Capitolo uno: Prologo

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In un'Era lontana, circa duecentomila anni fà, esistevano creature che neanche Dio aveva creato,esseri oscuri i quali non provavano amore ne per sé stessi, ne per gli altri animali, che non avevano niente in cui credere, essendo figli della notte. Queste creature erano una specie dotata di grande forza e astuzia, in grado di distruggere esseri fisicamente più grandi, portandoli addirittura all'estinzione. Questi esseri malvagi erano i Lupi Mannari. Essi tendevano a rimanere nell'oscurità, dove la luna ne era la regina incontrastata. Vivevano nutrendosi di carne, qualsiasi tipo gli sarebbe andato bene,non vi era niente che sopravvivesse alle loro zanne. Erano famelici, sempre in cerca di qualcosa di cui nutrirsi, amavano cacciare quando la luna piena era in alto nel cielo stellato, in quelle notti raggiungevano il culmine dei loro poteri, i quali li rendevano più spietati e forti. La loro preda preferita, quando la luna piena era in cielo, era l'uomo, una creatura che non era in grado trasformarsi in alcun modo, ma che anch'essa era dotata di intelligenza e ingegno. La carne umana era poesia per le zanne dei Mannari, soprattutto per il sangue, ne erano avidi, più dei vampiri. L'uomo, in quell' epoca rischiava l'estinzione a causa dei Lupi Mannari. Le popolazioni umane decisero di non rimanere con le mani in mano, e, con l'aiuto di altre creature che vivevano a loro vicini, evocarono un demone. I demoni erano esseri che appartenevano al regno dei non-morti, realizzavano desideri, e - se invocati inutilmente - si prendevano la vita di chi li aveva chiamati, maledicendo poi il posto nel quale era stato evocato e tutte le persone che erano conoscenti di quella persona. I demoni possedevano delle grandi ali nere, occhi rossi come il sangue, artigli affilati che riuscivano ad agguantare qualsiasi cosa e grandi corna appuntite. Erano anche creature suscettibili, infatti si arrabbiavano per sciocchezze, e si divertivano a giocare dei tranelli agli ingenui quando questi esprimevano dei desideri. L'uomo spiego l'insostenibile situazione attuale del suo popolo al demone, la richiesta che gli era stata rivolta era quella di far sparire per sempre il Lupo Mannaro. Il demone, divertito dalla situazione, esaudì il desiderio solo in parte, ed ingannandoli disse loro che se avessero voluto che i lupi non si facessero più vedere, avrebbero dovuto permettere ai demoni di vivere nel loro mondo, altrimenti il desiderio non sarebbe stato in alcun modo esaudibile. L'uomo, a secco di soluzioni, accettó. Mai quell'errore fu così grave. Demoni di ogni genere si aggiravano liberi per il pianeta, mietendo ingiustamente vite innocenti. Anche i Lupi furono costretti a cercare rifugio altrove a causa di queste creature oscure. Contrariamente a quello che ogni essere si sarebbe aspettato, l'uomo fece un patto con il Lupo Mannaro: gli venne promesso che, dopo aver cacciato via i demoni, avrebbero preso le distanze, a meno che una delle loro popolazioni non avesse invaso il territorio altrui, e quest'ultimo giuramento venne chiamato "Il Patto ". Ci vollero alcuni anni per sigillare il demone con il quale l'uomo aveva stretto la promessa, e, quando l'impresa fu completata, gli altri demoni, rimasti senza qualcuno al loro comando, si dispersero nei meandri del oscurità. Il Lupo Mannaro e l'uomo, prima di dirsi addio, si accordarono fra di loro: si sarebbero soccorsi a vicenda se mai ce ne fosse stato bisogno per combattere i demoni infernali, dando così vita ad una delicata pace a distanza che l'uomo si augurava durasse a lungo, sperando che non succedesse in alcun modo qualcosa di irreparabile...

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