Era uno di quei tipi del quale ci si poteva fidare. Lo capii subito, dal solo sguardo dei suoi occhi. Seduto lì, in quel bar con un pacchetto di patatine e un Heineken che riusciva a finire con a malapena due sorsi. Il suo sguardo si posò su di me, ragazza dagli occhi chiari e capelli ombrosi seduta a un tavolino del bar affianco, con un paio di amiche. La mia espressione era più titubante, decideva se ne valeva la pena o semplicemente voleva dare un po' di suspense. Sorseggiavo il mio succo con le mie amiche e, dopo aver pagato, me ne andai con fare molto disinvolto. Ero molto timida, e troppo scottata da passate, cattive e dolorose conoscenze. Non avrei mai accelerato qualcosa che si poteva creare benissimo non per merito mio, e quell' atteggiamento poi non corrispondeva per niente alla mia persona. Lo notavo con piacere al parco, in spiaggia, in piazza, era un po' dappertutto, forse troppo difficile da evitare. Non era sfuggito neanche all'attenzione delle mie amiche quel ragazzo, ma probabilmente avevano inteso la direzione del suo sguardo assiduo. Mi soffermavo su quei capelli castani ondulati molto diversi dal solito e quegli occhi che sembravano voler dire molte cose, riguardo esperienze vissute ed errori commessi. In ogni caso era lì e mi sembrava sempre di più che uscire avesse uno scopo se riuscivo anche solo a scorgerlo da dietro un vicolo. Mi serviva una speranza a cui aggrapparmi perché vivere di una delusione antecedente non mi sembrava una buona aspettativa in quel momento. Volevo avere un obbiettivo da raggiungere, un percorso che ti poteva portare a una serenità, che ricercavo forse da troppo tempo. Avrei voluto ascoltare la sua storia, chiedergli chi fosse, non lo avevo mai visto ma avevo realizzato ciò che voleva, ovvero un ricercarsi. Forse stavo andando troppo in fretta, fantasticavo troppo, ma mentre lo facevo mi sentivo già più libera. Lo cercavo tra la folla, ormai quel volto aveva molto di familiare, molto di mio. Alla fine lui si fermò, forse stanco o incuriosito, si soffermò con me. Aveva un buon odore, e un accento francese, molto probabilmente non era del posto, ma parlava molto bene l'italiano. Mi scorse da una colonna di un bar, non mi ero sbagliata. Mi chiese di prendere un caffè ed io non rifiutai, anche se in realtà il caffè non mi piaceva, non mi era mai piaciuto, troppo amaro e gusto troppo deciso.
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Nudi di fronte a noi
Storie d'amoreLa scena è ambientata in un piccolo quartiere italiano. I protagonisti sono: una giovane fanciulla al primo anno di un'università e un importante direttore di una banca. Tra i due nasce una storia d'amore con molta complicità, e colpi di scena.