Gabriella's P.O.V.
"Abbiamo prenotato a nome Salvi" chiarii quando il tizio dietro al banco annunciò di non trovare la nostra prenotazione. "Ricontrolli!" Lo esortai.
"Forse è a nome Bianchi" suggerì Sara.
Mi morsi il labbro. Perché avevo lasciato che mio padre prenotasse al posto mio su internet? Chissà che nome aveva scelto.
"Ah, Bianchi Sara" esclamò quello. "Stanza 204, è al terzo piano".
Sara sembrava trattenersi a stento dall'emettere un verso di fastidio verso il povero malcapitato alla reception, perciò ritirai le chiavi il più in fretta possibile e la trascinai verso l'ascensore.
"No, l'hanno appena occupato" mi lamentai indicando il numerino luminoso che cambiava man mano che l'ascensore saliva di piano.
Sara non mi ascoltava, guardava il cellulare rispondendo ai messaggi su whatsapp.
Sospirai. Sempre la stessa telefono-dipendente.
Finalmente arrivò l'ascensore e caricammo le due valige.
Trovammo subito la camera ed entrammo. Era grande e luminosa: mi affacciai subito alla finestra, con una vista bellissima su Cana Reggio.
"Finalmente" sospirai felicemente.
Sara diede un'occhiata da dietro le tendine e si buttò subito su uno dei due letti.
"Questo è mio" esclamò. "E non provare a discutere".
"Sono troppo stanca per discutere" dissi. "E dovresti pure saperlo, visto che sei stata tu a farmi fare la strada fino in hotel a piedi invece che col prendere un vaporetto! A proposito, ricordami che dobbiamo andare al centro turismo per vedere che offerte ci sono riguardo ai vaporetti".
Fece una faccia schifata. "Non ci salgo. Io te lo dico. Mi rifiuto".
"Sara" dissi alzando gli occhi al cielo, "Ci sono posti dove non puoi andare se non in vaporetto! Le isole, per esempio. E il cimitero. Mi piacciono i cimiteri".
"Stai scherzando!"
"Sono seria! I cimiteri dicono molto sulla civiltà e sono pieni di scritte e..." Sara mi interruppe parlandomi sopra ad alta voce "Ok, ok, ho capito! Va bene. Andiamo a vedere le offerte. E forse, dico forse, potremmo parlarne".
Sorrisi e mi buttai sull'altro letto.
"Mi riposo un po', ti conviene fare lo stesso, perché sono solo le tre: dopo usciamo e andiamo a cercare un posto carino dove mangiare".
Sara annuì e si mise a stella marina sul letto, facendomi scappare una risata per quanto fosse piccola su un letto così grande.
Iniziai a sfogliare le cartine geografiche che ci avevano donato alla reception, ma chiaramente la gente non può mai avere un attimo di pace: i pazzi al piano di sopra probabilmente stavano spostando i mobili o qualcosa del genere, perché il casino che facevano era inimmaginabile.
"Non ci credo" borbottò Sara, che tra le due era la meno incline alla sopportazione.
"Vediamo un po' se la smettono, al massimo andiamo a vedere che succede"
Dopo un quarto d'ora però i rumori non erano ancora cessati, ed io e Sara ci trovammo costrette ad agire.
"Vado ad ucciderli!" Sbraitò la mia amica riferendosi agli abitanti della stanza sopra la nostra.
"Ehi, calmati! Ti. Devi. Calmare" ripetei e lei mise il broncio. "Però hai il diritto di arrabbiarti entro limiti ragionevoli" sorrisi e lei si illuminò.
"Andiamo a fargli lo scalpo, ragazza" mi esortò e prendemmo le scale fino al piano superiore. Questo aveva più o meno la stessa pianta del nostro perciò trovare le persone che ci disturbavano fu di una facilità imbarazzante (ok, no, lo ammetto, prima bussammo a una coppia di teneri vecchietti nel mezzo della loro ora del pisolino, ma dopo questo piccolo imprevisto filò tutto liscio).
Sara iniziò a bussare furiosamente alla porta della stanza sopra la nostra.
"Aprite!" Urlò. "Aprite immediatamente!"
La porta si spalancò e Sara diede per sbaglio un pugno sul petto di un ragazzo.
"Oh! Finalmente!" Esclamò prima di alzare lo sguardo sul ragazzo che aveva aperto.
Surry ci lanciò uno sguardo neutro. Aveva la fotocamera in mano e stava chiaramente girando un video.
"Chi è?" Chiese Sascha da dietro di lui.
Arrivarono anche Stefano e Giuseppe, che ci riconobbero e fecero una faccia confusa e un po' scocciata.
Sara era rimasta immobile.
Forse il troppo shock le aveva bruciato i neuroni.
Tossicchiai. "Ok, ehm, questo cambia le cose".
Un quarto d'ora di parlantina intensiva alla Sara dopo, eravamo seduti tutti sui due letti di una della camera che i ragazzi avevano scelto per stare a Venezia.
"Ok, ora che è finita la parte in cui ci mostriamo tutto il nostro piacere per avervi incontrati, parliamo di ciò che ci ha portato in questa camera" dissi tutto d'un fiato.
Sara era troppo emotivamente instabile per spiegare una questione di prim'ordine come il dormire la notte.
Effettivamente, non ero sicura sapesse cosa significasse dormire la notte.
Sascha annuì con un'aria molto seria e annoiata, per poi fare un sorriso stupido. Surry gli lanciò uno sguardo e arricciò le labbra. Stefano era attento. Vegas pure.
"Se avete intenzione di... fare tutto questo casino... beh, in camera, sappiate che prenderemo provvedimenti" iniziai. "Perché di notte si dorme, e il sonno è importante".
"Gabriella ha ragione" disse Surry schioccando la lingua per il palato.
"Grazie" dissi trionfante.
"Ma noi di notte registriamo" continuò lui.
"Lo sappiamo" disse Sara con voce stranamente normale. Era un po' rossa sugli zigomi, ma nulla di eccessivo. "Basta che non vi viene la voglia di cambiare posizione ai mobili alle tre di notte!"Sara's P.O.V.
Tutti scoppiarono in una risata, tranne Sascha che si limitò ad un sorrisetto sostenuto.
L'aria nei miei polmoni stava lentamente cominciando a fluire nel modo giusto quando Salvatore Cinquegrana decise di parlare.
"Beh ragazze ci dispiace per il disturbo ma chi, meglio di voi, sa come sono le nostre routine e soprattutto com'è scombussolata la notte con tutti i video che abbiamo da editare"
Fece una piccola pausa e poi guardò nella mia direzione.
"Sara ma... sei sicura di sentirti bene?" Mi chiese con sguardo confuso ancora più accentuato dai suoi occhi resi grandi dalle lenti degli occhiali.
Sentii Gabriella toccare la mia mano, non dovevo avere un bell'aspetto, probabilmente avevo sbiancato o ero avvampata all'improvviso, ma qualcosa non andava.
"Sara tutto okay?"
La testa mi stava cominciando a girare quando anche Gabri mi rivolse la stessa domanda di Surry, alzai lo sguardo verso il ragazzo davanti a me, e l'immagine di Sascha mi appariva sfocata.
Lui sembrò accorgersene infatti interruppe il silenzio.
"Che ne dite se mentre voi continuate a parlare di quello che dobbiamo o non dobbiamo fare io accompagno Sara a prendere un bicchiere d'acqua alla reception?" Si voltò verso Gabriella come se cercasse la sua approvazione e lei vedendo il mio sguardo smarrito acconsentì con un veloce cenno alla testa. Sentii la mano di Stefano tirarmi su dal letto e un altro giramento di testa mi colpì in pieno, ma cercai di rimanere in piedi. Mi diressi verso la porta con il ragazzo che l'Italia conosce meglio come Anima dietro di me, aprii la porta e lui la chiuse alle mie spalle.
Presi un respiro profondo mentre la testa mi girava ancora un po'.
"Andiamo?" chiese gentilmente il ragazzo porgendomi il braccio per sostenermi.
Dopo aver preso l'ascensore ed aver vissuto degli imbarazzanti minuti di silenzio (cosa piuttosto rara per me) scendemmo al piano terra dove a pochi metri di distanza si trovava il bar. Ci sedemmo sulle sedie in legno scuro e dopo avermi assicurato che sarebbe andato a prendere da bere mi sedetti al tavolo.
Approfittai di quei pochi secondi per prendere dei grandi respiri e posai la testa sul tavolo.
Mi sentivo una ragazzina ad emozionarmi così per quattro semplici ragazzi che si divertivano a parlare davanti una telecamera.
Ecco forse avrei dovuto vederli sotto questa luce più che come persone irraggiungibili quali mi ero sempre immaginata.
"Sara" mi richiamò all'attenzione Anima porgendomi un bicchiere che dedussi contenesse acqua e zucchero data la sua colorazione vagamente biancastra.
Oppure stava cercando di drogarmi.
Nah la droga costa troppo.
"Grazie" asserii prendendo il bicchiere e portandomelo alla bocca mentre lui si sedeva davanti a me, appena i nostri sguardi si incrociarono mi sorrise cordialmente.
Aveva dei begli occhi anche dal vivo.
"Sai so di piacere molto alle ragazze ma non mi è mai capitato di farne quasi svenire una" esclamò con aria divertita e io sbuffai scherzosamente.
"Ma smettila Sascha, tanto lo sanno tutti che sei solo una baldracca russa figurati se svenivo per te, non sei mica Harry Styles" risposi sogghignando e il ragazzo assunse la sua faccia offesa adorabile, gli mandai un bacetto e un sorriso si aprì sul viso del ragazzo.
"A giudicare da come mi stai parlando suppongo che tu ti senta meglio" annuii mentre non riuscivo a staccare il contatto visivo con Anima e scoppiamo a ridere.
"Torniamo su?" chiesi finendo d'un sorso l'acqua dolce, lui si alzò e io feci lo stesso.
Ci guardammo un' attimo e poi guardammo le sedie per rimetterle apposto. Vidi una scintilla nei suoi occhi e in qualche modo riuscii a capire cosa aveva intenzione di fare, portai lo sguardo alle sue spalle per controllare il barista che attualmente era scomparso.
Pochi secondi dopo avevamo buttato giù le sedie provocando un rumore sgradevole e stavamo correndo all'ascensore mentre la voce lontana del barista urlava un: "Ehi".
Ridemmo per tutto il tempo fino ad arrivare alla porta della stanza dei ragazzi dove poco prima li avevamo lasciati, continuammo a ridere e nel momento esatto in cui stavo per bussare Gabri, seguita da Giuseppe mi comparse davanti.
"Sara!" esclamò sorpresa.
"Gabriella!" Ribattei ancora ridendo con Sascha.
"Che avete da ridere?" Chiese Vegas con sguardo inquisitore.
"Che hai combinato?" Dissero nello stesso momento sia la mia amica sia lo youtuber, e le risate mie e di Sascha rimbombarono ancora di più nel corridoio.
Questo chiamò l'attenzione anche di Surry e St3pny che però ci guardarono con aria confusa prima che Ste si rivolgesse a Sascha.
"Avevi detto che se avresti fatto qualche cazzata mi avresti chiamato!" Cantilenò Stefano con la sua voce da bambino incrociando le braccia.
"Va bene ragazzi, allora ci si vede domani mattina" asserì Gabri, io la guardai confusa e mi mimò un:"dopo" con le labbra, mi prese per il braccio e ci avviammo all'ascensore.
"Grazie ragazzi, grazie Sascha" ringraziai prima che Gabriella mi trascinasse nell'ascensore, probabilmente se non ci fosse stata lei mi sarei accampata nella loro camera.
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Road to Mates || Mates
RandomTratto dal testo: St3pny ha caricato un nuovo video: VEN... La barra delle notifiche non mi faceva vedere altro. Cliccai subito sul link e aprii il video. Mi prese un colpo al cuore: i Mates andavano a Venezia. Nello stesso periodo in cui ci stavam...