come un fiume in piena.

-Io credo, credo di aver avuto paura. Nessuno tranne Jason sa ancora che... Beh, che sono gay e io ho paura di come potrebbero reagire tutti. Cerca di capirmi, sono sempre stato lo spaventoso figlio di Ade, quello strano, quello diverso... Cosa succederebbe se fossi ancora più diverso di quanto credono? Per la prima volta quando gli altri semidei mi incontrano mi sorridono, non fanno più solo smorfie, ma sorrisi veri. Io... Ho paura che tutto questo finisca e quando ho visto che i tuoi fratelli ci avevano visto insieme sono andato nel panico e...

Vengo zittito da due labbra calde e carnose che si posano sulle mie, impedendomi di parlare.
Quelle stesse labbra poco dopo chiedono l'accesso alla mia bocca, che io non tardo a concedere. Le nostre lingue iniziano una danza tutta loro, come se non avessero mai fatto altro in vita loro.

Tutti i miei dubbi si sciolgono come neve al sole mentre sono stretto tra le braccia di Will, non c'è posto nella mia mente se non per lui.

Ci stacchiamo solo quando siamo entrambi senza fiato e ci guardiamo negli occhi, mentre la mano di Will sale fino ad accarezzarmi la guancia.

-Sei bellissimo... E io non intendo perderti per nulla al mondo. Se preferisci possiamo non dire a nessuno di noi finché tu non sarai pronto, se lo chiedo ai miei fratelli sono sicuro che mi ascolteranno. Sono pronto ad aspettarti per tutto il tempo di cui hai bisogno, anche per anni se necessario.

Questa volta sono io a far congiungere le nostre labbra, spinto dalle mille farfalle scheletro che si sono agitate nella mia pancia alle sue parole.

Quando ci separiamo ci guardiamo sorridenti e poi lui mi dà un ultimo bacio a stampo, prima di andare a parlare con i suoi fratelli di quello che hanno visto stamattina.

Esco anch'io diretto verso il padiglione della mensa per fare colazione.

Il sorriso non mi abbandona per tutto il pasto, neanche la solitudine che regna nel tavolo di Ade riesce a tirarmi giù di morale. Quando poi arrivano Will e i suoi fratelli, noto che il biondino mi fa un cenno d'intesa, come a dirmi che è tutto a posto, a cui io rispondo con un sorriso ancora più grande dei precedenti.
Non avrei mai pensato di poter sorridere tanto, ma quel ragazzo mi fa questo effetto.

Dopo colazione vorrei andare a trovare il figlio di Apollo in infermeria, ma devo allenarmi, è da tanto ormai che non impugno più la mia spada.

La vado a recuperare nella mia cabina e poi vado al padiglione di allenamento, dove incontro Jason, con cui inizio a combattere.

Dopo l'allenamento mi metto d'accordo con il figlio di Giove per incontrarci nel pomeriggio alla mia cabina, per terminare finalmente di pitturare le pareti di verde.

Dopodiché, visto che manca ancora un bel po' al pranzo, decido di andare a sdraiarmi e, prima che me ne possa rendere conto, scivolo tra le braccia di Morfeo.

IL MIO SPAZIO

Ciao a tutti e buona epifania!
Non so voi, ma per me è strano fare gli auguri per questa festività perché ho sempre paura che chi li riceve fraintenda e pensi che gli/le stia dando della Befana.
Ma va beh, questo sono i miei problemi e probabilmente a voi non interessano.
Cosa posso dire... Spero che vi piaccia il capitolo e che leggerlo non sia una totale perdita di tempo.
Comunque da sabato ricomincio ad aggiornare il sabato e il martedì.
Ciao, ciao
Giorgia