Prologo

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Gabriella's P.O.V.
Salimmo sul treno appena in tempo, trascinandoci dietro le valige. Stavamo ancora vedendo quali erano i nostri posti che la voce preregistrata annunciò la partenza del treno.
"I gentili passeggeri sono pregati di rivolgersi immediatamente allo staff in caso non avessero un biglietto convalidato" annunciò la voce preregistrata.
"Spero che tu abbia i biglietti, Sa" mormorai alla mia amica.
Sara alzò gli occhi al cielo come era solita fare quando dicevo una cosa stupida o ovvia. "Certo che sì. Non avrei mai corso il rischio di affidarli a te, i biglietti".
Sorrisi senza prendermela minimamente. "Grazie per la fiducia".
"... il treno si fermerà alle stazioni di: Roma Tiburtina. Firenze Santa Maria Novella. Bologna Centrale. Padova. Venezia Mestre. Venezia Santa Lucia".
Trovammo i posti 47 e 48 e scivolai accanto al finestrino, guadagnandomi un'occhiataccia da parte di Sara.
"Non è giusto" si lamentò. "Volevo starci io vicino al finestrino".
La ignorai e tirai fuori dalla borsa un libro, iniziando a leggerlo. Sara attaccò le cuffie al cellulare e e così passammo la prima ora, senza filarci minimamente l'una con l'altra.
Il treno stava ricominciando a rallentare.
"Siamo in arrivo alla stazione di Firenze Santa Maria Novella. Preghiamo i passeggeri che devono scendere di prendere i propri bagagli..."
La voce preregistrata tornò a parlare con quel suo accento fastidioso, che indusse persino Sara a sfilarsi le cuffie dalle orecchie e a mettere su un'espressione di sdegno.
"Continuerà così tutto il viaggio?" Poi, "Vado al cesso".
Abbozzai un sorriso. "Sempre delicata".
In piedi, si voltò verso di me, regalandomi lo scintillio ironico dei suoi occhi azzurri. "Sempre".
Si incamminò verso il fondo del corridoio, mentre io chiudevo il libro con dentro un segnalibro un po' sgualcito e tiravo fuori il cellulare. Mentre quello di Sara era attaccato con il caricabatterie alla presa del suo sedile per quanto era scarico, il mio era ancora al 97%.
C'erano diverse notifiche, da whatsapp, facebook e youtube.
St3pny ha caricato un nuovo video: VEN...
La barra delle notifiche non mi faceva vedere altro. Cliccai subito sul link e aprii il video. Mi prese un colpo al cuore: i Mates andavano a Venezia. Nello stesso periodo in cui ci stavamo andando io e Sara.
Devo avvertirla, pensai subito. Devo assolutamente avvertirla.
Quando alzai lo sguardo per vedere se stava tornando a posto, però, spalancai la bocca. Perché Sara c'era. E dietro di lei c'era Stefano Lepri.

Sara's P.O.V.
La faccia di Gabriella mi stava spaventando, e non è un'eufemismo, dico sul serio.
"Cosa c'è? Ho qualcosa in faccia?"
Esclamai tastandomi il viso in cerca di qualcosa fuori posto, ma tuttavia la faccia della mia amica non accennava a variare.
"Ah ho capito!"
Esordii trionfate puntando il dito verso di lei mentre una faccia intelligente, particolarmente rara sul mio viso, si aprì in un sorriso divertito.
"Mi stai trollando per lo scherzetto della penna di qualche mese fa!"
Dissi infine arrestandomi di botto nello stretto corridoio, ma fermandomi qualcuno mi urtò da dietro facendomi quasi cadere di faccia, prima che lo stesso conosciuto mi tirasse dalla felpa verso di se per rimettermi in piedi, in modo tale da evitarmi una brutta caduta.
Sarà una vacanza molto lunga.
"Oddio scusa!"
Esclamò una voce maschile dietro di me, e lo stesso ragazzo che immaginai mi avesse investito qualche secondo prima mi si accostò.
"Non preoccuparti, di solito è la mia amica che cade sempre, probabilmente è solo la sua aurea oscura che si sta espandendo, e poi sono stata io ad essermi fermata bruscamente"
Asserii indicando Gabriella e guardandola male, sicuramente me l'aveva tirata per tutte le volte che l'avevo presa in giro per le sue cadute.
La mascella della mia amica toccò terra mentre una risata del ragazzo interruppe il silenzio, solo allora mi voltai verso di lui.
"Cos'hai da ridere ?"
Gabri finalmente si decise a parlare con un sorriso malizioso accennato sulle labbra. "1...2...3..."
Prima guardai confusa lei, poi guardai di nuovo Stefano Lepri.
Improvvisamente la voce di Peter Griffin che esclamava momento momento momento momento momento, rimbombò nella mia testa.
Stefano?
Oh Cristo.

Road to Mates || MatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora