#Faith#
"È stato ritrovato il corpo di Cy Wilson nella sua residenza nel Kentucky, il presunto assassino è anche il presunto rapitore della ragazza Kiara Belikov : Alexander Mcgregor.
Ora tutta l'America è in allerta, se avvistate il signor Mcgregor vi preghiamo di avvertire subito le autorità...ora passiamo a-"
Il televisore si spegne ma non riesco a fare a meno di guardare quello schermo nero con altre lacrime che scendevano dalle guance.
Dimitri riappoggia il telecomando e si siede vicino a me stringendomi le mani.
"Faith? Faith avanti...la troveranno, te lo prometto"
"È nelle mani di un assassino.."
Sussurro incapace di parlare più forte.
"Shh shh andrà tutto bene"
"COME PUOI DIRLO?!"
Mi strattono dalla sua presa e mi alzo in piedi.
"È nostra figlia, ed è fra le mani di un mostro...come puoi dire che andrà tutto bene?"
Dimitri si alza con aria preoccupata e mi stringe in un forte abbraccio.
"Ssh calma, calmati, tranquilla la troveremo al più presto, e non la lasceremo andare mai più"
Inizio a singhiozzare sulla sua spalla la sua mano mi accarezzava leggermente la schiena.
"N-non so neanche se è ancora viva"
"No,no non dirlo, non dirlo ti prego"
Faccio un profondo respiro e mi dirigo verso la cucina.
Mi mancava la mia bambina, avevo così tanta paura,tutto quello che volevo era non farle passare nemmeno la minima parte di quello che avevo passato io e invece non ero riuscita a proteggerla.
Inizio a piangere cercando di fare meno rumore possibile,ma come sempre Dimitri riusciva sempre a scoprirmi.
"Hey hey? Piccola che succede?"
"N-non sono riuscita a p-proteggerla, che madre sono?"
"No...Faith.."
Guardo il pavimento incapace di scontrare il suo sguardo.
"Guardami..."
Una lacrima mi riga silenziosamente la guancia e lui con un unico gesto della mano sinistra mi asciuga la lacrima mentre mi alza delicatamente il mento verso l'alto, in quel modo i nostri occhi si incontrano.
Il suo azzurro, quindici anni ancora lì, erano sempre gli occhi di cui mi ero innamorata,erano sempre gli occhi che avevo scelto, e dopo quindici anni potevo ancora dire di amarlo come non avevo mai amato nessuno.
"Non piangere, la troveremo ok? Troveremo nostra figlia"
Ci guardiamo qualche secondo negli occhi prima di stringerci nell'abbraccio più disperato della nostra vita, mi stringeva talmente forte che potevo sentire il suo cuore battere forte contro il mio petto.
"Ti amo,ci sono io con te non scordartelo mai Faith"
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#Harry#
"..Le sue piccole mani continuavano a esplorare tutto il mio corpo mentre la sua pelle nuda bruciava sotto il mio tocco.."
Mi sveglio di soprassalto, il mio cuore batte troppo veloce, la mia fronte e il mio petto sono imperlati di sudore, mi metto a sedere di scatto sul letto e mi passo le mani sul viso più volte.
L'avevo sognata di nuovo, era tantissimo tempo che facevo sempre lo stesso sogno ogni volta che mi addormentavo,era frustante, perché per quanto fosse bello era un sogno malato e non potevo non disgustarmi da solo per quello che mi ritrovavo a sognare.
Mi alzo lentamente dal letto per andare a prendere un bicchiere d'acqua in cucina, ma mentre sto per scendere dal materasso il mio sguardo cade sulla piccola fotografia sul comidino.
La prendo delicatamente fra le mani per la milionesima volta.
L'avevo rubata dal registro processuale sostituendola con una fotocopia, passo delicatamente il pollice sul viso della ragazza nella foto: Kiara, il mio sogno di ogni singola notte.
Era il mio primo caso, mi ero appena laureato, e mi avevano assegnato uno dei casi più complicati degli ultimi tempi.
Ed io ero ossessionato, ero ossessionato da quegli occhi azzurri e da quello splendido sorriso.
La prima volta che l'avevo vista ero in quarta superiore, lei era ancora una piccola bambina, ma così bella già da allora, mi sentii uno schifo per aver fatto strani pensieri su una bambina così piccola, ma non potevo evitarlo.
E ora che era cresciuta, dio non riuscivo a credere che fosse in pericolo, non avevo neanche mai sentito la sua voce, ma era il mio desiderio più grande lo stesso.
La suoneria del cellulare mi riscuote dai miei pensieri.
Allungo il braccio verso il piccolo oggetto, controllo l'ora, le 4.45 del mattino.
"Pronto?" La mia voce è roca e impastata dal sonno, cerco con qualche colpo di tosse di farla tornare più normale possibile.
"Ispettore? Abbiamo esaminato quei documenti.."
"E?"
"Niente, non abbiamo prove per incolpare.."
"DANNAZIONE!"
Sbatto violentemente il pugno contro il muro.
"Come cazzo è possibile?!"
"I-io.."
Cerco di calmarmi con lenti respiri.
"Dobbiamo trovarla chiaro?! Devo trovarla!"
E chiudo la chiamata senza aspettare alcuna risposta, anche quella prova non era servita a nulla, non potevo permettermi di fallire, dovevo trovarla, era il mio unico obbiettivo.
#Kiara#
Quel paesino non mi piaceva per niente, sembrava uno di quei tristissimi paesini abitati solo da anziani e lasciato a se stesso,ma questo era diverso, aveva qualcosa che mi urlava di andarmene.
Ci fermiamo davanti ad una villetta ai limiti del paese, intorno a noi c'è solo il nulla,non riesco a capire dove siamo.
"Scendi"
Era ancora arrabbiato per quello che era successo,ho paura ma cerco di non farglielo vedere.
Stringe una mano sul mio braccio destro per impedirmi qualsiasi movimento azzardato.
"M-mi fai male mollami non vado da nessuna parte"
Provo a divincolarmi ma la sua stretta sul mio braccio è ferrea.
"Stai ferma, ferma cazzo"
Stringe ancora di più, so che probabilmente ci resterà il segno, ma non importa sono piena di cicatrici per colpa sua.
Ci avviciniamo verso il vialetto di quella casa, e Alec sembra notare qualcosa che lo turba profondamente.
"Cazzo...no merda Kiara dobbiamo andare subit-.."
"Alexander, che piacere rivederti"
L'espressione di Alec è raggelata, tutto il suo corpo è teso ma non ha intenzione di lasciarmi.
Dopo qualche secondo fa il sorriso più finto che abbia mai visto e si gira verso il ragazzo sulla porta.
"Eric...c-che piacere vederti"
Il ragazzo fa una piccola risata ed inizia a scendere le scalette della veranda verso di noi lentamente.
Ha circa l'età di Alec, io suoi capelli sono neri come la pece e i suoi occhi azzurri e freddi come il ghiaccio trasudano cattiveria, non riesco a sostenere il tuo sguardo per più di tre secondi.
"Non dire cazzate, so che odi vedermi"
Si era avvicinato tanto, troppo inizia a scrutare con lo sguardo tutto il mio corpo, il suo sguardo brucia sulla mia pelle voglio che smetta subito.
"Mi hai portato una nuova puttana Alec?"
"N-no lei no"
"È così carina Alec, perché devi tenertela tutta per te?"
Mi prende il mento fra le sue mani calde e ruvide, mi solleva violentemente il mento guardandomi negli occhi.
"Non faccio più quel genere di cose Eric lo sai, ho smesso con tutto questo schifo"
Il pollice di Eric mi percorre il contorno delle labbra, era troppo e mi tiro indietro bruscamente.
"Aggressiva la bambina...mi piace, la voglio, quanto vuoi?"
"Tu non avrai proprio niente, non ho portato nessuna nuova puttana"
"Ma tu lo sai che ottengo tutto quello che voglio vero?"
"Alec.."
Stavo indiziando ad avere veramente paura, Alec continuava a stringere forte la mascella.
"Vieni dentro Alexander,mettiamoci più comodi".
Non ci fermiamo al piano terra, scendiamo delle scale, era molto simile alla casa in cui Alec mi aveva nascosto all'inizio.
Ad ogni gradino era sempre più freddo e buio.
Ci ritroviamo in quella che sembrava una vecchia officina per la grandezza, lì giù erano intenti a lavorare ad una macchina altri due uomini, più giovani di Alec, avranno avuto massimo vent'anni.
La pressione sul mio braccio da parte di Alec era molto diminuita, sembrava fosse una stretta dolce, solo per proteggermi.
Fino a che non sento più la sua mano intorno al mio braccio ma un altra mano che mi strappa violentemente da lui, era uno dei due ragazzi, l'altro provava a trattenere Alec con grande fatica vista che continuava a divincolarsi, fino all' arrivo di un terzo ragazzo che prende violentemente Alec per le spalle e in quel momento si arrende smettendo di agitarsi.
"Lasciami...lasciami"
Provo a divincolarmi dal ragazzo che mi aveva bloccato, ma era troppo forte.
"Stai ferma, non vedo l'ora di usarti, adoro provare quelle nuove..."
Sento un buco allo stomaco e provo con tutta me stessa a non vomitargli sulla maglietta.
"Non sono qui per questo" in verità non ne avevo idea, non avevo idea di cosa eravamo venuti a fare qua, ma di certo sapevo che non avrei mai fatto una cosa del genere.
"Sì certo piccola,certo"
"Tienila ferma, è ribelle questo nuovo fiorellino"
Eric si avvicina di nuovo a me, e mi passa una sua mano sulla guancia, fremo sotto il suo tocco, ma di rabbia, la voglia di sputargli in faccia è troppo forte.
"Cazzo non toccarla! non toccarla figlio di puttana"
Alec prova a divincolarsi ancora ma senza risultati.
Eric fa un sorrisetto malizioso e si rigira verso Alec, facendo di no con la testa lentamente.
"Owh Alexander...ti stai addolcendo per caso? Stai diventato fragile? A me non servono i deboli.."
"Non me ne fotte un cazzo, non lavoro più per voi"
"Caro Alexander dovresti saperlo che non devi disubbidirmi..mai mai mai"
Gli tira un pugno sula mascella, il volto di Alec si gira di scatto sputando sangue.
Sento una fitta allo stomaco, e mi viene voglia di urlare il suo nome, non capisco perché, non dovevo essere preoccupata per lui, non dopo tutto quello che aveva fatto.
"Alexander, Alexander Alexander...perché devi farmi vedere cattivo mh? Ma tu non mi dai proprio altra scelta.."
Si avvicina lentamente verso di me.
"Uccidetelo tanto non ci serve più,mentre a lei...lasciatela un po' con me, anzi no.." Fa un sorrisetto nauseante verso di me.
"Non uccidetelo adesso, prima ci divertiamo un pochino tesoro ok?"
Sapeva che la cosa che più dava fastidio ad Alec era quella, la cosa che lo avrebbe portato praticamente alla pazzia, e io non potevo non potevo subire ancora una cosa di questo genere.
"No no, lasciala andare, ti prego non c'entra niente"
Alec continuava ad urlare e ormai ero fra le braccia di Eric.
Grosse lacrime mi scendono dalle guance, avevo troppa paura, non volevo che succedesse mai più.
"No,no shh tesoro shh va tutto bene, ti farò sentire bene"
E appoggia le sue viscide labbra sulle mie, quasi non vomito a quel contatto.
Sento Alec urlare il mio nome, ma non può fare niente ora.
"Lasciami lasciami andare ti prego"
I singhiozzi erano sempre più forti ogni secondo che passava.
"Shh shh rilassati"
Poggia un dito sulle mie labbra come per zittirmi, dopo qualche secondo mi ritrovo a sbattere violentemente le spalle contro al muro, mentre lui provava a togliermi la maglietta in tutti i modi.
"Cazzo vuoi stare ferma?!"
Mi tira uno schiaffo,il mio viso si gira verso sinistra per il colpo, e mi fermo, sento i miei ansimi lenti che mi escono dalle labbra è quell' ennesimo schiaffo che fa risvegliare una rabbia fortissima salirmi al livello della pancia, mi sentivo invincibile,ogni debolezza era scomparsa, cosa che non accadeva da moltissimo tempo, non poteva succedere di nuovo, ora basta.
"Lasciami cazzo!"
Questa volta lo dico con più convinzione e rabbia sento l'adrenalina scorrermi nelle vene, e gli tiro più forte che posso un pugno in pieno viso, colto di sorpresa Eric indietreggia e questo mi permette di tirargli una violenta ginocchiata nel basso ventre.
"Brutta puttana!"
Eric si piega tenendosi con le mani la parte dolorante, sgattaiolo velocemente lontana da lui e mi dirigo verso Alec che era riuscito a liberarsi dei due uomini ma solo per pochi secondi.
"Corri Kiara corri!"
Senza fare ulteriori domande inizio a correre su per le scale più velocemente che posso ma una grossa mano ruvida mi afferra la caviglia facendomi sbattere violentemente il ginocchio sul gradino trascinandomi verso il basso,urlo per il dolore e per lo sconforto mentre provo in tutti i modi a tenermi ai gradini, ma le dita delle mie mani per quanto potessero stringere non riuscivano a resistere più di cinque secondi alla forza dell'uomo che mi stava trascinando verso il basso.
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So che sono in ritardissimo con il capitolo ma ero veramente molto incerta su questo capitolo, l'ho riscritto moltissime volte e spero che sia riuscita a tirare fuori qualcosa di decente.
Un bacio🌸
~Chiara~👽