Capitolo 7

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Inizio Flashback
Gabriella's P.O.V

Qualcuno bussò alla porta e la socchiusi, per poi sorridere a Salvatore.
"Ciao".
"Sei pronta? Pensavo che potevamo iniziare ad andare".
"Sara si sta arricciando i capelli, credo".
"Non me li sto arricciando!" Urlò Sara dal bagno. "Sono così di loro, dopo essermi fatta la doccia!"
"Ehm... sì" disse Surry, poi tornò con lo sguardo su di me. "Io in realtà pensavo a una passeggiata solo noi due, ma se vuoi aspettare Sara..."
Aveva un aria leggermente imbarazzata mentre parlava. Continuai a sorridergli. "Sa, inizio ad andare!"
Non aspettai la risposta della mia amica e chiusi la porta dietro di me.

***
Surry mi stava abbracciando stretto e ridevamo forte nel freddo della sera, per un motivo che non ricordavo. Avevamo entrambi le lacrime agli occhi dal ridere, forse perché mi aveva buttato addosso l'ennesimo drink.
"Mi piaci molto" confessai tra una risata e l'altra.
Lui mi sorrise e mi strinse più forte.
"Possiamo... parlare di oggi?" Chiesi con la mia delicata e soave voce da ubriaca.
"Ti vorrei conoscere meglio" affermò lui. "Dobbiamo assolutamente tenerci in contatto. E... ti va di... non lo so... iniziare qualcosa?"
Ah, la sincerità dell'alcol.
Ci conoscevamo solo da pochi giorni: cercavo di ripetermi questa frase nella testa, ma non me ne importava molto, erano solo parole in fila senza un significato preciso.
"Tipo... metterci insieme?"
Purtroppo fummo interrotti proprio sul più bello, da Sascha, Stepny, Vegas e Sara che tornavano in hotel.
"Ci si vede, belli!" Urlò Stepny che era completamente andato.
Ciò ci fece ridere moltissimo, soprattutto perché Vegas continuava a strattonarlo verso casa.
"Che stavamo dicendo?" Chiesi. "Ho perso il filo".
Lui fece un sorriso sghembo e mi baciò.
"Torniamo in camera anche noi?"
"Ottima idea" mormorai. "Ho sonno".
"Anche io ho sonno".
Barcollammo dietro al gruppo più numeroso composto da Sara e i ragazzi e con un po' di difficoltà tornammo in hotel. L'acqua riluceva sotto la luce dei lampioni e della luna e faceva freddo, meno male che non spirava vento.
Nel momento in cui entrammo nella Hall ci accorgemmo con un po' di imbarazzo che la proprietaria dell'albergo era ancora sveglia, e si stava bevendo una tazza di caffè dietro il banco della reception.
"Buonasera" dissi e le sorrisi. Tra di noi, ero sicuramente io quella che le stava più simpatica.
"Buonasera, cara. Come vi siete ridotti! Quell'altro ragazzo, con gli occhiali... sembrava sul punto di vomitare. Vorreste qualcosa di caldo?"
"Ehm, credo di sì, grazie" ero abbastanza occupata a immaginarmi Stefano che vomitava sulla moquettedel corridoio.
"Venite in cucina, su, e speriamo che i vostri amici non sveglino tutti!"
Surry accanto a me aveva un espressione distante e un sorriso vitreo sulla faccia, e guardandolo mi venne da ridere.
Lo feci sedere al tavolo e quando fu pronto gli misi davanti la tazza di tè caldo, poi sorseggiai la mia. Ero stanca, ma molto contenta di come era andata la serata e soprattutto di non aver bevuto tanto da andare totalmente fuori di testa.
"Grazie mille, metto a posto io qui" dissi sinceramente alla proprietaria.
Mi rivolse un sorriso e se ne andò, e la ringraziai a mente ancora una volta.
Accompagniai Salvatore  che stava mezzo dormendo in piedi in camera (dove trovai Vegas e Stefano) e tornai giù. Dopo un attimo di esitazione, decisi di portare una tazza di tè anche a Sara, così risalii le scale verso camera nostra e, una volta in corridoio, scoprii con sorpresa che la porta era socchiusa.
Mi avvicinai ma prima che potessi entrare sentii la voce di Sascha, e mi fermai.
"Sai, non avresti dovuto ubriacarti così".
Sara rise forte e fui tentata di entrare per dirle di abbassare la voce, ma poi parlò, ed esitai ancora.
"Che ti importa tanto? Su, esci!"
Sentii qualche passo, il tonfo di qualcosa che cadeva a terra seguita in rapida sequenza da un altro po' di roba e un urletto.
"Stai attenta!"
Decisi che dovevo assolutamente entrare prima che quei due si ammazzassero a vicenda, così aprii la porta, ma rimasi scioccata, rischiando quasi di far cadere il tè per terra.
Sara e Sascha erano abbracciati e si stavano baciando, e per un attimo mi sembrò che Sara mi avesse visto, e presa dall'imbarazzo, mi ritirai nell'ombra.
Sentii dei rumori che sperai significassero che si erano staccati, e poi due respiri affannati.
"Be'..." iniziò Sascha.
Poi spalancai gli occhi, perché da quanto udivo Sara stava vomitando.
Decisi che era decisamente ora di entrare: Sascha stava guardando con disgusto le sue Nike piene di vomito mentre si dirigeva verso la porta con Sara barcollante dietro, entrambi mi videro, il ragazzo mi rivolse uno sorriso accennato e io sorpassai la mia amica con la consapevolezza che sarebbe rientrata poco dopo.
Posai la tazza di tè disgustata dall'odore di vomito e mi buttai sul letto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 12, 2016 ⏰

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