-Posso domandarti una cosa?- domandò lui.
Io annuii e lo guardai. Già avevo l'ansia.
-Cosa hai pensato appena mi hai visto?-
-Beh..uhm..insomma... All'inizio mi stavi antipatico, lo ammetto.- risposi balbettando.
-Lo so, scusami, continua..- disse lui arrossendo leggermente.
-Però, ora sento che stiamo diventando amici..voglio aiutarti, Luke.- lo guardai deglutendo.
-Aiutarmi?- chiese lui aggrottando la fronte.
-Sì, Michael mi ha detto tutto..ti prego, non arrabbiarti con lui, lo ha fatto solo per non farmi pensare male di te..- mi morsi le labbra ed abbassai lo sguardo.
-Tutto tutto?- chiese ancora lui.
-Sì, tutto, il successo, la tua..quella lì..- mi grattai la nuca imbarazzata.
-Arzaylea? La conosci?- domandò lui.
-Sì, non ho avuto una bella esperienza con lui, so com'è fatta..- alzai le spalle sospirando.
-Comunque, al fatto di prima..che sei diversa..- disse leccandosi le labbra ed abbassando lo sguardo.
-Perché sono diversa?- alzai di nuovo lo sguardo verso di lui e mi morsi il labbro inferiore.
Sembrava così impacciato e tenero a rispondere.
-Tralasciando la tua forza, la guancia mi fa ancora male e quasi zoppico..un'altra ragazza di sarebbe già buttata su di me. Mi sa che non hai mai avuto un ragazzo, non è un insulto eh. L'ho capito da come respingi facilmente i ragazzi. Ma no, non sei brutta, anzi, sei molto..molto carina.- disse lui arrossendo sempre di più ad ogni parola.
-Davvero?- arrossii anch'io guardandolo.
Non sapevo che davo già un'impressione da suora, ma non sapevo neanche che mi trovasse carina.
-Davvero.- rispose lui sorridendo.
-Quindi vuoi aiutarmi?- continuò lui.-Sì, fidati di me.-risposi io.
Passarono giorni da quel incontro, ma mi scambiai i numeri di cellulare con loro, quindi continuammo a sentirci.
Cercavo sempre in tutti i modi di avvisare Luke, di avvertirlo di non fare nulla perché altrimenti aveva un altro schiaffo.
Continuammo a parlare, e passò un mese, poi due, ed anche tre, fino a quattro. Ci conoscevamo meglio.
Una volta erano a Sidney, poi andavano a New York, da lì si spostavano a Los Angeles, ritornavano un poco a casa e poi partivano un'altra volta.
Loro erano tanto indaffarati ed io non trovavo mai lavoro. Pensavo alla babysitter, ma i bambini lì intorno urlavano, saltavano, erano impossessati e non ci tenevo molto ad accudirli. Per fare la cassiera ero distratta. Come segretaria non so una ceppa di computer. Per cantare avevo una voce che faceva schifo. Quindi, cominciai a studiare chitarra e pianoforte, almeno lo facevo con piacere. Ero abbastanza brava, speravo di trovare lavoro con quello.Un giorno ero stesa sul letto a dare uno sguardo alle nuove canzoni che dovevo suonare, quando poi sentii la porta spalancarsi e sobbalzai. Chi diavolo entrava in camera mia così? Solo loro.
-Sorpresa!- urlarono tutti in coro.
-Magari la prossima vota entrate dalla finestra, è più normale.- li guardai male e sospirai, poi mi alzai e li salutai abbracciandoli ed alzandomi sulle punte. In confronto a loro ero molto nana.
Anche se mi spaventavano li adoravo comunque.Ashton era diventato più muscoloso, anche Calum, Michael per fortuna non aveva cambiato colore di capelli, Luke sembrava più sobrio e con un filo di barba in più, non che ne avesse già tanta, ma lo rendeva più uomo.
Gli scompigliai i capelli e sorrisi.
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Obsession||Luke Hemmings.
FanfictionCharlotte era una ragazza come tante, fin quando un ragazzo comparve improvvisamente nella sua vita e cambiò ogni cosa.