20 capitolo

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Le vacanze natalizie passarono in fretta e i miei stranamente non erano ancora rientrati.Provai a rintracciarli sul cellulare,ma nessuno dei due mi rispose.Quasi come sempre,me ne stavo pigramente sdraiata sul letto, con un braccio abbandonato sopra il lenzuolo e l'altro che cadeva a penzoloni;in attesa di ricevere presto una loro chiamata. Dopo un po' mi ritrovai il mio cucciolo ai piedi del letto.Lo sollevai da terra e lo adagiai su di esso.Si chiama Koko ed è un piccolo birbante.A volte salta sul mio letto e resta immobile supino,tenendo le sue quattro zampine in alto;è un gran giocherellone.Dopo averlo riempito di coccole,andai in cucina e versai del latte nella sua ciotola.
Koko bevve tutto il latte e così com'era sua abitudine,andó a rannicchiarsi sul divano del soggiorno.Mentre lui schiacciava il suo pisolino pomeridiano,io ero in cerca di qualcosa di "decente"da guardare alla tv.D'un tratto ricevetti un messaggio dalla segreteria:

Jess abbiamo avuto qualche problema per via delle condizioni meteorologiche ed hanno sospeso tutti i voli.Qui a New York continua a nevicare e il tempo non sembra intenzionato a smettere.Dovevamo rientrare oggi,ma ci toccherá aspettare ancora qualche giorno.Ci sentiamo terribilmente in colpa per averti lasciata da sola e perlopiù il giorno della Vigilia di Natale.Non accadrà mai più.Io e tuo padre riconosciamo di averti trascurata e questa volta non permetteremo più che il nostro stupido lavoro si immischi nella nostra vita.Siamo purtroppo rimasti bloccati in aeroporto e c'è davvero una marea di gente furiosa,impaziente di ricevere qualche notizia,ma per il momento neanche noi sappiamo nulla al riguardo.
Ritorneremo nel nostro albergo e appena sarà possibile,prenderemo il primo volo per Londra.

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Non avevo altra scelta,dovevo restarmene tranquilla e aspettare il loro arrivo.Questa volta però ero sicura che nulla sarebbe stato più lo stesso...Spensi il televisione,ritornai in camera e trascorsi il pomeriggio al computer.

Brad pov

Mi stavo dirigendo presso la mia palestra,quando un cartello con su scritto 'vendesi',attirò la mia attenzione.Era affisso su di un muro accanto all'accademia di danza.Non riuscivo a credere ai miei occhi;ricordo che è sempre stata molto efficiente ed anche la più frequentata della città.
Un attimo dopo vidi l'insegnante di Jess uscire da quest'ultima.La fermai e le chiesi spiegazioni.

《Salve.Posso sapere perché ha deciso di vendere l'accademia?》

《Purtroppo non sono riuscita a saldare alcuni debiti...sono stata costretta a farlo.》

《La prego ci ripensi,non lo faccia.
Quest'accademia non può chiudere.》

《Senti ragazzino,ho giá dovuto ascoltare un sacco di lamentele,non insistere anche te,ora.Credi che mi faccia piacere venderla?》

《Certo che no.Ci deve essere una soluzione,accidenti.》

《Posso sapere perché te ne preoccupi così tanto?Mica sei un appassionato di danza classica te?》

《No.Ma conosco una ragazza a cui sta davvero a cuore questa accademia.》

《Fammi indovinare...Jess?!》sorrise.

《Be' vedo che ne è consapevole anche lei...》

《Quella ragazza è incredibile.Ti manda lei qui?》

《No.》

《Mi dispiace,ma come vedi l'accademia è in vendita e lo resterà almeno che...》

《Almeno che... cosa?》

GOLDEN~Bradley Will Simpson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora