Mi svegliai, ormai era tarda mattinata, ancora ero tra le braccia del ragazzo più carino e stronzo della scuola.
Così per non svegliarlo mi limitai a sgattaiolare silenziosamente fuori dalla sua presa e andai in cucina.
Mentre stavo riscaldando il mio cornetto nel microonde sentì due braccia cingermi i fianchi da dietro.
Zayn. Logico chi poteva essere altrimenti tanto testardo da non arrendersi ancora? Solo Zayn Malik.
Io lo ignorai poi lui mi fece girare con il viso rivolto verso il suo e premette le sue labbra sulle mie.
Per quanto potevano essere belle, soffici e calde mi staccai e corsi in camera mia sbattendomi la porta alle spalle e strillando un bel "Vaffanculo" che rimbombò per tutta casa.
All'improvviso sentii la maniglia abbassarsi e dissi subito "Non entrare, vattene non farti mai più vedere, hai tante troie che ti vengono dietro e dovevi venire a rompere le palle proprio a me?".
Dopo quelle parole sentii la presa sulla maniglia allentarsi e dei passi allontanarsi dalla porta, poi sentii il portone d'ingresso sbattere abbastanza forte.
Mi affacciai alla finestra cercando di non farmi vedere, fuori nevicava fortissimo, vidi la sagoma di Zayn entrare nella sua casa.
Passarono dei giorni e poi arrivò il 28 Dicembre. Il mio compleanno.
Quella mattina venni svegliata dal campanello del portone, corsi al piano di sotto e mi affrettai ad aprire ma non trovai nessuno, solo una scatolina poggiata a terra, la presi e chiusi il portone.
Come la aprii trovai una catenina d'argento con un ciondolo a forma di saetta (fulmine) dorato.
Era davvero carino, poi notai un foglietto all'interno della scatolina. C'era scritto:
"Sono stato uno stupido lo so, ma non pensare che mi sia dimenticato del tuo compleanno. Eh no cara Lisa Collings, non mi sono dimenticato, tanti auguri. Allora, mi perdoni? Zayn. xx"
Appena lo lessi non potei fare a meno di abbozzare un sorriso e sussurrai "Si, sei perdonato" pensando che non mi sentisse nessuno ma, da dietro un cespuglio spuntò fuori Zayn che corse ad abbracciarmi "Tanti auguri tesoro" disse il giovane moro sorridendo, "Grazie" risposi io sorridendo a mia volta e facendolo entrare in casa.
Mi misi la catenina al collo e andai a sdraiarmi sul divano davanti al calore del fuoco che proveniva dal caminetto, Zayn senza esitare si venne a stendere a fianco a me, dato che il divano era abbastanza largo.
Ci abbracciammo e rimanemmo accoccolati per un pò fino a quando Zayn non pronunciò quelle due parole, "Mi piaci".