capitolo 8

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Entrai nella casa come una furia, una familiare luce viola filtrava da sotto la porta della sala delle feste, Alexander corrugò la fronte per avvicinarsi ma gli presi una mano.
"Non entrare, vieni con me" dissi seria, mi guardò "devi fidarti"
"Mi fido" disse annuendo, lo portai in camera mia e aprì un cassetto con degli amuleti di protezione molto potenti.
"Vieni" lo portai in camera di mia sorella, era in lacrime.
"calma calma calma calma" ripeteva sottovoce, steingendo la sua bambola "Amily"
"Sono qui, Eve" dissi dolcemente, Alexander chiuse la porta e io andai da lei "ascoltami Mel è solo un po arrabbiato okay? Va tutto bene, guardami" obbedì incrociando il mio sguardo, le diedi un bacio sulla fronte "sistemerò tutto e poi andremo via promesso"
"Andrà tutto bene vero? Non ti farai male?" Disse dolcemente.
"No tesoro andrà tutto bene" dissi sorridendo appena "resta qui con Alexander non uscite per nessuna ragione al mondo, promesso?"
"Promesso"
"Signor Alexander, le prometto che riporterò tutti qui se sarà necessario ma vi prego di proteggere mia sorella" dissi dolcemente.
"Come desiderate lady Amily" disse inchinandosi, lo ringraziai e uscì, applicai l'incantesimo di protezione e corsi nella sala delle feste, diverse guardie erano sulle scale.
"Fermi" dissi seria, si girarono a guardarmi in cagnesco, sotto ognuno degli invitati c'erano portali che emanavano una luce viola, le persone erano bloccate dalle catene dell'abisso e lentamente venivano assorbite "preparate delle coperte calde qui ci penso io"
"Non lasciamo i nostri signori da soli"
"È un ordine, se non volete vederli morire o impazzire obbedite" dissi in tono regale e minaccioso, mi guardarono spaventati e corsero di sopra.
Scesi lentamente e vidi la gatta di Melek seduta al centro della stanza.
"Misa vieni qui" dissi seria, la gatta si avvicinò strusciandosi contro mie gambe "Misa perché li stai portando giù?"
Miagolò e io feci apparire il cordoncino, glielo misi e si trasformò nell'anima di Melek.
"Quindi? Non puoi tirare tutti giù" dissi severamente.
"È colpa loro, mi hanno trattato male" disse come un bambino.
"Falli tornare su" dissi seria.
"No" disse dandomi le spalle.
"E va bene vado io" dissi seria "ma se muoio mi avrai sulla coscienza"
Alzai appena il vestito e puntai un piede avanti, il portale si aprì sotto di me e scesi nell'abisso.
Vidi tutti coloro che prima erano nella sala delle feste nel palazzo nella sala del trono, Melek entrò come una furia dalla porta e si diresse verso di me, tutti indietreggiarono ponendosi alle mie spalle.
"Non rischiare la tua vita per queste persone!" Disse serio, non mi mossi mentre continuava ad avvicinarsi.
"Stai diventando proprio come loro" dissi assottigliando lo sguardo "trascini qui sotto gli innocenti proprio come loro fecero con te in passato"
Mi guardò spalancando gli occhi sofferenti, gli diedi le spalle e appoggiai una mano a terra, i portali si riaprirono e tutti vennero riportati indietro.
"Non ti riconosco più" dissi in un sussurro, tornai anch'io nella sala delle feste alla villa.
Salì le scale innervosita.
"Lady Amily" disse il padre di Ronald, mi fermai "a nome di tutti vi ringraziamo per averci salvati"
Li guardai con sguardo tagliente e assassino "Non l'ho fatto per voi" dissi seria.
Mi guardarono spalancando gli occhi, continuai a salire e uscì dalla sala, andai in camera di mia sorella e aprì la porta, stava giocando con Alexander facendogli vedere le sue bambole e presentandogliele, mi sedetti accanto a lei e le diedi un bacio sui capelli.
"Mel sta bene?" Disse sorridendo.
"Si sta bene"
"Chi è Mel?" Disse Alexander sorridendo.
"Il cane" disse Eve sorridendo.
"Il cane" dissi annuendo, vidi Misa entrare in camera e saltare sulle mie gambe.
"Ciao Misa" disse Eve sorridendo, le accarezzò la testa e la gatta le leccò una guancia facendola ridere.
Giocarono insieme per un po mentre io e Alexander le guardavamo in silenzio, mi alzai.
"Torno più tardi okay?" dissi a mia sorella, lei annuì sorridendo, Alexander la salutò "la ringrazio per quello che ha fatto, sono tutti nel salone delle feste, le auguro una buona festa signore"
"Lei non viene?" disse confuso.
"No, la ringrazio, finirei ancora per causare confusione, a presto" dissi inchinandomi, mi allontanai sotto il suo sguardo attento, vidi un cameriere con dei calici di vino su un vassoio, ne presi uno "perfavore dopo potete portarmi del rum in biblioteca?"
"Si lady Amily" disse annuendo, lo ringraziai e andai in biblioteca, mi sedetto sulla poltrona e accavallai le gambe, appoggiai un gomito sul bracciolo e la guancia al pugno mentre tenevo nell'altra mano il calice, lo mossi appena guardando il liquido che si muoveva, ne bevvi un sorso e chiusi gli occhi, gli elementi sembravano urlare attorno a me, li sentivo vivi e forti, la terra delle piante, l'acqua dei fiori, il fuoco del camino, la luce della luna, l'aria salmastra del mare e l'oscurità degli angoli nascosti, tutto urlava cercando di chiamarmi e attirarmi.
"Mia signora la vedo turbata" disse Lily apparendo e inchinandosi accanto a me.
"L'abisso è spaventoso anche per chi ci ha vissuto secoli, la solitudine fa paura e così il buio, sono così stupida Lily, gli ho detto quelle cose senza capire cosa provasse veramente" dissi guardando il fuoco, le lacrime mi appannarono gli occhi, mi tolsi le scarpe e mi portai le ginocchia al petto "se solo non avessi accettato di dare il mio cuore alle ombre, se solo non le amassi a tal punto da farle mie, se solo quello stupido ragazzo non mi avesse baciata, tutto questo non sarebbe accaduto, non sarei finita nell'abisso, non sarei sopravvissuta, non sarei costretta a vedere le persone che amo morire e invecchiare senza poter far niente....se solo potessi tornare indietro nel tempo..."
Sentì la presenza di qualcuno alle mie spalle ma non mi girai, mi trovai a sperare che qualcuno mi uccidesse in quell'istante.
"Non si può tornare indietro nel tempo altrimenti nessuno di noi farebbe quello che ha fatto" disse Lily dolcemente "quello che possiamo fare è guardare al nostro futuro e sperare che sia più bello del passato, perché chi si rialza come voi mia signora, impara a ridere delle aue cadute"
"Oh mia piccola ombra se solo tutto fosse così facile..." dissi accarezzandole i capelli, presi il calice e bevvi, guardai la finestra e con un gesto della mano si aprì, l'aria fresca della notte entrò salmastra e solitaria "se solo il vento potesse....fermare tutto e...cancellare ogni cosa portandola con se forse...tutto sarebbe più facile non credi, cancellerebbe sofferenza, solitudine, e le porterebbe dove nessuno potrà mai arrivare lasciando solo quel velo di bellezza e felicità che può donare"
Qualcuno bussò alla porta, si aprì e il cameriere si avvicinò con il rum, lo mise sul tavolino accanto a me, abbassai le gambe e bevvi il primo ringraziandolo.
"Puoi andare, ci sono persone più importanti la sotto" dissi alzandomi, lui si inchinò e uscì, appoggiai il bicchierino e Lily ne versò un altro, sospirai "se solo potessi ubriacarmi come quando ero giovane o nell'abisso"
Lei ridacchiò e anch'io, alzai il bichierino e ne feci apparire un altro, lei lo riempì e mi avvicinai a lei.
"Brindo alle ombre e al cuore che ho perduto" dissi sorridendo.
"All'eternità" disse con gli occhi brillanti di felicità.
"Cin cin" facemmo sbattere i bicchierini, sorrisi appena guardando il fuoco, si avvicinò volando per la stanza, tra i capi tribù uniti in fondo alla stanza, lo accarezzai.
"Unitevi a noi per il brindisi, d'altronde che festa sarebbe altrimenti" dissi muovendo una mano, i bicchierini apparirono nelle loro mani trasformandosi in calici pieni di Rum, Ronald si avvicinò a me.
"Brindo a voi principessa perduta" disse facendo tintinnare i nostri bicchieri, lo guardai dolcemente.
"Sarai un ottimo capo Ronald" dissi sorridendo.
"Vi ringrazio" disse inchinando la testa divertito, la gatta entrò e tutti la guardarono male.
"Misa vieni qui" dissi guardandola, si avvicinò e salì sulla poltrona sedendosi, le accarezzai la testa "non combinare guai okay?"
Annuì sdraiandosi "signori, brindo alle cinque punte, alla potenza degli elementi e alla loro bellezza"
"E noi lady Amily, brindiamo alla vostra saggezza e bellezza" disse Alexander avvicinandosi.
"Sempre il solito" dissi divertita, facemmo tintinnare i bicchieri e bevemmo.
La gatta Miagolò e presi una piccola ciotola, ci versai del rum e glielo misi vicino "non ti ubriacare"
Mi guardò arrabbiata e miagolò sgridandomi, le donne erano già ubriache e risero divertite.
"La famosa principessa perduta si fa mettere i piedi in testa da un gatto" disse la moglie di Alexander.
"Visto Misa? Pensano che tu mi metta i piedi in testa" dissi divertita.
"Mew" disse saltandomi in braccio, salì sulla mia testa "Mew, mew"
"Vai giù" dissi guardandola male.
Mi leccò la faccia e scese sedendosi offesa.
"Torna a casa forza, ci vediamo dopo" dissi sospirando.
"Jess" mi girai verso Ronald, mi diede un bacio sulla fronte e io mi irrigidì immediatamente.
"Ronald?" Dissi lanciando un'occhiata a Misa, gli soffiava contro "scemo metti questo" dissi velocemente, gli diedi un bracciale, ma lui lo tenne in mano guardandolo, Misa saltò a terra e le catene lo avvolsero.
"No! No! No! Mel smettila fermati!" Dissi afferrando la mano di Ronald "Ron metti il bracciale, verrò a prenderti promesso, devi fidarti di me"
"Mi fido" disse dolcemente.
Guardai il gatto con odio e mi alzai mentre Ronald veniva tirato giù.
"Sono stanca" dissi guardando il gatto con odio, gli diedi un calcio mandandolo a sbattere contro il muro, le ombre riempirono la stanza avvolgendoci.
"Ti avevo detto di non toccarli" dissi furiosa.
Si trasformò nell'anima di Melek e tutti lo guardarono con un misto di terrore, rabbia e sorpresa.
Aprì il portale e lo trascinai giù con me.
Senza accorgermene trasportai anche gli altri.
Ci ritrovammo nella sala del trono
"Mi stai tradendo" urlò furioso.
"L'hai trascinato qui sotto di nuovo!" Urlai avvicinandomi a lui di nuovo "smettila di comportarti così, smettila di essere geloso!"
"Tu sei mia e di nessun altro, non permetterò a un altro uomo di mettere le mani su di te!" Urlò bloccandomi al muro.
"Era solo un bacio sulla fronte" dissi scuotendo la testa "sei uno stupido"
Mi spostai e lo superai, mi avvicinai alla porta ignorando tutti.
"Dove vai?!" Urlò Melek serio.
"Vado a salvare una persona innocente che tu come loro hai spedito qua sotto per la tua stupida gelosia" dissi fredda, uscì e camminai a grande falcate per il corridoio, presi il cavallo e lo feci correre seguendo il segnale del bracciale.
Il vento caldo mi sfrecciava sulla pelle, fuoco, acqua, terra, luce e buio mi seguivano fedeli, guardai un attimo dietro di me e vidi i capi delle punte seguirmi di corsa.
Feci in modo che il drago di fuoco li prendesse su di se.
Mi guardarono seri, mi piegai in avanti passando tra gli alberi, riconobbi quella foresta immediatamente, ero scappata forse troppe volte da li dentro.
vidi una donna bellissima che guardava il cielo in mezzo a uno spiazzo, abbassò lo sguardo su di me sorridendo come una pazza, fermai il cavallo.
"Sarah" dissi in un sussurro.
Scesi da cavallo e mi ritrovai circondata da lupi.
Lei mi guardò ridendo divertita mentre guardavo i lupi spaventata.
"Amily!" Urlò mio nipote dal drago, Sarah alzò lo sguardo e rise divertita, alzò una mano e vidi dei draghi neri volare verso il mio.
"No!" Con un salto volai da loro aiutandomi con il vento, allungai le braccia davanti a me e una bariera ci circondò mentre i draghi cercavano di oltrepassarla, il petto mi faceva male e strinsi i denti resistendo.
"Sarah fermati!" Dissi in un sussurro.
Mi volò davanti restando aldilà della banriera "cosa c'è dolce Amily hai forse paura?"
"Questo mai" dissi guardandola con odio.
"così mi fai paura Amily" disse facendo una faccia innocente, prese le sembianze di mia sorella e spalancò gli occhi, i draghi scomparvero.
"Smettila!" Urlai sentendo il dolore aumentare, si trasformò in mio fratello, la bariera scomparve e il drago si posò a terra, scesi anch'io cadendo in ginocchio, mi strinsi le braccia al petto che sembrava esplodere, le ombre sembravano impazzite.
"È colpa tua Amily, ci hanno ucciso per colpa tua" disse con la voce di mio fratello.
"No basta, smettila Sarah" dissi mettendomi le mani sulle orecchie.
"È colpa tua" si triplicò prendendo la forma dei miei genitori e di mio fratello "ci hanno uccisi per colpa tua!"
"NO!" Urlai forte l'abisso cominciò a tremare "stai zitta! stai zitta! stai zitta!"
Gli elementi mi vorticavano attorno e presero forma umana inchinandosi attorno a me.
"È colpa tua Amily" ripeteva sempre la stessa cosa.
"Uccidetela" dissi con il fiato corto sia per il dolore che per le urla.
Il vento la fece sbattere contro un albero che la bloccò, tornò nella sua forma originale, il fuoco la bruciò e lei urlò di dolore, l'acqua spense il fuoco dopo che lei fu incenerita tornarono da me inchinandosi nuovamente "distruggete tutto" dissi in un sussurro.
"Si mia signora" dissero tutti insieme, guardai i capi delle punte mentre le lacrime mi rigavano il viso le catene avvolsero e vennero riportati alla villa, gli elementi vorticavano unendosi e il cielo si riempì di crepe chiunque fosse vivo venne riportato in superficie e io rimasi immobile a guardare il cielo.
Vidi Melek avvicinarsi lentamente, si abbassò davanti a me e lo guardai dolcemente.
"Mi dispiace amore mio" disse accarezzandomi una guancia, mi baciò profondamente e io sorrisi appena ci staccammo.
"È tutto finito" dissi dolcemente "ho ucciso Sarah e l'abisso si sta sgretolando, ce l'ho fatta"
"Si sei stata brava" disse sorridendo.
"Dobbiamo uscire" dissi prendendogli una mano.
"Ma non sappiamo come fare" disse dolcemente, lo guardai alzandomi e sorrisi, lo tirai a me baciandolo e un portale ci riportò nella sala delle feste al centro dove c'erano tutti.
Mi accompagnò a terra mentre crollavo "ce l'ho fatta....ci sono riuscita"
"Amy!" La voce di Eve mi fece sorridere appena.
"Devi prenderti cura di lei, devi promettermelo amore mio" dissi guardando Melek dolcemente le lacrime rigavano il suo viso.
"Ti prego non andartene" disse dolcemente.
"Sono in ritardo di mezzo secolo, ci incontreremo sull'isola" dissi sorridendo appena "te lo prometto"
"Quale isola?" Disse stringendomi la mano "Amily?"
"Quando lanciasti la maledizione, le cinque punte crearono-" tossì e presi un respiro profondo "crearono un'isola dove i capitribù potessero rinascere dopo la morte, nonostante tu sia stato rinchiuso nell'abisso rinascerai sull'isola perché sei un capitribù....Melek io credo in te, perdona e occupati della mia piccola Eve"
"Cosa faccio senza di te?" Disse dolcemente.
Eve si inginocchiò accanto a me in lacrime.
"Ora potrai girare alla luce del sole senza sentire dolore non è bello?" Dissi dolcemente "ora potrai crescere e giocare con gli altri bambini, sarai felice..." tossì ancora "credo che non resisterò ancora per molto...." ridacchiai.
"Perché ridi?" Disse Melek dolcemente.
"Il mio desiderio più grande si è avverato, ho ritrovato il mio cuore, ho vissuto facendo tutto quello che si può fare, ho compiuto ogni mio compito e ho trovato te, non posso desiderare altro giusto? Ho amato in maniera incondizionabile e assoluta, ti ho amato più di ogni altra cosa"
Melek mi baciò con forza e io ricambiai debolmente gli occhi si stavano chiudendo, sentivo freddo e non sentivo più il mio cuore, tutto era freddo, una lacrima mi rigò il viso.
"Ti amo" dissi dolcemente, chiusi gli occhi e non sentì più niente.
All'improvviso.....

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