Con la bocca da fuoco aprì cautamente il battente e gettò uno sguardo all'interno. Da quello che riusciva a scorgere, l'intero ambiente era a soqquadro e diversi cortocircuiti provocavano continue scintille. Le luci funzionavano ad intermittenza, vi erano fogli sparsi sul pavimento e svariati cassetti erano stati divelti e buttati alla rinfusa. Uno sguardo corse alla figura riversa a terra. Era Tody, il suo androide multifunzione. La testa era stata staccata dal busto e giaceva a qualche metro di distanza da lei. Cazzo! imprecò fra sé. Ruby s'inoltrò lentamente, facendo scricchiolare pezzi di vetro sotto le suole dei propri stivali. Tutto era fuori posto, i suoi computer distrutti. Una mano corse istintivamente alla tasca della cintura dove aveva riposto l'hard disk con i file rubati in Superficie, per accertarsi che fosse ancora lì. Mentre scrutava la scena, imprecando contro qualunque forma eterea vi potesse essere nell'Universo, una figura emerse dall'ombra alle sue spalle. Quando Ruby avvertì la sua presenza si voltò velocemente puntandole contro la pistola, ma la figura, con un rapido gesto della mano, fece volare l'arma a qualche metro da lei.
"Non voglio farti del male" disse l'uomo che poco prima si nascondeva nell'ombra, alzando le mani in segno di resa. Era vestito in modo bizzarro: aveva un lungo mantello con un cappuccio che gli copriva quasi l'intero volto, facendo intravvedere soltanto una lunga barba bianca. Ruby respirava con affanno. Lo sconosciuto l'aveva appena disarmata senza nemmeno sfiorarla ed era vestito in un modo che non presagiva nulla di buono. L'uomo avanzò verso di lei, entrando in un cono di luce intermittente.
"So a cosa stai pensando" disse, cercando di usare un tono rassicurante "Non sono stato io a fare questo" e indicò con una mano la stanza. La ragazza indietreggiò fino a sbattere contro la scrivania.
"Chi sei?" gli chiese, cercando di nascondere la paura.
"Il mio nome è Gayle, Gran Maestro dell'Ordine Draeloran" disse misurando le parole e dando ad esse una certa imponenza. Ruby aveva sentito parlare dell'Ordine: si raccontava che fosse un'organizzazione di svitati, una sorta di setta, che credeva nell'Energeia, o energia universale.
"Un invasato, insomma" concluse ad alta voce Ruby, dando credito alle dicerie. L'uomo sorrise, felice che la paura della ragazza fosse scemata, anche se di poco.
"Preferisco vecchio pazzo, se proprio non vuoi chiamarmi Gayle"
Ruby si tranquillizzò, dopotutto, quell'uomo non sembrava avere l'atteggiamento di uno pronto a saltarle addosso.
"Cos'è accaduto qui?" chiese la ragazza, tornando a guardarsi in giro.
"Fobetore" disse l'uomo, facendo cadere la mascella a Ruby.
"Fobetore?!" urlò "E perché mai?"
"Hanno saputo del tuo doppio gioco" rispose laconico e diretto Gayle. Possibile? Si chiese Ruby, cercando di pensare al modo in cui la missione potesse essere trapelata al di fuori della base operativa. Gayle sembrò averle letto nel pensiero.
"Avevi una spia all'interno" precisò l'uomo. La rivelazione fece increspare leggermente la bocca della ragazza, mentre il veleno della vendetta si faceva largo nella sua mente.
"Tu cosa c'entri? Cosa ci facevi qui, prima del mio arrivo?" domandò, tra il furibondo e il terrorizzato.
"Da diverso tempo stiamo... monitorando i tuoi progressi. Quando abbiamo saputo che Fobetore ti aveva scoperta e stava per mandare gli Spazzini, mi sono precipitato qui. In effetti" concluse guardandosi attorno "sono arrivato tardi"
Ruby serrò visibilmente la mascella. Fobetore aveva inviato gli Spazzini, esseri per metà umani e per l'altra metà macchine, che ripulivano i covi dei clan ribelli da tutte le informazioni, uccidendo chiunque trovassero. Ecco perché Tody era stata disattivata in quel modo truce.
STAI LEGGENDO
La Scelta
Science FictionBreve storia cyberpunk contaminata da una leggera corrente fantasy.