Capitolo 18

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Will's pov

Dopo aver finito il turno in infermeria mi dirigo verso il padiglione della mensa per pranzare, sperando di poter anche vedere un certo figlio di Ade...

Quando arrivo però mi rendo subito conto che non c'è traccia di Nico al suo tavolo e non mi sembra neanche di scorgere i suoi capelli color ebano tra la moltitudine di semidei che si sta avvicinando.

Mi chiedo dove si possa trovare, ma, prima che possa pensare di fare qualsiasi cosa, vengo trascinato al mio tavolo da un Austin particolarmente loquace.

Quando ho di mangiare e sono finalmente riuscito a scollarmi Austin di dosso, decido di andare alla ricerca del... Mio ragazzo?

Dopo quello che è successo posso chiamarlo così? Solo il suono di queste due parole nella mia mente mi dà una sensazione di pura felicità, mi fa sentire più leggero.

Senza accorgermene sono arrivato davanti alla cabina numero 13, la cabina di Nico. Busso alla porta, ma nessuno mi risponde. Provo a spalancarla, ma non ci riesco. Probabilmente è chiusa a chiave. Inizio a bussare più forte, sono preoccupato per Nico, ho paura che gli sia successo qualcosa che gli ha impedito di venire a pranzo.

Continuo a bussare finché qualcuno non spalanca la porta e mi ritrovo davanti un Nico di Angelo mezzo addormentato e lievemente scocciato.

La visione che ho davanti riesce a spegnere in un attimo tutt'a la mia preoccupazione: ha addosso una maglietta stropicciata e i suoi capelli sono sparati da tutte le parti.

È semplicemente bellissimo.

-Cosa vuoi Solace?
-Io... Niente, non ti ho visto a pranzo e così ho pensato di venire a vedere se stavi bene.

La sua espressione passa dal nervoso allo stupito, come se non riuscisse a credere alle mie parole.

-Tu volevi davvero sapere se stavo bene?
-Certo che sì, sei il mio ragazzo ora. Cioè almeno credo, se tu lo vuoi ovviamente, perché se non vuoi non c'è problema, possiamo...

La mia parlantina nervosa viene bloccata da due labbra sottili che si posano sulle mie, in un veloce bacio a stampo.

-Certo che voglio essere il tuo ragazzo, idiota.

Un enorme sorriso si fa largo sulla mia faccia in risposta alle sue parole. Non credo di essere mai stato così felice di qualcosa in tutta la mia vita.

-Cosa ne pensi se ora vieni dentro? Non vorrei che...

Lascia la frase a metà, ma io faccio in tempo a capire come si sarebbe conclusa: "non vorrei che qualcuno ci vedesse".
A questo pensiero il mio sorriso si spegne un po', ma solo per un attimo, perché quando ho detto che potrei aspettarlo anche per anni ero serio, non stavo scherzando.

Entriamo dentro la cabina e ci dirigiamo verso la camera di Nico, dove noto che è ancora tutto sotto i teli, a parte il letto del figlio di Ade, in cui probabilmente stava dormendo prima.

È proprio verso di esso che si dirige il ragazzo dai capelli corvini, per poi buttarcisi sopra.

Mi fa cenno di raggiungerlo e io non tardo ad accontentare la sua richiesta. Mi sdraio accanto a lui, beandomi del calore del suo corpo. Non si direbbe, ma Nico è estremamente caldo.

Mi avvicino ancora di più e lui per risposta su accoccola con la testa sul mio petto, come bisognoso di sentirmi sempre più vicino.

Distrattamente inizio ad accarezzargli i capelli con un movimento lento e delicato, come se si potesse rompere sotto il mio tocco. È una sensazione meravigliosa averlo così vicino, sentire il suo calore su di me, passare le mani tra suoi morbidi capelli.

La sua testa si alza dal mio petto quel tanto che basta a raggiungere la mia, facendo incontrare le nostre labbra in un bacio pieno di sentimento, che nessuno dei due vorrebbe finisse.

Quando ci stacchiamo notiamo che qualcun altro nel frattempo è entrato nella stanza, e che ci sta osservando con la bocca spalancata.

IL MIO ANGOLO

Ciao a tutti!

Io devo chiedervi una cosa. 2190 visualizzazioni, ma stiamo scherzando?!?
Cioè, ma io vi adoro. Vi giuro, quando ho controllato non ci potevo credere, non mi sembrava possibile, invece è proprio così. Grazie, grazie dal profondo del cuore, a voi che stellinate, che commentate, ma anche a voi che semplicemente leggete la mia storia. Grazie mille, veramente.
Non avevo mai provato a scrivere qualcosa più lungo di qualche facciata, niente a capitoli e, praticamente, non avevo fatto leggere a nessuno niente di mio e, solo l'averlo fatto, per me è un grande obbiettivo raggiunto. Ancora più importante è che la storia vi abbia incuriosito e vi stia piacendo.
Ancora grazie
Giorgia

E io rimango qui per te❤️ (solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora