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«Dada domani-domani inizi scuola?» mi chiese Sofia
Occhi azzurri,piccole folte ciglia,capelli castani,e un sorriso che scoglierebbe il cuore di tutti,la bambina che ho di fronte,è l'unica cosa che mi fa andare avanti,una piccola ragione di 5 anni,una piccola forza della natura.
«Sì Sofy,domani inizio scuola»
«io rimango con zia?»
«si amore,zia si occuperà di te quando non ci sarò» dissi.
Il pensiero di lasciarla per così tante ore al giorno,e trascurarla magari,mi stringe il cuore..
Da quando mamma se ne andata ho sempre cercato di cavarmela da sola,in qualche modo,abbastanza doloroso,ma non potevo fare altro..con un padre alcolizzato,la perdita di una madre..la consapevolezza che dovevo fare qualcosa per quel piccolo batuffolo dagli occhi azzurri,per garantirgli un presente,almeno..Mi persi tra i miei tormentati ricordi.

-Flashback-
Auguri ancora Amy,ci vediamo domani»
Chiusi la porta di casa,facendo attenzione a non far rumore,posai le chiavi sul mobiletto sul entrata.
Domani mattina devo andare a prendere Sofy da Sonia,pensai.
«Bbrutta troia di mmerda
Mi immobilizzai.
Solo una persona poteva avere quei modi di fare così rozzi,solo una persona poteva avere quella voce destabilizzata e rallentata dall'alcol,c'era solo una persona in quella casa.
Papà.
«Cosa vuoi papà?»
Dissi con tono freddo.
Non era stato sempre così,un tempo era un uomo gentile,amorevole,altruista,e con una bellezza unica,dal fascino vecchio stile,con la barba sempre perfetta,che mi dava prurito quando la sera mi dava il bacio della buona notte,profumava di menta,e pensandoci per la mamma era quasi impossibile non innamorarsi di lui..mentre ora,dimostrava il doppio della sua età,un uomo pelle ed ossa,con la barba cresciuta,i capelli incolti,unti,e profumava dell'unica sua grande amica chiamata "alcool"..così trasandato darebbe l'aspetto di un 65enne..da quando la mamma se ne andata,si è rifugiato nel alcool,nella depressione,e avrei dei dubbi anche sulla droga..
«Pputtana,ecco cosa sei,una Pputtana.
Tua madre è morta per te.
È colpa tua,solo..tua!
E tu,esci,e fai la sgualdrina con i tuoi amici eh? O-ora ti concio per le feste»
Sentii gli occhi inumidirsi,forse è così..se mamma avrebbe pensato di più a se stessa,e io avrei..avrei in qualche modo cercato di non volerne sempre di più..se-
Mi Sentii spingere a terra.
Si mise le mani sulla cintura.
La sfilò.
«Noo!» Urlai.
Ma non poteva sentirmi nessuno..
Nessuno,ero sola.
Cercai di dimenarmi dalla sua stretta.
«gli errori vanno cancellati
E lì inizio.
Una.
Due.
Tre.
Quattro volte.
Lacrime,lacrime amare.
Lacrime di una vita passata.
Di ricordi.
Mamma,ohw come vorrei averti qua.
«BASTA! LASCIAMI ANDARE!»
Singhiozzi,lenti..
Sentivo il dolore della pelle lacerarsi,ma non solo.
Sperai veramente di morire.
«Sei s-solo un errore.»
Il vaso,c'era un vaso vicino a me..ma se avrei lasciato che continuasse? Se mi sarei lasciata morire? la mamma..avrei potuto stare con lei...
Sofy
Devo farlo per lei.. Per la mia Sofy..cosa ne sarà di lei se non ci fossi? È così piccola..
Devo. Lo devo alla mamma.
Presi il vaso là vicino,e glielo gettai in testa.
Non riuscii a proteggersi,era troppo offuscato dall'alcol,aveva i riflessi lenti.
Cadde di schiena..
Mi chiusi in bagno.
Quella sera capii che la vita non era fatta per tutti,ma che dovevo fare qualcosa.
"Siamo testimoni del nostro dolore.
Anestetizzati dalla vita."*
Già,forse la vita non è fatta per tutti.

SCUSATE GLI ERRORI
NON STO DANDO TANTA IMPORTANZA A ESSI,ANCHE PERCHÉ STO ANDANDO VELOCE. PERFAVORE,PERDONATEMI,
Grazie.

*La frase tra virgolette non è mia,ma di una ragazza su tumblr di cui non ricordo il nome,meglio essere chiari.

Buona lettura,al prossimo capitolo🖤

Ognuno è artefice del proprio destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora