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Mi convinco che devo andare a casa del mio ex fidanzato. Ho bisogno di parlargli. So che non è lontano da qua, ci arriverò in cinque minuti. Non so se lo troverò, ma non ho più il suo numero telefonico per chiamarlo. Arrivo a destinazione e mi agito. La casa è grande ed è rustica. Nel giardino ci sono tanti fiori colorati e c'è un divano blu. Sono proprio come li ricordavo. D'altronde non è passato tanto tempo da quando ho lasciato andar via la persona che amavo, un anno quasi. Trovo il coraggio dentro me e suono quel dannato campanello. Sono nervosa. Dopo circa un minuto, finalmente qualcuno risponde.
<<Chi è? >> Riconosco la voce, è lui.
<<Sono... Sono Claudia>>, sto tremando. Cerco di calmarmi, ma non riesco. Sto quasi per piangere quando vedo che apre la porta e viene verso me. Quasi mi viene un infarto.

I suoi capelli neri sono tirati con il gel, indossa una t-shirt bianca con delle scritte multicolore, un paio di pantaloncini neri e le infradito blu. È stupendo! Afferma il subconscio. Apre il cancello e mi guarda fissa negli occhi.
<<Come sei bella>>, commenta lui. Come fa a dire che sono bella? Ho i capelli raccolti in una coda e sono senza trucco. Indosso una semplice t-shirt celeste, un paio di pantaloncini in jeans, le Nike e ho la borsa fucsia. Continuo a non capire.
<<Io... Io sono venuta perché voglio delle spiegazioni riguardo la lettera che mi hai mandato.>> Sono agitata.
<<Andiamo dentro, vieni.>> Sembra rilassato. Entriamo e un buon profumino di carne arrosto risveglia il mio olfatto, quasi mi viene l'acquolina. Il soggiorno è grande e adoro quel quadro appeso sulla parete rosa: il Bacio di Gustav Klimt. Alle superiori ho studiato arte e esultavo ogni volta che avevo quella materia. Quest'anno mi sono diplomata con cento.
<<Claudia!!>> Urla lui.
<<Oh scusami, ero incantata nel "Bacio".>> Continuo a guardare il quadro e poi guardo lui.
<<Papà è a lavoro e mamma è in cucina, ti va di salutarla?>> Perché mi fa questa domanda? Sa che non la sopporto e che non ci vado d'accordo.
<<Si>>, mento.

Vado in cucina, quel profumo si fa sempre più intenso e la signora Sara sta apparecchiando la tavola per tre persone. In una portata c'è la carne arrosto e nell'altra dell'insalata mista.
<<Buongiorno>>, le dico semplicemente con un finto sorriso.
<<Ciao Claudia, come mai sei in casa mia?>> Sto per rispondere, ma all'improvviso Luca posa la mano nelle mie labbra. E' meglio che lo abbia fatto.
<<Mamma, stiamo andando in camera. Ci chiami quando è pronto il pranzo?>> Ci chiami? Io non resto qua a pranzo, specialmente con questa qua. È impazzito?  Toglie la mano e mi fa cenno di andare. Non la rispondo e lo seguo. Non so se lo amo ancora, ma la sua presenza mi fa impazzire. Per un attimo e solo per un attimo dimentico quello che mi ha fatto. Entriamo in camera sua. E' come è sempre stata, ci sono alcuni oggetti sulle mensole e dei libri. Una parete è immersa da poster di donne nude e noto che sopra la scrivania ha ancora il cuscino a forma di cuore che gli avevo regalato ad un Natale. Chiedetevi se è normale mettere un cuscino sulla scrivania. Per me non lo è, ma sta lì. Guardo quel maledetto letto, tra l'altro in perfetto ordine. Il battito del mio cuore aumenta, aumenta sempre di più.
<<Voglio fare l'amore con te>>, mi sussurra all'orecchio mentre mi sfiora i capelli. Il suo respiro è caldo su di me.

L'amore è un disastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora