Johnson avrebbe dovuto correre subito alla cabina, gli era rimasto solo un quarto d'ora per tornare indietro e rispondere all'ultima chiamata di quella lunga e strana giornata, ma non riusciva a muoversi, era paralizzato dall'orripilante visione di quella pozza di sangue che si allargava sotto il corpo senza vita del vecchio amico.
Dopo aver tentennato per qualche istante si rimise in azione, scese per l'ennesima volta quelle scalette e tornò nel bosco, da dove si vedevano le luci della polizia che andavano verso la casa mentre lui tornava in città.
Mancavano due minuti all'orario fissato e Johnson era già arrivato. Dopo aver aspettato il telefono squillò e lui subito si gettò con disperazione a rispondere
"Dimmi, io ho lasciato il libro a casa mia"
"E io l'ho già preso, ora torna nel bosco a prendere tua moglie se la vuoi, hai 5 minuti, ti aspetto lì, muoviti"
"OK arrivo subito".
Johnson iniziò a correre come mai aveva fatto in vita sua, ormai lo spingeva solo l'amore, lui riusciva a tirare fuori quelle ultime energie rimaste solo grazie al pensiero che tra pochi minuti avrebbe potuto riabbracciare la moglie.Johnson arrivò nel bosco e iniziò ad inoltrarsi tra gli alberi con calma per evitare di essere colto alla sprovvista da qualcuno, tanto ormai quell'uomo non doveva essere così lontano.
All'improvviso sentì uno scricchiolio, alzò la testa per vedere chi ci fosse e quando guardò in faccia quella persona restò senza parole, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo.
"Brown che ci fai qui? Sei venuto ad arrestarmi? Senti dopo mi potrai fare quello che vuoi, ora devo salvare mia moglie da un pazzo".
Mentre diceva queste parole Brown mostrò quello che aveva dietro di sé, ovvero la moglie di Johnson inginocchiata e imbavagliata, poi, puntando la pistola alla donna, iniziò a parlare:
"Sai Johnson, non pensavo che avresti fatto tutto questo, mi hai veramente sorpreso, qui l'unico pazzo sei tu, perché ora prima ammazzo tua moglie e poi ti faccio arrestare e farò di tutto per farti dare l'ergastolo. Finalmente avrai quello che meriti : sofferenza, perdere tutto quello che avevi, e in più mi hai portato anche questo libro importantissimo, grazie veramente della tua collaborazione Johnson".
Johnson fece qualche passo in avanti e in preda alla disperazione provò a dire qualche parola che potesse convincere Brown a fermarsi.
"Brown tu non sai quello che stai facendo, l'odio ti sta accecando, cerca di ragionare, tu stai per uccidere una persona, tu che invece dovresti far sì che queste cose non succedano. Dai lascia mia moglie e buttiamoci tutto alle spalle, tu hai il tuo libro e io ho mia moglie, cosa vuoi di più?"
"Io voglio rovinare la tua vita Johnson, voglio vederti soffrire nel perdere tutto, devi capire quello che io ho provato quando tu mi hai tolto il posto fregandotene di tutto. Tu devi pagare e io ho deciso che la tua pena sarà questa"
"Brown per favore, uccidi me, lascia stare lei, non ha colpe, non ti conosce nemmeno. Stai confondendo il tuo obiettivo Brown, fermati e rifletti"
"Ho riflettuto abbastanza, ora è il momento di agire. Salutala per l'ultima volta, perchè la rivedrai alla fine della prigionia quando verrò ad ucciderti...".
Brown stava premendo il grilletto, Johnson si lanciò per deviarlo ma fu colpito alla gamba; il rumore di uno sparo che riecheggiava e le grida di dolore di Johnson ora rompevano il silenzio che c'era nel bosco. I poliziotti si fiondarono immediatamente sul luogo, dove nel frattempo Johnson era a terra ferito e Brown si avvicinava a lui per ammazzarlo di botte.
Arrivato davanti a lui iniziò a prenderlo a pugni più forte che poteva, tirando fuori tutto l'odio che aveva dentro e facendo assistere la moglie di Johnson a uno spettacolo raccapricciante.
La polizia arrivò giusto in tempo per fermarlo e arrestarlo, mentre Johnson fu portato di urgenza in ospedale, così si era conclusa quella storia che forse però non era ancora finita completamente.