Capitolo 3

33 1 0
                                    

Gabriella's P.O.V.

Entrammo disordinatamente nella nostra camera e Sara si lasciò cadere immediatamente sul suo letto.
"Cosa avete combinato?" Le chiesi. "Perché ho avuto l'impressione che aveste appena fatto qualcosa di molto stupido?"
Aveva una faccia divertita e fece finta di essere esasperata.
"Sempre questi sospetti...!" Esclamò.
Non riuscii a fare a meno di ridacchiare. "Ok, sorvoliamo su ciò che tu e Sascha avete fatto di sotto. Sara. Non sai che è successo".
Spinse la mano di fronte alla bocca sorridendo, aspettando che continuassi.
"Ok, ora ti dico. Allora, voi eravate usciti, e Stefano ha detto qualcosa riguardo a te ma io non lo stavo ascoltando. Quanto è bello? Peccato che sta con la Marina ed è così innamorato di lei..."
"Gabriella!"
"Scusa, scusa! Sai che non sono capace di sintesi e tanto meno di finire un discorso senza divagare. Dicevo? Sì, be', abbiamo continuato un po' a parlare da persone normali, del fatto che eravamo a Venezia e dei vaporetti, e allora dico dovrei proprio andare a vedere che fine ha fatto Sara, così indovina che dice Surry?"
"Come posso indovinarlo, Gabriella?" Mi chiese Sara alzando gli occhi al cielo.
Perché ho una migliore amica così stupida? Sembrava il suo unico pensiero in quel momento.
Sospirai. "Non stai mai al gioco. È snervante".
"Dovrai convivere con questa parte di me, ora continua".
Misi il broncio, poi continuai. "Insomma, ha detto che stasera siamo impegnate".
Sara si accigliò, non capendo, poi spalancò gli occhi. "Non vorrai dire..."
"Che ci portano a vedere Venezia by night? Sì, è proprio questo che ti stavo per dire" dissi trionfante.
"In realtà stavo per dire che prevedevano il futuro, ma questa è comunque un'ottima notizia!" Esclamò Sara, tutto d'un colpo arzilla e felice.

***

"Ho fame" disse Sascha per quella che doveva essere almeno la quarantesima volta. "Che ne dite se ci fermiamo in uno di questi banchi del fritto da mangiare camminando?"
"Vuoi davvero mangiare camminando con questo freddo?" Chiese Giuseppe.
"Siamo quasi arrivati" disse Surry guardando google maps aperto sul suo cellulare.
Mi sporsi sulla sua spalla. "Questa è Calle de fiori, dobbiamo girare alla prossima".
Sara annuì e si avvicinò a Sascha. "Basta che pensi a quando arriveremo e mangeremo quei cosi fantastici, i cicchetti..."
"Meglio un fritto oggi che un cicchetto domani" commentò molto saggiamente lui con un sorriso filosofico sulle labbra.
Era quando se ne usciva con frasi del genere che non capivo come avesse potuto diventare così famoso.
Non seguii più la loro conversazione, perché in quel momento Stefano smise di armeggiare con la videocamera e una lucina verde si accese accanto all'obbiettivo.
"Non vi da fastidio far parte di un mio video, giusto?" Chiese prima di iniziare a filmare.
"Siamo usciti per andare a cercare qualcosa per la cena" disse alla fotocamera sorridendo. "Stiamo cercando un posto introvabile, ma Sascha ha fame" inquadrò Sascha e Sara. Il primo faceva il broncio, la seconda salutò con la mano. "Oh, loro dono Sara e Gabriella. In breve sono due ragazze che hanno la camera in albergo sotto la nostra ed erano venute a lamentarsi perché Sascha e Surry facevano casino..."
"Eravate tu e Sascha" precisò Surry. "Io non centravo niente".
Stefano fece una smorfia. "Non è vero. Comunque alla fine abbiamo deciso di uscire la sera per farci perdonare".
La fotocamera si spostò su di me, e io mi strinsi la vita con le braccia sorridendo. "Ciao" salutai allungando la a in modo esagerato.
"Papà Vegas cerca questa specie di pub che ci hanno consigliato... ci sentiamo più tardi noi" chiuse il video e rimise l'apparecchio elettronico nella sua custodia.
"Ok, eccoci" disse Vegas fermandosi davanti a un locale pieno zeppo di gente.
"Entro io e vedo se c'è posto" disse Surry.
"Ti accompagno" proposi subito senza pensarci, e sgusciai dentro insieme a lui.
C'era una marea di gente attorno al banco che mangiava in piedi su vassoi di carta vari spuntini dall'aspetto squisito.
"Dio, che odore" mormorai al ragazzo che camminava accanto a me.
Lui annuì, gli occhi ancora più grandi del solito per quanto li aveva spalancati.
"Mi scusi, c'è un posto a sedere libero?" Chiese Salvatore alla ragazza intenta a servire i clienti.
Lei esitò un attimo. "Per quanti?"
"Siamo sei" dicemmo in contemporanea.
Sporse il collo per controllare in fondo al locale, poi annuì. "Sì. Vi conviene sbrigarvi!"
Corsi ad occupare il posto cercando di non inciampare nella folla e Surry tornò fuori a chiamare gli altri. In fila indiana con Sara a capo della fila raggiunsero il tavolo e vi si sedettero attorno.
"Non pensavo fossi così alto" stava dicendo Sara a Surry. "Invece Stefano è un tappo, è alto come Gabri".
"Io non sono basso" protestò Stefano.
"Da lei non può essere un'offesa" ghignò Sascha.
Sara gli diede uno scappellotto sul braccio. "Non fare battute sulla mia altezza!"
Decidemmo di ordinare un po' di tutto e ci arrivarono fritti, bruschette con sopra strani condimenti che la cameriera indicò come cicchetti e altra roba non meglio specificata.
"Il vino?" Chiese poi. "Prendete qualcosa?"
Scorsi lo sguardo sui miei amici.
"Una bottiglia di acqua naturale e tre pinte di birra..."
"Quattro" lo corresse Sara.
Era una serata divertente: i Mates ci parlavano del perché fossero venuti a Venezia e noi parlavamo della nostra vita di tutti i giorni - l'esame di maturità che avremmo dovuto affrontare una volta tornate a Roma e le nostre amiche che ci aspettavano a casa - ridendo e gustandoci un ottimo cibo.
Erano le undici quando ci alzammo da tavola e decidemmo di andare a farci un giro per Venezia.
"Dicono che è una città in cui è bello perdersi" dissi. "La sua maggiore attrattiva".
"Tutte le strade portano a Venezia" scherzò con un'espressione seriora Surry.
"Ragazzi voi avevate intenzione di fare um giro in gondola?"
"No, è una cosa troppo romantica e per ora non nutro nessun particolare amore platonico per Stefanino" rispose Sascha tirandosi questo accanto a sè.
Scoppiammo a ridere.
"Hai ragione, è troppo da coppiette" dissi. "E oltretutto costa 80 euro a persona!"
"È un po' esagerato come prezzo" disse Stefano.
"Sono contenta che la pensiamo allo stesso modo".
"Perché non ci vai il giorno del tuo compleanno? Ti ci accompagno io" disse Surry.
Durante la cena avevo avuto la conferma di ciò che già sapevo: era un ragazzo simpatico e interessante. E si era dimostrato ancora più carino e gentile di quanto avessi immaginato.
"Sarebbe bello" dissi sinceramente.
Mi sorrise.
È adorabile.

Sara's P.O.V

Notai Gabriella fare gli occhi a cuoricino a Surry, e non riuscii a trattenere un sorriso.
Un giro in gondola non era affatto male per il giorno del suo compleanno, specialmente con Salvatore al suo fianco.
Stavamo ancora davanti al canale quando il mio telefono suonò.
Era Ale.
Lo maldissi mentalmente per aver rovinato il bel momento con la luna che si rispecchiava nell'acqua e con noi a guardare la bella Venezia illuminata da questa luce soffice.
Vidi Vegas saltare al suono della mia suoneria e non potei non ridere, tuttavia non avevo affatto voglia di sentire una ramanzina da parte di quel ragazzo per non averlo salutato prima di partire.
Era così permaloso.
Così decisi di passare il telefono a Giuseppe e dimenticare completamente la sua chiamata, se non fosse che Sascha prese il telefono al posto suo.
"Chi è Alessandro?" Chiese appunto quest'ultimo vedendo il nome sul display.
Gabriella fece per rispondere ma Stefanino la precedette.
"Il tuo ragazzo eh?" Affermò facendomi l'occhiolino, io e Gabri ci guardammo e scoppiammo a ridere.
"Saschaaa!" Lo chiamai vedendo che si era incantato. Poco dopo Elena finalmente rispose.
"È suo fratello" esclamò la mia amica e vidi Sascha rilassarsi e ridere.
Tornammo a casa verso mezzanotte e dopo averci accompagnato in stanza e averci salutate se ne andarono.
"Oh mio Dio Sara" represse un gridolino Gabriella nello stesso momento in cui mi buttai sul letto.
"Si lo so, Surry ti accompagnerà in gondola tra 4 giorni ahhh" la appoggiai e cominciammo a saltare sui letti come nostra dimostrazione di felicità.
Fino a restare quasi senza fiato.
"Dovremo proprio andare a dormire" mi disse Gabri ancora con il fiatone mettendosi giù e spegnendo il telefono.
"Dormi?" Mi chiese anche se suonava più come un' ordine, scossi la testa leggermente, ancora dovevo vedere i video che avevano caricato i ragazzi, lei alzò gli occhi al cielo, sicuramente aveva capito.

***
H.3:00 a.m.
Dopo aver rivisto per la 5 volta una metà della serie di Waking Up mi accorsi e che finalmente Anima aveva caricato un video, senza farmi troppi problemi lo aprii.
Si trattava di un'altra:"Touch my body challenge"con Violet.
E per la prima volta una sensazione di bruciore mi assalì la bocca dello stomaco, Anima sembrava molto interessato alla ragazza, e come non potrebbe? Era una suicidegirl!
Questa fu la prima volta che dopo aver lasciato un fugace like, chiusi io video senza averlo finito.

Road to Mates || MatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora