È mattina,mi sono svegliata alle cinque,sentivo dei strani rumori come ieri,scesi di casa come sempre,senza dire niente a nessuno,lungo la strada per andare in cantina trovai un biglietto sul prato con scritto su un foglio a righi:"Raccontami della tua vita"
Lo presi e ritornai a casa,non avevo mai scritto a nessuno della mia vita,solo Zia Cloe ne era a conoscenza.
Incominciai nel scrivere:"Ciao,io sono Selene Robinson e ho 13 anni.
Sono nata a Febbraio a Charliston ma subito dopo mi sono trasferita con la mia famiglia qui in California.
Sono alta,in questo mese sono cresciuta di 2centimetri,segno la mia altezza sul muro della mia stanza da quando avevo 8anni,e cavolo è fantastico nel vedere che prima sembravo una gnoma.
Sono magra,non mangio quasi niente e poi mi piace molto fare acrobazie.
Ho i capelli ricci e rossi,quasi come il fuoco con le punte bionde.
Ho gli occhi verdi,il mattino sono azzurri ma poi quando è pomeriggio in base al tempo diventano verdi o marroni con sfumature di giallo,sono nata però con gli occhi verdi smeraldo.
Il mio naso è a forma di patatina,all'insù.
La mia bocca è carnosa,dicono che ho un bellissimo sorriso,ma io lo trovo stupido e storto.
Mi piace fare avventure,scoprire persone,situazioni nuove.
Non riesco a fare amicizia subito.
Sono insolente e sfacciata.
Dolce e timida.
Un'insieme di sbagli.
La mia famiglia,non è una famiglia normale.
Quando ero a Charliston avevo una vera famiglia ma adesso non è cosî,è tutto cambiato."
Mi scese una lacrima che bagnò il foglio,ma scrissi ugualmente senza fermarmi.
"Pian piano quella famiglia che avevamo costruito si disgregò.
I nonni di mio padre erano scomparsi quando lui aveva dieci anni,il nonno materno morì da giovane due giorni prima che nascessi e la nonna diede la colpa a me della morte del nonno e cosí scomparve dalla circolazione e nessuno seppe più nulla di lei.
All'età di sette anni persi mia madre in ospedale mentre era incinta di Amanda,così io mio padre e Amanda partimmo per la California dove dovevamo trasferirci insieme a mamma,però un giorno mio padre mi abbandonò e se ne andò con Amanda,lasciando un biglietto con scritto che mia sorella era morta e che dopo la sepoltura ritornava da me ma non lo rividi mai piú.Tutti non volevano stare a che fare con me,ero la causa di tutto e cosí rimasi sola,ma poi ci fu Zia Cloe, l'unica a restare con me.
Zia Cloe non è la mia vera zia,lei era la vicina di casa a Charliston,era molto affezionata a me e poi era rimasta sola,così venuta a sapere della situazione mi accudì lei....
È una signora fantastica,ricordo ancora quando la chiamai:" Mamma",ma lei mi disse che non dovevo perché la mia mamma è sempre con me,magari in un altro posto,ma è presente.
Ricordo quando a Charliston la invitavo a casa ma mio padre mi sgridava dicendo:"Metterai in ridicolo la nostra famiglia,non ti permetto di portare qui quella vecchia,sporca bisbetica.
Un giorno scappai di casa,li risposi:"Lei non è vecchia,non è sporca ma è solo la sua pelle ad essere differente dalla nostra e poi bisbetico lo sarai tu.Prima di essere razzista guarda un po gli animali che ti circondano."
Lui con una faccia accattivante mi disse:"E tu quindi vuoi finire sulle bocche di tutti,essere derisa?Vuoi finire come quella la?"
"Quella la ha un nome e si perché non potrei finire come lei,quella signora è fantastica.
Ma poi a me non frega della gente magari se starò sulle loro bocche sarà per un motivo buono."
Mio padre mi urlò:"Insolente"
Mi diede uno schiaffo e mi lasciò il segno per una settimana,la settimana più bella della mia vita,sparita di casa e trascorsa da Cloe.
Zia Cloe è una signora sui 75anni,non ha mai avuto difficoltà a dirli è stata sempre sincera e fiera,è un po robusta,ha la pelle nera come il cioccolato al latte,gli occhi sono grandi e di un bellissimo nero dove non si identifica la pupilla,non ha molti capelli e così si mette i fular.
Zia Cloe mi ha raccontato della mia mamma che era una bellissima donna e aveva sempre il sorriso anche prima di morire, aveva dei lunghi capelli rossi come i miei e ondulati,degli occhi azzurri mare come quelli di Amanda,il suo naso era uguale a quello dei francesi e la sua bocca come la mia e di Amanda.
Il suo nome però me lo ricordavo,Nicole.
È un bellissimo nome.
Invece,papà,l'uomo che mi ha lasciata da sola,Marcus."
Di colpo mi fermai,oddio,mi venne l'immagine di Eddie quando disse quel nome nel palazzo.
"Ma esistono tanti Marcus non può essere lui" dissi per calmarmi.
Continuai a scrivere la descrizione di mio padre:"Lui ha i capelli neri come Amanda e ricci come i miei.
Ha gli occhi verdi come i miei,il naso come il mio e di Amanda e la bocca non la ricordo bene.
Io e mia sorella eravamo un misto e ricordavamo insieme la famiglia Robinson.
Adesso la ricordo solo io."
Avevo finito,lo presi nella mani e lo strappati,nessuno doveva sapere la mia storia.
'Nessuno'ripresi,con voce convinta.