Mi svegliai a causa di un rumore provocato da una senza voce,ragazza con i capelli castani scuri corti fino al collo che mi fissava,portava in mano un vassoio contenente un paio di piatti,quello che probabilmente sarebbe stato la mia colazione.
-grazie,puoi andare adesso-
Annui,e mi lascio sola in quella stanza,non avevo fame forse per via di quello spettacolo osceno a cui avevo assistito ieri tra glimmer e cato.Io non provo alcuno interesse per lui ma se evitassero queste scene romantiche davanti a me sarebbe un bene per la mia salute.Stavo pensando a Marvel è un nome che mi sembra di aver già sentito da qualche parte nella mia vecchia abitazione quando vivevo nel distretto uno,avevo un'amico,castano molto alto era simpatico,sto solo sperando che non sia lui perché ucciderlo sarebbe l'ultima cosa che vorrei.Misi la tuta per l'addestramento e mi diressi verso l'ascensore che mi ci avrebbe portato,se non fosse stato per cato che riuscì a bloccare le porte che si stavano chiudendo.
-dormito bene?-
Non lo guardai neanche ,iniziando ad attorcigliarmi alcuni ciuffi della mia coda facendo finta che non esistesse.
-senti scusa per ieri,ma visto che non stiamo insieme ho il diritto di parlare anche con altre ragazze-disse con un sorrisetto stampato in faccia.
Mi avvicinai di più a lui per intimidirlo ma rispose spingendomi nell'angolo del ascensore,mi aveva intrappolata tra le sue braccia mettendo le sue mani appoggiate alle pareti,sentivo il suo respiro sul collo e mi disse-adesso mi ascolterai...-
L'ascesnore emise un tintinnio leggero,avvisando l'arrivo del piano prenotato.
-siamo arrivati.fammi passare-
gli risposi cercando di cambiare discorso.
Ignorò tutto quello che gli dissi,sapevo che voleva una mia risposta,gli sarebbe bastato anche una sillaba,come se la sua felicità dipendesse da una singola parola.Mi sembra stupido,dare tanta importanza a una cosa così insignificante.La tensione che c'era tra di noi,il contatto fisico venne interrotto da una voce familiare.
-cato cosa stai facendo?!-
Si allontano da me ma senza spostare il suo sguardo gli rispose-niente glimmer,non ti preoccupare-
Mi morsi il labbro e feci un piccolo ghigno,perché la biondina aveva visto tutto e l'espressione sul suo volto mi sarebbe bastata per rendermi di buon umore per qualche ora.Entrata nella sala d'addestramento c'era un gruppo di tributi che circondava una donna dalla carnagione scura,capelli castani e molto corti che gesticolava dicendo-avete a disposizioni pochi giorni per allenarvi,perché in seguito a questi ci sarà una prova dove ognuno verrà valutato dagli strateghi...-continuava a parlare ma sinceramente stavo cercando tra quei volti,uno in particolare,quello della ragazza del dodici.La vidi arrivare dopo la spiegazione della donna,seguita dal suo compagno che la chiamò per nome chiedendogli di rallentare.
Lei senza badare troppo gli disse-peeta muoviti-nessuno si era accorto di loro ma adesso sapevo come si chiamava,lei si era offerta volontaria al posto di una bambina con due trecce bionde che poteva avere all'incirca dodici anni.Mi stavo per avvicinare a lei quando qualcuno mi urlo da un paio di metri
-clove,quella è la direzione sbagliata,io sono qui-
-lo so è per questo che sto andando verso la postazione dei coltelli-
gli dico provocandolo.Mi allenai fino a un certo punto da sola poi mi raggiunsero il gruppo dei favoriti.Smettevano di allenarsi solo per vedere gli altri tributi e magari ridere per gli errori che commettevano,io continuavo a scagliare coltelli ignorandoli,solo quando vidi che avevano preso di mira peeta mi fermai con le braccia conserte vicino a cato.Era appena caduto da una rete alta almeno un paio di metri quando katniss gli si avvicinò bisbigliandoli.Non so cosa si siano detti ma lei rimase impassibile e decisa mentre guardava il ragazzo avviarsi verso un peso e lanciarlo molto lontano.
Cato annuì,dando la sua approvazione.
Sapevo che non avrebbe fatto altro,non voleva fargli credere che fosse migliore di lui.Dopo diverse ore di tiro con i coltelli e tecniche di sopravvivenza era giunto il momento di rientrare nei propri appartamenti ma decisi di andare sulla terrazza per poco tempo.Erano passati alcuni minuti quando vidi che non ero sola,c'era katniss che stava fissando il sole o quel poco che rimaneva.Per rompere il silenzio decisi di dirgli-fissarlo non ti aiuterà a fuggire da qui-
Per un'attimo mi osserva e successivamente mi guarda negli occhi,inizialmente mi pento di averlo detto ma poi mi risponde ridendo
-hai ragione,ma io continuo a sperare.Sono katniss-
Dice porgendo mi la mano.
-io clove-
Rispondo stringendola.
Dopo avere passato un'ora a parlare di trappole e boschi mi ricordo che non dovremmo essere fuori su quella terrazza
-scusa devo andare-
gli dico
-ci vediamo domani-
risponde facendomi un sorriso.
Mentre mi dirigo verso il mio appartamento vado a sbattere contorno qualcuno
-scusa ma sta più attento-gli urlo
-non ti avevo vista clove,non ti ricordavo così aggressiva-
Alzo lo sguardo e vedo Marvel.
-scusa...ma tu sei...-
Lui mi annuisce.
Non so perché ma lo abbraccio,il contatto con il suo corpo,il suo odore mi ricorda il tempo passato a giocare in mezzo a i boschi.Ho le lacrime a gli occhi ma non posso piangere non davanti a lui,non in quel momento.
CATO
Mi stavo aggirando per i corridoi alla ricerca di glimmer perché ci eravamo dati appuntamento per incontrarci ma non arrivava,così avevo deciso di andare a cercarla.Sentivo qualcuno parlare da dietro l'angolo
-non ci vediamo da tanto tempo,sono felice ma avrei preferito un'altro posto-sento dire.
-lo so-
Riconosco subito la voce di Marvel e clove che parlano,decido di rimanere dietro al muro a guardarli.Non capisco come facciano a conoscersi ma da come parlano sembra si fossero già incontrati,ogni dubbio si dissolve quando lo vedo che gli bacia la guancia ma non come un amico,c'è qualcosa di più intenso e a lei appare,sul candido viso,del leggero rossore.Mi viene un'improvviso colpo allo stomaco,fa molto male,non capisco cosa mi sia successo.
CLOVE
una strana sensazione mi aveva invaso,dopo quel bacio ma di più il volto pallido che mi trovavo davanti appena girato l'angolo.Cato di punto in bianco aveva incominciato a urlare dove cavolo fossi stata,perché era da tutta la sera che mi cercava e io gli rispondevo urlando allo stesso modo.
A intromettersi nella discussione fu glimmer che mettendosi tra di noi ci disse di calmarci e mi rimprovero perché stavo trattando con poca educazione il biondo che mi trovavo davanti.
Gli saltai letteralmente addosso iniziando a insultarla,dopo che gli avevo tirato qualche pugno,due braccia mi stavano trascinando per il corridoio fino a quando,giunti vicino alla mia stanza,mi aveva lasciato cadere a terra per via del mio continuo dimenarmi.Mi girai verso la sagoma che si trovava all'ingresso della mia stanza,capelli biondo castani e degli occhi in cui ti ci perdevi dentro.
-clove,la stavi per ammazzare-mi disse serio cato.
-avrei potuto,ma tu devi sempre difenderla non capisco,la conosci da nemmeno un giorno-
-tu con Marvel...-
-siamo amici,perché geloso?-
Si era seduto davanti a me è mi aveva preso il volto tra le mani
-se qualcuno di noi due deve uscire da questa arena sarai tu,voglio dirti solo che per me lei è solo un mezzo,una via di uscita da questo gioco mortale dove tu vincerai-
Non mi aveva mai guardato così e dopo questo era uscito senza dire una parola dalla mia stanza,lasciandomi lì a guardare la porta ormai vuota,dove prima c'era lui.
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Clato
FanfictionLa vera storia di due tributi considerati macchine da guerra create per uccidere,ma che in realtà sapevano amare