La cena si svolse in tranquillità. Jay riempì di cibo Harry. Cibo buono, che Harry toccò a malapena. Louis se ne accorse. Si chiedeva perché quel ragazzo non mangiasse. A lui piace mangiare, sopratutto il cibo di sua madre. Era, secondo lui è quello di molti, il cibo migliore della terra.
-Oh Harry, perché non mangi? Non ti piace? Vuoi che ti preparo qualcos'altro di tuo gradimento?
Gli chiese la donna sinceramente preoccupata alla visione di qual ragazzo così magrolino. Harry alzò lo sguardo verso la donna. Era seriamente in imbarazzo. Anche perché tutta la famiglia Tomlinson lo guardava. Lui si affrettò con la risposta. A lui piaceva veramente tanto quelle prelibatezze ma, semplicemente, non aveva fame.
-Oh no, è tutto buonissimo davvero. Mi dispiace averla offesa. Non sono abituato a mangiare tanto. Mi scusi ancora signora.
Disse il ragazzo. Il riccio aveva paura di essere nuovamente picchiato. Jay sorrise e rispose che non si era offesa e che se lui diceva che era apposto così andava tutto bene.
Louis si accorse di un particolare però. Aveva lo stesso sguardo di quando, in camera, gli aveva chiesto le pasticche.-Signora.. uhm.. potrai andare un secondo su? Devo prendere una cosa è ritorno..
Disse. Jay gli sorrise e gli rispose che poteva andare tranquillamente. Harry si precipitò per le scale e scappò di corsa. Un minuto, dopo il ragazzo più grande, disse che andava in bagno. Ma si diresse da Harry.
Lo vide poggiato al letto. Stava meglio.-Come stai?
Chiese Louis sedendosi sul suo letto. Harry alzò lo sguardo e gli accennò un sorriso. Gli rispose che stava bene. Poi il più grande gli chiese se si voleva alzare e gli porse la mano. Il riccio afferrò quella così piccola mano rispetto alla sua e si tirò su.
Louis non si era mai accorto di quanto fosse più alto il riccio.
Lo stesso vale per Harry.
Insomma, con la sua corporatura non dovrebbe essere facile fermare un ragazzo basso come Louis.
Ma forse era proprio una questione di carattere. Harry non sarebbe capace di sfiorare una mosca, figuriamoci un ragazzo o una ragazza che sia.
I due scesero giù e finito di mangiare la madre chiese ad Harry se sarebbe voluto andare a scuola.
Harry disse di no. Non perché aveva paura dei bulli. Semplicemente perché sapeva che la scuola, si pagava.
La donna allora disse al ragazzo che per ora, fino a quando non se la sentiva, poteva darle lei delle lezioni.
Lei aveva una laurea per questo.
Così il riccio accettò.
Verso le 23:45 Harry si diresse in camera, dove trovò il più grande steso sul letto a guardare il soffitto.
Non proferì parola. Si cambiò velocemente e si stese sul letto. Ma il ragazzo non aveva sonno.-Harry?
Lo chiamò il più grande sperando che fosse ancora sveglio.
Probabilmente perché non sarebbe riuscito a parlargli un'altra volta se non in quel momento.-Mh?
Rispose il più piccolo. Il cuore di Louis fece un balzo di gioia. I due ragazzi non si guardavano. Non ne avevano il coraggio. Ma chi, infondo, lo avrebbe?
-Non vuoi venire a scuola per colpa mia, non è così?
Chiese il liscio cercando di non farsi sentire dalle sorelle o dai genitori. Louis si sentiva in colpa.
Non si era mai sentito così.. così diverso.. così strano nei confronti del ragazzino che dormiva nella sua stessa stanza. Ci fu un momento di silenzio.-No. Lou?
Rispose il riccio. Louis sorrise involontariamente al nomignolo dato dal ragazzo dagli occhi color smeraldo. Solo ora si accorse della sua voce così profonda e senza odio.
Come poteva un ragazzo con così tanti problemi non odiare nessuno?
Come poteva sorridere?
Perché non aveva paura di lui?
Sopratutto, cosa voleva domandargli il ragazzino?-Dimmi Haz.
Disse. Il ragazzo più piccolo fu felice del fatto che non si fosse arrabbiato per come lo aveva chiamato.
Sorrise. Nessuno lo aveva mai chiamato così. Lui era il primo.
C'era una domanda che gli passava per la mente da quando il padre fu arrestato. Questa domanda lo torturava da notti.-Sei stato tu ha chiamare la polizia, vero? Sapevi solo tu di mio padre..
Chiese il più piccolo. Ora aveva paura. Paura della risposta del ragazzo. Aveva paura che se la prendesse. Paura di esser picchiato nuovamente. Ma non tanto per il dolore che gli procurava, la sua paura era che la madre del ragazzo scoprisse che era proprio suo figlio a picchiarlo a scuola.
-Si riccio. Non farti strane idee. Dormi ora, sarai stanco.
Disse Louis. Non sapeva dove aveva trovato le forze per rispondere. Per dire la verità almeno una volta nella sua vita. Harry sorrise. Allora un pochino ci teneva a lui?
-Notte Lou.
Disse il riccio spensierato. Sorrideva cosa non faceva da anni. Si sentiva bene. Davvero.
-Notte Haz.
SPAZIO AUTRICE
Eiei! Spero vi piaccia la storia.
Man mano che proseguirà diventerà più interessante.
Spero sinceramente che sia di vostro gradimento
Un abbraccio
Sara
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Una luce nell'oscurità -Larry
FanfictionHarry Styles è vittima di bullismo per via della sua omosessualità. Louis Tomlinson è il suo bullo. Ma questo ragazzo dagli occhi color ghiaccio nasconde un segreto. E se un giorno questi due ragazzo dovessero convivere per una spiacevolmente dolce...