December, 30.

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30 Dicembre

Caro Magnus,

è trascorso solo un mese dalla tua morte e non so bene come io sia arrivato vivo a questo giorno.
I ricordi sono confusi, offuscati da una nebbia che difficilmente andrà via, per il momento.
In parte spero che non svanisca mai, perché non posso essere davvero capace di affrontare il dolore pienamente. Non voglio, non posso accettarlo e capirlo.
Come non posso accettare che tu non sia più accanto a me, pronto a sorreggermi ed io pronto a fare lo stesso con te, nei momenti più difficili.
Era una sensazione così speciale quella di averti accanto, me ne rendevo pienamente conto la notte, quando, vicinissimi, ci stringevamo nel nostro letto e sentivo il tuo respiro tiepido sulla pelle del viso.
Ricordo la sera, quando, prima di addormentarmi, sentivo le tue mani calde tra miei capelli... Era un'azione che facevi per rassicurmi, per farmi capire che saresti sempre stato accanto a me, per sempre.
Era per farmi capire che il tempo non ci avrebbe separati, o distrutti, mai e poi mai.
A quanto pare, sei sempre stato un gran bugiardo, Magnus Bane.
Come hai potuto farmi questo e lasciarmi da solo in questo mondo vuoto?
Non trovo un senso a nulla, adesso. Mi è difficile perfino guardare negli occhi il piccolo Max, perché rivedo te in quegli occhi vispi ed allegri, con così tanta voglia di vivere e di conoscere, ma come si spiega la morte ad una piccola e così bella creatura?
E come si consolano gli altri, quando tu stesso vorresti scomparire nel nulla più assoluto e non tornare mai più?
La vita è difficile senza di te, amore mio e mi hai lasciato da solo, con tanti quesiti irrisolti a cui non saprò dare mai una risposta.
Cerco ancora un senso a tutto ciò che è accaduto quella dannatissima sera.
"Quando tutto sarà finito, io, te e Max ci prenderemo una vacanza", mi avevi scritto in una delle tue lettere, che spesso mi facevi trovare sotto il cuscino.
Ora le conservo tutte, ma non le rileggo, perché non voglio bagnarle con queste stupide lacrime che, anche ora, stanno rigando il mio viso.
Sappi che, comunque, ricordo ogni parola di quelle lettere e ognuna di quelle frasi piene di speranza è una pugnalata al cuore.

Sono vestito di bianco da così tanti giorni ormai che mi confondo con la neve. Quando passeggio da solo, invisibile ad occhi indiscreti, posso sentire la tua presenza dietro di me.
"Ti amo come ho amato le più belle opere d'arte a questo mondo: dal primo momento e poi apprezzando ogni piccola parte, ogni giorno di più, Alec".
Vedi? Ricordo anche il tuo ultimo, bellissimo "ti amo".
Che darei, solo per sentire la tua voce o leggere una tua nuova lettera, in cui mi dici che stai bene, che hai trovato un modo per salvarti.
Magnus Bane aggira anche la morte, non è vero?
No, non è vero, a quanto pare. E ti odio per questo, come odio me stesso per non essere riuscito a salvarti.
Ma così va la vita, schifosamente male, specialmente per chi deve convivere con la morte, le battaglie e il dolore ogni giorno.

Tuo, fino alla fine dei miei giorni,
Alec.

An Open Letter To You || MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora