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La mia pelle inizia a imperlarsi di sudore per la fatica facendomi sentire sempre più viva e portandomi una sensazione di libertà assoluta.
Passo attraverso il vialetto centrale del campus osservando attentamente ogni particolare notando qualche sguardo malizioso posarsi sul mio corpo;

Gli alberi di un verde brillante mi scorrono a fianco come fossero un film, alcune coppiette sparse qua e là sono distese su teli a godersi gli ultimi giorni di calma prima che gli impegni universitari assalgano tutti gli studenti e io mi ritrovo improvvisamente a pensare che non ho mai avuto una relazione che fosse vera, tra due persone che si vogliono bene.
Quando ero piccola ero carina ma un pò in carne, c erano state delle occasioni ma io non pensavo ad avere relazioni, pensavo solamente ad essere un maschiaccio che correva e si sporcava col fango;

invece l unica "relazione " che avevo mai avuto con un maschio era stata appunto con il mio aguzzino.
Probabilmente se mi chiedessero quali sono le basi di una relazione non saprei cosa rispondere.

Non mi sono mai innamorata, ho avuto una sola cotta all' età di 12 anni per un amico di mio fratello a quel tempo di 16.
Ero praticamente la sua ombra, lo veneravo, che sciocca, Ma difatti durò solamente qualche giorno;

ora mi ritrovo a dover condividere la mia stanza con un ragazzo che ci prova in continuazione, non che io abbia paura ma è un pò annoiante e penoso, anche se comunque per me è una nuova esperienza perchè io non ho mai dormito con Michel nemmeno quando mi puniva.
Naturalmente io e quel tizio non dormiamo nello stesso letto ma comunque a 2 metri di distanza.

Dopo questa serie di pensieri abbastanza rilevanti decido che è meglio fermarmi a prendere fiato o rischio un collasso perchè è da circa un ora che corro e penso di aver fatto più di un giro completo del campus.

Mi siedo ai piedi di un albero gettando fuori l aria in sbuffi con un ritmo non troppo veloce,
respiro a pieni polmoni l aria mentre abbasso il volume della musica per poter ascoltare il suono della natura.

Sento avvicinarsi qualcuno quindi preferisco aprire gli occhi , si tratta di quel tipo alle docce che si credeva il re del mondo.

"Hei bella" mai un secondo di pace eh.
Lo ignoro.
Si siede vicino a me facendo sfiorare un suo ginocchio al mio ,
"Sei ancora incazzata per ieri?"
"Sinceramente non mi interessa"

"Hai una voce così sexy" ma stai scherzando spero!
Lo guardo di sbieco alzandomi e allontanandomi dal mio luogo di pace. "Dai non fare la verginella" dice trattenendomi per un fianco con una mano, che errore.
Mi giro di scatto e gli rifilo un pugno sullo zigomo.
"Non ti avvicinare mai più a me e soprattutto non mi toccare." A quel punto mi giro e riprendo la mia corsa.

"Non è finita qui!" Mi urla

"Io penso di si " sussurro tra me e me.

Dopo aver preso un paio di volantini di alcune palestre nei dintorni del campus decido di rientrare anche perchè ormai sono le quattro del pomeriggio.

Mi avvicino sempre di più all' area degli alloggi e inizio a sentire delle urla e delle risate, in lontananza capisco che sta avvenendo proprio l unica cosa che non voglio.

Stanno immatricolando le matricole! Non so come si dica ma penso abbiate capito di cosa io stia parlando.
Probabilmente se passo senza farmi vedere interessata non si accorgeranno che sono una matricola , però non penso di sembrare una ultraventenne quindi probabilmente il mio piano non funzionerà.

Spengo la musica ma tengo le cuffiette e continuo a correre moderatamente avvicinandomi sempre di più all ammasso di ragazzi che in quel momento stanno gettando nella fontana alcune matricole ormai già fradice.

Passo a circa una ventina di metri dalla fontana e mi sembra di non aver attirato l'attenzione quindi rilascio l'aria trattenuta e mi appresto ad aprire la porta quando improvvisamente vengo sollevata da terra.

Un odore di muschio e colonia mi avvolgono mentre inizio subito a scalciare, non posso fargli male perchè mi esporrei troppo quindi decido di ribellarmi un po ma di lasciarli fare.

"Che cazzo fate?!" Urlo quando un altro mi prende dai piedi.
"Ti avevo detto che non era finita" oh dio è il coglione di prima!
Quando stringe la presa su di me capisco che ha proprio le braccia sopra le mie tette e che se la sta godendo anche perchè io sono in tenuta sportiva, solo allora noto che il tizio che mi stava tenendo le gambe era uno di quelli nelle docce e mi stava letteralmente scannerizzando da capo a piedi.

" non ti azzardare !" Gli urlo
Tutti ci stanno fissando e alcuni ridacchiano mentre io mi dimeno quando mi da un ultima strizzata alle tette e poi mi scaraventa nella fontana "bagnati per me!" Sento questo suo ultimo commento prima di cadere nell' acqua fredda.

DOLORE e AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora