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~passa del tempo. Ora di pranzo

POV di Eren

Camminavo lentamente verso la mensa con un insolito sorriso stampato sulla faccia. Era piccolo, ma chi mi conosceva l'avrebbe notato subito. Ah giusto, nessuno mi voleva. Nessuno, eccetto Mikasa. La incontrai all'entrata del salone e lei mi salutò con la mano. Poi mi prese per il braccio e mi portò al suo tavolo. In quei posti c'erano sedute le persone più importanti della scuola, o più semplicemente, i "popolari". Esattamente trovai: Armin Arlert, ossia il ragazzo più intelligente della scuola (era praticamente il nuovo Einstein ai miei occhi). Alla sua destra, la fidanzata nonché campionessa di arti marziali Annie Leonhart. Subito dopo Connie Springer, il più bravo giocatore di basket della scuola. Era un po' scemo, ma anche simpatico. Sapeva anche rappare. La sua ragazza, Sasha Braus, non aveva un particolare talento, eccetto mangiare, tanto, TROPPO. Jean Krischtein, alias "il più grande giocatore di calcio del paese". Aveva una faccia da cavallo e mi sembrava un po' arrogante, ma non ci feci caso. Ymir e Historia Reiss, che gran coppia. Conosciute in giro come le "lesbiche della scuola", erano, almeno secondo me, due bravissime persone. E poi c'era Mikasa, la cantante della scuola. Aveva davvero una voce stupenda. "Ragazzi, lui è un mio nuovo amico" disse rivolgendosi a me. "Ciao, io sono-"
"Armin Arlert, conosciuto come il ragazzo più intelligente della scuola, vincitore di numerosi premi in competizioni logiche. Sembri simpatico. Io sono Eren Jaeger, piacere"
La risposta lasciò tutti di stucco, Armin compreso. "Notevole il ragazzino" commentò Ymir. "Grazie Ymir. Con il tempo ho imparato ad ascoltare ed immagazzinare informazioni sugli altri. Quando sei invisibile come me nessuno sa chi sei, ma tu sai tutto di tutti..." dissi, stampando un'espressione di tristezza mista a curiosità sulle facce degli altri.  Ognuno di loro mi fece delle domande a cui risposi con fare vago ma molto felicemente, finché qualcuno non disse: " e i tuoi genitori?". A questa domanda il mio viso, che era acceso da un sorriso che mai avevo fatto fino ad ora (era bello avere di nuovo degli amici), d'un tratto si incupì. "Faccende... personali..." dissi, mentre una lacrima scese dalla mia guancia. Loro non la videro, fortunatamente. Mikasa ruppe l'imbarazzante silenzio creatosi prima rivolgendosi a me: " ti va di venire con noi al centro commerciale oggi pomeriggio alle 3:00?"
"Sempre se non sono di peso" dissi.
Gli altri furono felici di avermi con loro e così accettai. "Sarà un pomeriggio movimentato dissi tra me e me"

Per sempre al vostro fiancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora