perché proprio io? boh!

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Perchè sono così non ne ho idea. Penso che sia il caso. Voglio dire, non l'ho mica deciso io, no? Sono cose che capitano e prima o poi finirà, almeno spero. Mi spingono e poi io cado. E poi mi dicono cose che non posso scrivere qui, anche perché immagino che quello che scrivo lo leggerà gente normale, non si come dire, educata.  A volte mi butto per terra da solo, così faccio prima e mi rompono di meno l'anima. Resto là, steso come una foca, loro mi danno dei piccoli calci e poi si annoiano e se ne vanno. Io mi rimetto in piedi, mi spazzolo con le mani e torno a fare quello che stavo facendo, che sarebbe niente. Da un po' di tempo tengo un diario, che sarebbe questo. L'ho intitolato "Diario di un ciccione", non ho paura di affrontare la realtà, non sono uno di quelli che fa finta di niente. Se la verità è questa, perché nascondere la testa sotto la sabbia? Cioè, se sono nato in questo modo, che cosa posso farci? Gli altri poi fanno una vita del tutto differente, ma forse non scrivono un diario come me. Mi piace tenere un diario, potevo farlo prima, ma non ci avevo pensato per niente. Sai, ci sono tutti quei giochi sul telefonino che puoi passarci giornate intere, anche tutta la vita. Così ho passato un sacco di tempo, ma poi ho visto un film dove uno teneva un diario, e così ho deciso di farlo anch'io. Forse fra un sacco di anni rileggerò quello che ho scritto e mi farò due risate, oppure due pianti.

I professori sono strani. Cioè.li vedi che non stanno bene. Loro hanno una vita privata, hanno una famiglia e tutto il resto. Per questo si comportano come si comportano: hanno dei problemi personali. Quella di matematica per esempio è una cicciona, come me. Si siede a fatica dietro alla cattedra, come io mi siedo al mio posto. Ho quattordici anni ma mi chiedo spesso dove ho sbagliato. Non dò la colpa ai miei genitori, anche perchè ho una sorella che è secca come un chiodo. Credo sia colpa mia, il fatto che sono come sono. E d'altra parte, di chi dovrebbe essere la colpa?

Poi un giorno giocando ho tirato il boomerang di plastica che si è piantato contro un albero. Era lontano, e io ero stanco. Mia sorella era vicina a dov'era caduto. Ho pensato: raccogli il boomerang di plastica, riportamelo. Mia sorella non so nemmeno io cosa stava facendo. Si è fermata di colpo e ha raccolto il boomerang, me l'ha riportato. Grazie, le ho detto, e lei mi ha guardato come se si fosse appena svegliata.

Farò diventare tutti dei ciccioni. Posso controllare le persone, non so come riesco a farlo. Io penso a qualcosa e loro lo fanno, li farò mangiare finché non scoppiano.

Sono Un CiccioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora