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Prendo un bel respiro ed esco dalla camera andando verso l edificio dedico alle lezioni scientifiche, io frequento un corso di psicologia lho scelta solo ed esclusivamente per capirmi meglio.
L aula è enorme ci sono già centinaia di ragazzi e ragazze seduti nei posti oppure a terra, mentre cammino per avvicinarmi in un punto in cui possa sentire meglio inciampo sul piede di qualcuno e ci cado sopra.
Subito sento un grugnito femminile e una vocina sotto di me "fortuna che sei leggera" mi scappa una risata, era da un po che non la sentivo.
Mi alzo da lei e le porgo una mano per aiutarla "scusa per bhè la caduta" dico alla ragazza bionda fisico tondo ma formoso.
"Oh no scusa me che ti ho fatta cadere, sono jes" "io sofy" le stringo la mano "ora è meglio che vada" le i annuisce e io mi dileguo.
Trovo un posto e mi siedo anche se mi domando perchè era vuoto visto che la gente era a terra . La persona affianco a me mi risvegia dai miei pensieri "sei una matricola, bella, non puoi partecipare a questo corso. Ma non mi dispiace " e mi appoggia una mano sul ginocchio .urmai é n suono esce dalla mia bocca del tipo che schifo! Prendo la sua mano e la stacco da me "questi non sono affari tuoi e come ti ho già detto evita di fare conversazione con me" "dicono che gli italiani sono socievoli" "balle" rispondo borbotando mentre prendo dalla borsa il libro di psicologia. È il tizio che guardava la mia etichetta. Il mio libro sembra uscito da una guerra, è completamente scritto da me. Quando ero appena tornata a casa mi ero rifugiata con questo in camera e prendevo appunti su come era diventata la mia mente da normale a contorta.
Penso che lui l abbia notato appunto cerca di leggere ciò che ho scritto "non è carino leggere gli appunti degli altri senza permesso" "ma io non sono carino" non rispondo perchè mi sembra solo uno spreco di tempo così continua lui "come mai sei in questo corso?" Ormai ho capito che non cede per cui rispondo tanto non è molto importante "perchè sono brava in psicologia per cui hanno ritenuto migliore passarmi a un corso più avanzato" "non ti fanno saltare 2 anni così, significa che sei moooolto brava" "già" la sala ormai è gremita e noto che molte persone ci osservano incuriosite ma quando entra il prof tutto tace fuori che il tipo vicino a me "come fai a sapere in questo modo l americano?" "Sono rimasta qui per un po" "per quanto e dove?" "Dopo sta zitto, per 4 anni. Vicino seattle" "è un bel posto? " "non molto" dico a voce talmente bassa che penso non abbia sentito ma poi domanda il perchè "non sono affari tuoi"
Appena finiscono le lezioni torno in camera e inizio a cambiarmi per correre un po. Mentre sono in mutande e cerco di infilarmi quegli shorts strettissimi in quel materiale plastico la porta si spalanca e all ingresso ci sono alcuni dei sei ragazzi e il mio compagno di stanza
"Hei" saluto mentre riesco a sollevare gli shorts ed esulto alla fine "yahuu ci sono entrata!" Poi trovo un top sportivo che lascia scoperta la pancia e me lo infilo velocemente, mi lego la fascia con il cellulare al braccio e collego gli auricolari azzurri.
Mi giro verso la porta sedendomi sul letto per mettermi calzini e scarpe.
Quando ho finito mi alzo pronta per uscire ma la strada è bloccata dal mio compagno di stanza, "dove pensi di andare da sola? Così poi?"
"Vado a correre, il mio look è sportivo tutti si vestono così per correre" "tu non esci di qui cosi" mi avvicino fino a toccrmi con lui "nessuno me lo può impedire." Lo scanso ed esco dall edificio mentre lo sento imprecare.

Arrivo all ingresso del college, accendo la musica, mi infilo gli auricolari e inizio a correre sentendo lo stress defluire dal mio corpo fino ai piedi, alle scarpe e al terreno facendomi spingere sempre più veloce contro l asfalto.
Inizio a ricordare il momentk in cui sono scappata...

Flash back
5 mesi fa

Ieri era il mio compleanno e come quattro anni fa non ho festeggiato ma ormai non mi importa molto .
Sto facendo un giro , é sera ma non ho sonno, so che è contro le regole ma nessuno lo verrà a sapere, giro l angolo vicino l infermeria quando sento un forte getto d aria fresca ma non è la solita aria. Arriva da fuori lo sento, sento l odore fresco dell estate, la terra, l umidità e delle fragole. Non sto sognando e subito capisco che quel tubo oltre la grata porta fuori, fuori dal mio inferno, dalla mia gabbia. Una voce dura mi risveglia dai miei pensieri che gia ricordavano casa, mi volto e rabbrividisco alla vista di micheal . Ora ha ventisette anni ed è

Diventato ancora più muscoloso , si è creato un rapporto tra noi che odio, io ho imparato ad obbergli e se non lo faccio mi punisce in modi che solo lui può. Mi sottomette in tutti i sensi e odio il mio corpo perchè gli risponde.
"Micheal" lo guardo negli occhi
"Cosa ci fai qui a quest ora?" Inizia ad avvicinarsi
"Non riuscivo a dormire" ormai ho capito che la strada migliore é la verità o lui avrebbe capito tutto
"Ma tu sai cosa devi fare quando non dormi e sai bene che non devi uscire dalla tua stanza di sera" ormai il mio naso sfiora il suo petto
Annuisco conscia di ciò che accadrà ora "sai anche cosa succederà" annuisco nuovamente abbassando il volto e poggiando la mia fronte a lui, mette le sue mani sui miei fianchi e stringe forte per poi sollevarmi e mettermi sulla sua spalla "camera mia o tua?"
"Tua" sussurro.

DOLORE e AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora