9th

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9th

• A N A S T A S I A •

I giorni passarono, non tenni il conto di quanti, seppi solo che passarono lentamente e noiosamente, visto che i ragazzi avevano deciso di non portarmi con loro in missione sotto richiesta di Niall.

In compenso, avevo parlato davvero molto con Jarvis. O meglio, lui aveva parlato ed io avevo ascoltato. Era finito a lavorare per Marshall casualmente, me non se ne pentiva -- visto che i ragazzi gli tenevano testa e a volte lo facevano divertire, sue testuali parole.

Mi ritrovai a fissare la mia sagoma scura, a causa della bassa luminosità presente negli spogliatoi della palestra, nello specchio. Avevo appena terminato la mia prima lezione, il mio viso era umidiccio e i miei capelli scompigliati. Due lievi occhiaie erano visibili sotto i miei occhi stanchi.

Infilai la felpa e recuperai il borsone, volendo correre solamente a casa per buttarmi sotto la doccia. Dixie mi affiancò non appena fui fuori.

«Allora, come ti è parsa questa prima lezione?» Chiese fiduciosa.

Sospirai, «Sono davvero stanca, ma il kik boxing mi ha sempre.. affascinata.»

«Fantastico!» Squittì. «Perché ho lasciato il tuo numero ad Elliot!»

Andai a scoppio ritardato. Solo una volta che fu lontana da me realizzai veramente cosa avesse detto e spalancai gli occhi, buttandoli immediatamente nella sua direzione. La rossa rise e mi fece un cenno verso Elliot, che cogliendomi in fragrante mi fece un occhiolino così da farmi scappare fuori.

Mi guardai indietro come se avessi il presentimento che mi seguisse, ma poi più tranquillamente camminai sul marciapiede stringendomi nella felpa. Feci sosta in una caffetteria e mi permisi un grande frullato alle vitamine A, C, e D.

Tornai sui miei passi, verso la palestra, dove probabilmente Liam mi stava aspettando con la macchina. Fui sorpresa di non trovarlo e così tirai fuori il cellulare, digitando il suo numero e inviandogli un messaggio.

Da: Liam
Cazzo Stas, me ne sono proprio dimenticato! Io e i ragazzi siamo dovuti correre fuori città!

Alzai gli occhi al cielo imprecando sottovoce. Non potevo di certo tornare a casa a piedi con quel buio; soldi per un taxi non li avevo, Harry era invalido, Dixie avrebbe chiuso la palestra alle dieci e quindi... non restava che Elliot.

Mi maledii mentalmente e con me Liam: io neanche lo conoscevo quell'Elliot, e se non fosse stato per lui e Dixie sarei rimasta indifferente fino a che la palestra non avrebbe chiuso per ferie.

Lo vidi scendere gli scalini qualche minuto dopo aver pensato a lui, con la borsa sulle spalle e il cappuccio nero alzato sulla testa.

«Ehy, Elliot!»

Il ragazzo si voltò immediatamente: cellulare fra le mani, si tolse la cuffia e mi dedicò la sua attenzione. I suoi denti bianchi brillarono anche al buio, e stessa cosa per i suoi occhi chiari.

«Anastasia,» fece un cenno con le labbra, avvicinandosi, «Posso aiutarti?»

«No! Cioè, si.. Potresti -- potresti darmi un passaggio fino a casa? Non è lontano da qui..»

Annuì, «Non c'è problema, seguimi,»

Da: Liam
Ah, non c'è nessuno a casa. Hai le chiavi?

Merda.
Okay, avevo dimenticato le chiavi di casa di Marshall. Frugai nella borsa finché non fummo davanti alla sua automobile. Elliot mi guardò perplesso.

«Qualcosa non va?»

Toccai qualcosa di freddo, lo tirai fuori entusiasta ed osservai il piccolo mazzo di chiavi sorridendo. Il mio sorriso scomparve poco dopo nel notare ci fossero solo due chiavi, e non tre.

Limitless ➸ h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora