— Jo, Jo, dove sei? — gridò Meg dal fondo delle scale.
— Qui, — rispose una voce dall'alto e correndo su Meg trovò sua
sorella in soffitta, ove tutta imbacuccata in un vecchio scialle, se ne stava
seduta su di una poltrona presso alla finestra, mangiando mele e lacrimando
sulla misera sorte dell'eroe del romanzo che stava leggendo.
Questo era il cantuccio prediletto di Jo; il luogo ove si rifugiava
spessissimo con una provvista di mele in tasca ed un bel libro, per poter
leggere a suo bell'agio e bearsi nella società di un minuscolo topo che non
aveva alcuna paura di lei.
Appena vide comparire Meg, il topino si rifugiò nel suo buco e Jo,
asciugandosi gli occhi e la faccia col fazzoletto, domandò quale fosse la
causa dell'improvvisa interruzione.
— Oh! Jo, che bellezza! la signora Gardiner ci ha mandato l'invito per
la sua festa da ballo di domani sera! — esclamò Meg, e mamma ci ha dato
il permesso di andare. Che cosa ci mettiamo? —
— Che bisogno c'è di far questa domanda, quando sai benissimo che
dovremo metterci i nostri soliti vestiti! Non ne abbiamo altri! — rispose Jo
a bocca piena.
— Se potessi avere un vestito di seta! Mamma me ne ha promesso uno
quando avrò 18 anni, ma ho da allungare il collo! Due anni non sono mica
un giorno! — sospirò Meg.
— I nostri vestiti sembrano di seta e sono in buonissimo stato: il tuo è
quasi nuovo; ma.... a proposito: mi scordavo della bruciatura e dello
strappo nel mio! Come devo fare? Quella bruciatura è proprio nel mezzo
della schiena! E non posso neanche accomodarla!
— Bisognerà che tu stia sempre seduta; il davanti sta benone! Io ho un
magnifico nastro nuovo per legarmi le trecce e mamma mi presterà la sua
spilletta d'oro; le mie scarpine, debbo dire la verità, sono proprio eleganti: i
miei guanti potrebbero essere più puliti, ma mi dovranno servire! —
— I miei sono tutti sciupati e non posso comprarne un altro paio; perciò
starò senza — disse Jo, che non si curava mai del vestiario.
— Tu devi avere assolutamente un paio di guanti! Se non li hai io non
vengo — disse Meg — I guanti sono una delle cose più importanti perché,
senza quelli, non puoi ballare e se non ballassi mi dispiacerebbe troppo!
— Starò seduta! che cosa me ne importa? Tu sai benissimo che fare
quegli stupidi balli in giro non mi piace; io mi diverto soltanto quando
posso saltare, far capriole e divertirmi a modo mio!
— Ma il male si è che non puoi domandare a mamma che te ne compri
un altro paio! Costano tanto e tu non ne hai alcuna cura! E poi, se ti ricordi,
essa ti disse, quando sciupasti quell'altro paio, che per quest'inverno non te
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Piccole Donne
ClásicosMeg, Jo, Beth e Amy March, quattro giovinette ansiose di vita e di gioia, vivono serene nel grande affetto che lega la loro famiglia, sebbene debbano rinunziare a molte aspirazioni, per le condizioni modeste divenute più difficili dopo la partenza d...