cap. 4

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Ormai si era fatto tardo pomeriggio e fuori nevicava ancora fortissimo, mi alzai dal divano e andai a prendere il cappotto dall'appendi abiti dove lo aveva apppggiato Zayn, me lo infilai, "Si è fatto tardi, vado a preparare la cena ci si vede" dissi aprendo la porta di casa per uscire, "Aspetta!" mi disse Zayn così mi girai subito, quel ragazzo mi stava un pò sulle scatole pensava solo ad illudere le ragazze, "Ti va se dopo cena vengo a farti compagnia? Guardiamo un film da te" aggiunse, "In poche parole ti stai autoinvitando?" chiesi e in risposta ottenni "Si", un si secco e deciso.

Feci spallucce dicendo "Ok a dopo", uscii dalla porta e tornai a casa mia, cucinai un piatto di pasta nulla di più dato che non avevo tutta questa fame.

Sparecchiai poi spensi tutte le luci della casa lasciando accesa solo una piccola lampada vicino al divano che emetteva una luce fioca, mi misi a sedere sul divano e lessi alcune pagine di un libro, quando sentii bussare alla porta lo chiusi e lo appoggiai sul tavolino davanti al divano.

Andai ad aprire, era Zayn, mi salutò facendomi l'occhiolino ed io in risposta sbuffai. Ritornai a sedermi sul divano, accesi al televisione ma non c'era nulla di interessante così ripresi il libro e continuai a leggerlo mentre il giovane moro si accomodava a sua volta sul divano.

"Allora che facciamo?" chiese il giovane, io irritata risposi "Mah non lo so ti sei invitato da solo quindi decidi tu", era evidente che non lo sopportavo.

Alle mie parole Zayn chiuse il mio libro poggiandolo sul tavolino e con cautela si mise a cavalcioni su di me facendo scivolare il mio corpo sotto di lui con un sorrisino malizioso in faccia.

"No Malik non ci siamo capiti", dissi io tornando seduta, "Perchè c'è qualcosa di male?" chiese il giovane facendomi l'occhiolino, "Vedi io non sono una di quelle troiette che ti vengono dietro e che ti fai continuamente, tu mi stai sulle palle, poi un giorno improvvisamente il ragazzo più carino, più misterioso e più violento della scuola mi rivolge la parola, ma no mio caro io non sarò una delle tue tante vittime quindi se non ti dispiace quella là infondo è la porta e da lì si esce".

Il giovane moro rimase colpito dalle mie parole e con un sorriso malizioso sulle labbra disse "Ho capito, ma fidati diventerai mia.", dopo quelle cose uscì di casa silenziosamente.

Ma cosa voleva dire che sarei diventata sua? A che gioco stava giocando?

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