Capitolo 2

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Non so come feci a correre così veloce,ma nonostante la velocità non riuscì a raggiungere quell'uomo così fuggente...
Mi ritrovai così,davanti a un palazzo,era maestoso e incantevole ma nello stesso tempo cupo.
Il viale che portava al palazzo era ricoperto di fiori e animaletti che cercavano disperatamente di salvarsi la pelle.
Afferrai il coltello e mi feci coraggio,camminai lungo il vialetto e mi ritrovai davanti al cancello.
Cercai di aprirlo ma non trovai altre soluzioni che scavalcarlo,anche se temevo che fosse abitato,cosí mi preparai,appoggiato il piede sul piccolo buco estremito del cancello,una voce disse :"Scendi immediatamente,piccola furfante",mi girai di scatto per vedere chi c'era dietro di me,e scesi dal cancello,la voce si fermò lí,dissi insistentemente:"Come mi ha chiamata prego?",era tutto in silenzio:"Risponda se ha il coraggio",ripresi il coltello che avevo infilato sotto il vestito e dietro di me nacque ancora la voce da me attesa:"Furfante",era una voce timida ma nello stesso tempo d'ordine,mi girai e dissi:"Si,vero sono una furfante,ma non piccola,so meglio di voi." "Come vi chiamate,ragazza?" "Ansel,Ansel Loren"
Mi sentivo una stupida a parlare con un cancello,dopo una attesa disse:"Non ho mai sentito questo nome,da dove venite ragazza?" "Da un posto lontano un miglia" "E come si chiama?" "Prego,non fatemi attendere,ho bisogno di entrare nel palazzo" "Perché così tanta urgenza?" "Devo parlarle" "Non ho nulla da dire a voi" "Non mi conoscete,giusto?Quindi qualcosa da dire l'avrete pure."
Non è vero,non mi chiamavo Ansel Loren e non dovevo dirle nulla,volevo solo ritrovare quell'uomo e parlare con lui....
Il grande cancello si aprì e mi spaventai,ma
senza farlo notare e con superiorità dissi:"Grazie" facendo un inchino.
Prima di rincontrare la voce,il che non è avevo intenzione,mi avventrai sul portone e lo aprì,feci tre passi in avanti e di colpo la porta si chiuse facendo rimbombare ogni parte della stanza,rimasi immobile senza rivedere la porta,fissando dritto di me la sala.....
Era così scuro che sembrava sera mentre fuori il sole accecava,guardando i grandi quadri appesi alle mura notai una ragazza sui 15anni dipinta in modo delicato e dettagliato,aveva i miei stessi capelli che le cadevano sulle spalle,il suo viso era dolce e fiero,ma mi dava un senso si spensieratezza e tristezza,credo che non fosse molto contenta.Il suo sorriso era molto bello e credo che cercasse di non far notare alla gente che in realtà era triste,perché i suoi occhi avevano un abisso di nostalgia e malinconia di qualcosa che non avevano mai potuto vedere da vicino.Aveva un vestito aderente e semplice con pizzo dorato intorno al colletto e alle maniche,le sue mani raccoglievano con dolcezza un libro e nel fondo molti dei romanzi erano stati bruciati,il fuoco era ardente e vivo,mi parve in mente che forse quella ragazza cercasse la felicità nei libri ma che non le era permesso.Camminai mentre guardavo il quadro e cercavo tante spiegazioni ai miei perché ma poi rimasi sorpresa delle lenzuola bianche che coprivano delle sedie e poltrone antiche,finestre rotte e penzolanti e un mucchio di polvere estesa sui metri quadri di pavimento e tappeto.
La porta di una stanza si aprì e comparve una luce accecante,non riuscivo a capire il perché di tanto mistero ma poi mi convinse ad andare il lamento di un neonato.

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