Ero pronta ad andare verso casa mentre pensavo a quel ragazzo dagli occhi bellissimi,che luccicavano in modo profondo mentre mi guardava e sorrideva,erano di un incrocio azzurro oceano e di un verde prato fiorito e dai suoi capelli color oro che neanche il più prezioso re poteva conservare.
Ero a metà strada,mi accorsi della bambina che aveva preso sonno e pensai "Povera,era così stanca"
D'un tratto incominciò a piovere,sentivo la pioggia cadere pian piano fino a diluviare lacrime nascoste.
Coprî la bambina con il suo stesso lenzuolo e con la faccia rivolta verso l'alto ridevo di felicità,amavo la pioggia,i miei capelli l'assaggiavano,fino a diventare un tuttu'uno.
Correvo,i miei piedi sguazzavano nel fango,liberai il braccio sinistro che teneva i piedi della neonata e lo agitavo in cielo,accarezzandomi i capelli.
Ballavo e saltavo di gioia.
Ero arrivata davanti casa,già sentivo Zia Cloe che mi rimproverava.
Aprì il cancello e lo chiusi lentamente,in punta di piedi cercai di andare nella mia stanza,ma Zia Cloe era in cucina già sveglia che riaspettava con impazienza il mio ritorno,si alzò dalla sedia situata vicino la finestra e mentre salivo i gradini con attenzione a non far nessun rumore mi disse:"Ehi ragazza!Dove eri finita?"
Abbassai lo sguardo e girando la testa le sorrisi:"Zia,sono stanca,vorrei andare in camera mia a riposarmi."
Mi stavo già incamminando quando lei con voce seria mi disse:"Ehi ehi,adesso tu non ti muovi di li,scendi e mi dici cosa hai fatto tutto questo tempo mentre io sognavo di avere 100 chili in meno e di essere della tua età,ragazza."
Risi,sognava tanto ritornare in dietro nel tempo e rivivere certi momenti,me lo raccontava spesso da piccola.
Lei mi sorrise,mi prese per la spalla e andammo in cucina,mi guardò e disse:"Ma guarda come ti sei conciata!!"
Io:"Cose che capitano"
Lei con il broncio si mise le braccia sui fianchi e mi disse:"Cose che capitano?Sembra che ti sei buttata giù con il paracadute!!"
Ridemmo tutte e due:"E poi con questo tempo,sei imprevedibile!!!"
Mi guardò attentamente,cercai di non dare all'occhio la bambina ma lei mi chiese:"E quello cos'è?" "Bhe..." Gliel'ha mostrai "L'ho trovata sotto un albero,sola e abbandonata,cosí mi pareva giusto prenderla e portarla dove è al sicuro",lei mi disse con voce agitata:" E me la volevi nascondere???Dai su,dammela,la porto su in camera la faccio riposare,e tu,mettiti una coperta,finirai per aver una broncopolmonite"
La guardò attentamente e diventò pallida,quasi sembrava conoscerla,le chiesi:"Zia,qualche problema? "
Lei facendo finta che tutto andasse bene:"No no tranquilla,è l'età ragazza."Dopo un pó di tempo scese e mi preparò una tisana,sedendosi di fronte a me mi guardó ,mi prese il mento e mi scrutò attentamente negli occhi,mi lasciò e sorrise.
Io con punto interrogativo dissi:"Perché ridi?Ho qualcosa che non va?
Lei:"No,no,tu vai alla perfezione tesoro,è il tuo sguardo perso che ti inganna."
"Sguardo perso,ma di cosa parli?"
"Ti sei innamorata"
"Io?Innamorata?Si.."
"E me lo confermi?"
"Si,certo,innamorata della pioggia"
Si alzò e andando verso il lavandino per posare la sua tazza vuota mi disse:"Ahaha,ma quale pioggia?Di una persona,un ragazzo intendo"
"Non ci sono ragazzi qui"
Lei voleva a tutti i costi farmelo ammettere e disse:"Ne ho visti."
"Buona fortuna" dissi,guardando la pioggia che cadeva senza mai fermarsi sul davanzale della finestra.
"È bello vero?"
"Già..."Mi tappai la bocca in quel preciso momento,mi ero fatta rossa come non mai e avevo gli occhi che brillavano ad ogni battito.
Mi guardò e sorrise,aveva un sorriso bellissimo Zia Cloe,anche più bello di quel ragazzo del palazzo.
" So come ci si sente,tranquilla. "
Mi alzai e andai correndo accanto a lei"Racconta".
Mi piacevano tanto le storie di Zia Cloe.
"Si chiamava Tom ci toglievamo 2anni.
Era alto e aveva dei muscoli da far brivido,si allenava ogni settimana dall'alba fino alle otto di sera.
Ci teneva molto al suo aspetto.
Ci incontrammo al parco,io ero con le mie amiche di sempre,a quell'epoca vivevo nel Texas ad Austin,giocavamo a palla quando un gruppo di ragazzi si avvicinò,Tom era affascinato dal mio aspetto,sai,ragazza,ero proprio una fotomodella,ma adesso non ne parliamo" Mi misi a ridere ma volevo subito ascoltare il continuo cosí la guardai con gli occhi spalancati"comunque,lui si avvicinò con il suo gruppo di amici chiedendo se potevano giocare,noi ragazze eravamo proprio negate così tutti insieme decidemmo di andare al mare,dopo una giornata di divertimento incominciammo a uscire insieme,ci innamorammo dei difetti,dei pregi e di qualunque cosa ci legasse e cosî vivemmo 3anni felicemente fidanzati,ma poi,dopo una serata,tornato a casa ricievette una notizia bruttissima,combattemmo per non farci separare,ma lui doveva trasferirsi per forza in Colorado,così non ci vedemmo per ben 5anni,ma il nostro sentimento resto intatto d'allora.
Tornato ad Austin vedemmo che la situazione migliorò tantissimo e decidemmo di sposarci,dopo un anno morí di tumore al fegato.
Il giorno prima della sua morte mi disse in ospedale:"Promettimi che vivrai la tua vita,che sarai felice sempre,che vivrai e morirai con il sorriso stampato"
Ecco non lo promisi,lo giurai,e adesso mi vedi no?"
Mi fece un sorriso gigantesco e i suoi denti bianchi si illuminarono alla sua pelle nera.
"Cavolo,il vostro amore è un amore che non ha mai avuto una fine no?"
"Si,proprio così"
La neonata incominciò a piangere,zia mi disse:"Ah,ma non ha un nome la fanciulla?"
"Emm,no"
"E allora cosa aspetti?"
"Io?"
"L'hai trovata tu,tu hai questo piacere"
Zia si alzò e andò a prendere la bambina che strillava.
''Non potevo darle un nome'' pensai.
Zia scese con la bambina in braccio e mi disse:"Ti va di tenerla?Così in tanto le preparo qualcosa di buono"
Con voce un po insicura e in certa di ciò che stavo per dire dissi un :"Si" forzato.
Me la porse davanti e non mancava che prenderla,mi incitava e io la presi,la guardai negli occhi viola che erano diventati quasi azzurri,erano strani ma molto belli e le stavano bene sulla pelle bianca.
Io invece avevo la pelle rosata e gli occhi verdi con un misto di giallo e marrone.
Avevamo lo stesso naso,la stessa lunghezza dell'occhio,la stessa bocca carnosa e non molto rosea,quasi congelata dal freddo.
Zia mi guardava e intanto pensava a cucinare quel misto di non so cosa...
Guardando la bambina le chiesi:"Zia,non assomiglia ad Amanda?"
D'improvviso le cadde il piatto e si frantumò,era in piedi,immobile e guardava in avanti con gli occhi sbarrati,io,ero fissa sulla bambina che spaventatasi piangeva.
Lei piegandosi,a raccogliere i pezzi del piatto disse:"Che sbadata che sono!!!"
Mi girai e la guardai,lei mi guardò,ma si vedeva benissimo che non cercava il mio sguardo,scappava anzi.
Mi disse:"No,che assurdità"
Si vedeva benissimo che mentiva e che era in imbarazzo....
E dissi:"Si,forse hai ragione!!"
Si tranquillizzò della risposta che dissi.
Riprese la bambina tra le sue braccia e le fece mangiare quel brodino.
Le dissi:"Se non ti dispiace vorrei riposare in camera mia."
"OK,vai pure cara,sogni tranquilli"
"Notte zia"
Le diedi un bacio e sgattaiolai nella mia stanza,la giornata era passata in fretta e poi non volevo ricominciare con il discorso nel dare un nome alla bambina e dell'argomento di Amanda.
Chiusi la finestra e tolsi la tenda per vedere il cielo stellato,mi buttai sul letto e incominciai a cantare la canzone:I Love You,che mi cantava sempre mia madre,inventata da mio padre e dedicata a lei.