5. Problems

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Le strade, le genti, i locali, le culture, i cibi, le musiche, gli aromi, le lingue, le voci, gli occhi, le chiese...
Non ero mai stata in un posto così.
Prima di andare verso Barcellona mi sono diretta verso il centro per fare dello shopping. Così passai le mie ultime ore a Madrid a girare per la città.
Quella mattina mi alzai piena di energia per recarmi a Barcellona, la mia ultima tappa. Preparai le valigie, mi lavai e mi preparai. Finito tutto uscii dal Hotel e cercai un posto dove aspettare il taxi che mi avrebbe portata al aeroporto,trovai una specie di stazione e mi sedetti su un sedile freddo,anzi gelido. Il tempo era peggiorato. La pioggia era sempre più forte, era violenta. Oltre alla pioggia c'era traffico e si sentivano rumori di clacson continui. Che fastidio. Ero lì, sola ad aspettare come una rimbambita un taxi sotto la pioggia.
Mi alzai per vedere se stesse arrivando in lontananza un taxi ma nulla. Ero disperata, allora decisi di riportare le valigie all hotel e io sarei uscita a cercare un mezzo di trasporto per il mio volo per Barcellona. Corsi via dal hotel e mi incamminai verso le vie di Madrid.  Non so come ma finì in un vicolo ceco, mi girai per ritornare indietro ma venni bloccata dai polsi. Cercai in tutti i modi di urlare ma niente,nessuno mi sentiva.
Mi girai e vidi meglio il tipo o lo potrei chiamare bastardo. Si vada per bastardo. Il suo viso faceva paura e li incominciai a pregare di uscirne viva. Ad un certo punto gli tirai un calcio nelle parti basse così riuscì a scappare, almeno lo pensavo. Correvo e correvo, sotto la pioggia, ma non vidi un auto che mi prese a pieno.  Lì per me fu una battaglia per la mia vita.

*ospedale*

Subito dopo il mio incidente venni portata in un ospedale, distante direi. Mi portarono subito dentro e mi misero su un'altra barella per condurmi nella mia stanza. Mi sentivo immobile, senza vita,insomma uno schifo. I miei occhi bruciavano, non so il perché. Mille pensieri, avevo nella mia mente come ad esempio i miei genitori, Amici, Niall e Louis. Si Louis, anche se mi sentivo male con lui,ma allo stesso tempo ci tenevo.
"Sarà meglio intervenire subito, la ragazza è in una situazione grave" disse il dottore entrando.
In quel momento avevo solo paura. Non poteva accadere a me, non in quel momento.
Ad un certo punto sentì la porta aprirsi e altre voci che rimbombavano. La testa mi scoppiava.
"Abbiamo verificato che la paziente è minorenne e in più è sola"
"Okay allora cercheremo di contattare i famigliari al più presto" parlò una voce femminile.

*notte*

Sono in un letto, non mio. Sono nel letto di un ospedale. Sono in coma. Sono sola. Sono su un  filo tra la vita e la morte. La verità? Sono stanca, di tutto e di tutti. Sono sempre disponibile verso gli altri ma quando ho bisogno io di aiuto, sono sempre sola. Pensandoci bene, sarebbe meglio morire. Così si che sarebbe perfetto. Non avrei più problemi.
Ecco cosa pensai quella notte.

FUCK ALL | Louis Tomlinson (in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora