Urlo

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Si coprì le orecchie, ma il suono continuava ininterrotto a torturare le sue orecchie, e non solo quelle. Iniziò ad avvertire una presenza. Sentì che le parole e il ticchettio meccanico, erano in perfetta sincronia col metronomo del suo orologio. 11.36, lesse, ma quei numeri non aveva senso per lui. John Nell urlò, corse contro il muro e iniziò a sbatterci contro la testa, solo per tentare di svuotarla da quelle parole senza significato. E poi, dopo che il Signore Nell si era arreso e seduto tranquillo di fronte alla sua lattina di birra quasi terminata, erano le 11.42, e tutto si fermò.

Tutto si fermò per un istante. Il rumore degli ingranaggi, il ticchettio dell'orologio, il battito del suo cuore, il movimento dell'orologio, tutto quanto si era fermato. John sentì un altro rumore - no - John udì il grido lancinante del metallo sul metallo e anche John gridò. Non poteva dire quale dei due fosse stato più terrificante.

John Nell, il trentaduenne co-manager di Fonz-Deli: John Nell, l'ex-campione di sollevamento pesi che poteva sollevare fino a duecentotrentadue chilogrammi, ora, era diventato il campione di abbuffate di hot-dog; John Nell, l'uomo che passò due mesi in prigione per aver spacciato droga. Corse con le sue gambe tozze a nascondersi dietro al letto e pianse.

Il suo pianto non poteva soffocare l'urlo del metallo, nè poteva impedire l'inevitabile che di lì a poco si stava per verificare. All'urlo, come poté sentire John dall'altra parte del materasso, si era aggiunto uno strillo. Un suono che gli aveva fatto tornare in mente il ricordo del gatto della sua famiglia, che avvicinandosi troppo al camino acceso, aveva finito per diventare un mucchietto di cenere. John, si domandò se anche lui sarebbe diventato un mucchietto di cenere, e alle 11.44, John si chiede che cosa si domanderebbe un mucchio di cenere? I pensieri di John furono interrotti da un suono di passi.


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