capitolo 4

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"Okay passiamo alle cose serie okay?" Disse Ronald, io annuì seria.
"Tanto tempo fa..." disse Brian divertito.
"Si certo, c'era una volta una regina cattiva e una ragazza, andiamo Brian lascia raccontare a noi" dissi seria.
"Antipatica" disse alzando gli occhi al cielo.
"Mai quanto te" dissi seria, ci guardammo male per qualche secondo dinche lui non distolse lo sguardo, sorrisi vittoriosa "esistono cinque famiglie o punte in questo mondo, ognuna di esse governa un elemento, acqua, fuoco, terra, aria o luce, inizialmente il potere di governare questi elementi non esisteva ma sei persone decisero di provare a fare qualcosa di nuovo, ci riuscirono imparando a governarli e acquisendo ognuno di essi come proprio, per generazioni questo potere passò di padre in figlio per generazioni" dissi seria.
"Aspetta un attimo, gli uomini erano sei...ma tu hai detto solo cinque elementi" disse Jack confuso.
"Come in ogni storia, c'è sempre un cattivo e quello era il sesto uomo, si chiamava Melek, gli altri invece erano..." feci apparire una stella a cinque punte sul tavolino in mezzo ai divani "Saab, fuoco" il nome comparve "Torn, aria; Delphine, acqua; Melody, terra e infine...Stella, luce" aggiunsi l'ultimo nome esitando.
"Melek invece studiò l'oscurità, imparò ad usare le ombre, a governarle e diventò il loro signore, ma...quel potere che aveva acquisito era immenso e distruttivo, ebbe una figlia e le insegnò tutto ciò che aveva imparato" continuò Ronald, feci apparire una donna meravigliosa con le ombre a sguardo basso, illustrai tutto il racconto "ma gli altri si infuriarono con lui e lo rinchiusero nell'abisso" mi alzai e andai alla finestra mi appoggiai al muro con la schiena, incrociai le braccia al petto e appoggiai un piede sulla parete.
Le immagini continuavano a cambiare.
"Cos'è l'abisso?" Disse Adam serio, i suoi occhi erano puntati su di me, incrociai il suo sguardo.
"Un posto spaventoso, un luogo dove nessuno vorrebbe mai andare, chi ci entra non ne può uscire mai più" dissi seria "nessuno ci è mai riuscito"
"Nessuno tranne te" disse Brian serio, distolsi lo sguardo guardando fuori.
"Li dentro c'è solo disperazione e dolore eterno, non aughererei a nessuno di andarci neanche al mio peggior nemico" dissi seria, uscì dalla stanza sotto gli occhi di tutti e mi rinchiusi in biblioteca con Lily.

Jack pov's
"Dovevi stare zitto Brian" disse una ragazza guardandolo male.
"Non ho detto niente"
"Sai he odia parlarne" ribattè lei.
"Smettetela di litigare, rinchiusero Melek nell'abisso ma prima che potesse essere imprigionato lanciò una maledizione cioè che nessuno delle cinque punte si sarebbe potuto sposare con una di un'altra o con un umano o il figlio sarebbe stato maledetto. Alcuni non ci badarono e così siamo nati noi, ci chiamano i maledetti, i nostri poteri sono maggiori a quelli degli altri, nessuno ha potuto conoscere i suoi genitori in quanto ognuno di essi subito dopo la nascita del bimbo sono finiti nell'abisso. Esistono degli amuleti che i primi membri delle punte crearono per rinchiudere Melek, sono dieci, per lo più gioielli come la tua collana Adam, il loro potere è devastante e meraviglioso allo stesso tempo, ma il problema è che molti lo vogliono e nessuno lo può avere, nessuno è in grado di controllarlo tranne una persona"
"Che non esiste perciò è anche inutile che lo sappiate" disse Brian serio.
"Potrebbe esistere invece"disse Ronald, si misero a litigare arrivando anche ad urlare.

Jessica pov's
Andai nella sala della musica, mi sedetti al pianoforte e cominciai a suonare una melodia, non riuscivo a ricordare cosa fosse ma era terribilmente familiare, improvvisamente i ricordi dell'abisso mi invasero.

Correvo da minuti, ore o forse anni, il tempo sembrava non passare in quel luogo, tutto era scuro, la luce sembrava non esistere e creature spaventose si aggiravano pronte a divorare chiunque avessero trovato, non avevo ancora visto nessuno e questo mi fece rabbrividire, un branco di lupi mi stava inseguendo, avevano gli occhi rossi e la bava alla bocca, sentì una strana melodia, era calda e accogliente, sentivo che mi chiamava, mi fermai e improvvisamente una figura alta e slanciata atterrò tra me e i lupi, li mandò via, lo guardai sorpresa, caddi in ginocchio scoppiando a piangere, non riuscivo a vedere il suo volto, non lo ricordavo, aveva dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia che gli arrivava sotto al sedere, aveva un mantello che gli nascondeva il corpo, mi sorrise porgendomi una mano, mi fece alzare e scomparve.

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