Capitolo 1

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Capitolo 1

- mamma, Sumire mi ha invitata ad uscire! È questo l'urlo che aspetto tutte le sante mattine d'estate, ma non da parte mia, bensì da mia sorella. Un urlo che sembra mi lasci indifferente ma in realtà mi fa più male di un pugno in pieno petto. Sì perché Momoko, mia sorella minore, la invitano sempre tutti. Lei è il pagliaccio della sua banda, con quei capelli neri lisci e la pelle morbida, un viso birbante e sempre acceso. Non si ferma un attimo e quando fa caldo non riesci a trattenerla in casa. Il suo nome significa "piccola pesca" (桃子) infatti lei è piccola e adora le pesche, e poi non sta zitta un attimo ed è sempre super attiva. Non come me: io sono silenziosa e attenta, libera e ribelle. Non mi cerca mai nessuno e sono sempre sola. Il mio nome è, guarda caso, Sue che vuol dire "ultima" (). La sfiga non mi lascia stare un secondo. Sono alta, la pelle bianca che mette in risalto i miei occhi neri spenti. Sono magra, molto più del normale e rischio l'anoressia: nonostante mangi tanto non ingrasso. "che fortuna!" direste voi, e invece no perché divento sempre più scheletrica e orribile.

Fin da piccola, ho sempre avuto una passione per i manga e gli anime. Il mio primo anime è stato POKEMON mentre manga è stato PANDORA HEARTS, ancora oggi il mio preferito. L'ho letto e visto centinaia e centinaia di volte e il mio personaggio preferito è Alice, forte e sicura di sé ma anche infinitamente tenera. Vorrei tanto essere come lei. Non farmi intimorire da nessuno, essere rispettata e anche un po' temuta. Ma la cosa che vorrei tanto è trovare il mio Oz. Un ragazzo che mi accetti per come sono, una ragazza rompipalle per il suo continuo stare sempre in silenzio. Certo, sogna Sue, sogna. Finora non mi sono mai innamorata e ho detenuto il record del silenzio: 6 ore di fila a scuola. Odio i miei vecchi compagni. Me ne dicevano tante senza mai pensare che infondo, ma tanto infondo, un cuore ce l'ho anch'io seppur nascosto. Per loro ero la ragazza senza emozione, la più brutta della classe, colei che non riuscirà mai a trovare l'amore, l'insensibile dagli occhi di ghiaccio. Insensibile? No. Sembro, non lo dimostro forse, ma non lo sono. Sembro anche debole fisicamente, ma molti non sanno che quando le persone timide si incazzano diventano micidiali. Posso arrivare a sollevare anche un ragazzo 4 volte più grosso di me se mi impegno. Una volta sbollita l'incazzatura ritorno fragile e indifferente. Ho appena finito le medie e sto per iniziare il college e ho paura. Paura di essere mal capita di nuovo. Paura di essere di nuovo indicata da tutti. Ma ho ancora due mesi e mezzo di libertà.

Come detto prima, adoro il mondo dei manga e degli anime, ma mi piace anche disegnare, cantare e scrivere. Adoro i libri di Banana Yoshimoto.Vorrei arrivare fin dove è arrivata lei, anzi superarla. Sono una gran perfezionista, non mi accontento mai. E mi va bene così, altrimenti non ci sarebbe gusto. Riguardo alla danza, pratico il moonwalking da sola, da circa sei anni. Moonwalk e Toe Stand sono la mia specialità. Ho imparato tutto da sola. Odio dover eseguire schemi di balletti ridicoli, sono creativa, mi piace improvvisare (cosa che qui in Giappone non fanno in tanti. Si è tutti schematici e uguali, manco fossero robot) e cambiare, soprattutto colore di capelli. Rossi, celesti, a ciocche bianche, lilla... sono un po' una lolita. Per fortuna mia madre è parrucchiera, quindi non è un "tipregotipregotiprego" piuttosto "mamma?" "ok". Ogni volta che entro in quel salone mi ritorna in mente una certa Asia, figlia di una cliente che veniva assiduamente da noi. Capelli biondi e lisci, occhi azzurri e profondi come il mare e una graziosa bocca rosso sangue a forma di cuore. Non era giapponese, penso originaria della Russia. Molto spesso mamma le offriva un tè, ed io e Asia ne approfittavamo per giocare a quello che noi chiamavamo "la cliente e la parrucchiera". Lei era la prima ed io la seconda. Funzionava così: io entravo e lei mi faceva sedere e mi chiedeva che acconciatura volevo e ci mettevamo a sfogliare riviste. Una volta trovata, mi spostavo su un'altra sedia dove lei imitava il rumore dell'acqua facendomi massaggi alla testa che io stradoravo. Una volta finito, mi faceva accomodare su un'altra sedia ancora, girevole, bianca e di pelle e iniziava il vero lavoro. Faceva certe acconciature, e ogni volta mia madre esclamava " la piccola ha la stoffa!", e gli altri clienti applaudivano. Puoi un giorno, sparì anche lei e la mia infanzia felice e spensierata finì.

Suono anche il pianoforte, ma fosse per me imparerei tutti gli strumenti. Uno dei miei pianisti preferiti è Yiruma, che mi ha fatto rimanere senza fiato con Rivers Flows In You e Moonlight, la mia preferita. Ascolto anche un'artista italiano, un certo Giovanni Allevi che con il suo Orologio Degli Dei mi ha conquistata, ed ora sto cercando di impararla. In quanto a ottocento/settecento non sono molto ferrata. So suonare La Marcia Alla Turca di Mozart, ma odio Bach, mi fa letteralmente impazzire con i suoi preludi, a parte quello in Do Minore con il quale vado d'accorto. Ma per il resto, non è il mio genere. Il mio pianoforte, se così si può chiamare, è uno schifo formato da una tastiera traballante e un pedale scassa cazzi. Ci litigo ogni volta perché quando lo premo se ne scappa e poi sbaglio e poi lui finisce dritto dritto sul muro. Andiamo proprio d'accordo, sì. Per fortuna mia padre mi sta costruendo una nuova base per non far traballare la tastiera con tanto di buco per cercare di mettere il pedale ad una certa altezza e mantenerlo FERMO.

In quanto a musica sono completamente ossessionata dagli anni ottanta e, come avrete potuto notare, amo alla follia Michael Jackson. Mi piacciono anche i Queen, Janet, Rolling Stones, Duran Duran, Pink Floid, Police, Cindy Louper, Gun's An Roses, Deep Purple, ... ma vado matta anche per gli anni cinquanta e sessanta con James Brown, Doors, Beatles, Animals, Ray Charles... ascolto anche la musica di oggi, più di rado, ma non sopporto le band e i cantanti commerciali e quelle stupide hit spagnole estive. Mi fanno salire il nervoso. Adoro i Green Day, Evanescence e Sia, la mia seconda idola.

Abito in Giappone a Tokio e la adoro, ma c'è davvero tanta gente. È un po' un problema muoversi, trovare posto sulla metro e cose così, ma per il resto è perfetta. Non mi perdo nessuna fiera del fumetto vivendo qui e per me non esiste cosa migliore. Stare in mezzo a gente che ha le mie stesse passioni mi fa stare bene. Sono anche appassionata di sirene, e non vedo l'ora di comprarmi una coda. Lo so, sono strana, ma è una cosa che desidero sin dalla più tenera età, questo insieme all'iscrivermi al college. Ricordo che all'età di sei anni vidi Il Diario Di Barbie e mi faceva figo vedere quegli armadietti blu e le poche ore di matematica mi elettrizzavano, così una sera chiesi a mia madre "mamma, a che scuola va Barbie?" e lei, alla cavolo, mi rispose college. Da più grande scoprì che gli armadietti blu me li potevo anche sognare insieme alle poche ore di matematica. Fu una scoperta tragica. Una volta finito il collage, mi piacerebbe frequentare una scuola di fumetto.

Come passione minore mi piace collezionare bambole. Sono ancora alla ricerca della bambola che adoro da una vita. Chiamatemi strana quanto volete, ma provate voi ad avere l'infanzia che ho avuto io, se così si può chiamare: sempre sola chiusa in camera, senza nessuno che ti invita mai a stare insieme a giocare. Mi avvicinavo e si allontanavano tutti. Poi sei tu l'insensibile che sta sempre zitta e in disparte. Il mondo è freddo e inospitale, ed io tra poco scoppio. Voglio andarmene via da qui il più presto possibile. Non mi sento io. Non sono io. C'è un'altra Sue che vive dentro di me e se ne sta rintanata finchè non arriva la persona giusta. Sí, ma quanto ci mette questo principe azzurro, che tanto azzurro non è, del quale tutti parlano? C'è una principessa in pericolo, prigioniera di una vita non sua.


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