Capitolo 1

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Chiusi la porta alle mie spalle e lasciai cadere la chiave di ferro per terra.
Mi guardai allo specchio.
Avevo lo sguardo sciupato.
Lo sguardo di chi è diventato qualcuno che non sarebbe mai dovuto diventare.
Lo sguardo di un'anima straziata.
Lo sguardo di una creatura che viene privata di tutto.
Avevo lo sguardo di chi aveva perso qualcosa di vitale,ma in fondo quel "qualcosa",non l'ho mai avuto.
Avevo un cuore morto in un corpo vivo.

Inevitabilmente scoppiai in un pianto silenzioso,un pianto che sarebbe dovuto uscire molto prima.

Caddi a terra,con le mani tra i capelli.
Il pavimento ghiacciato mi trasmesse un brivido che partiva dalle cosce scoperte fino alle mie spalle.

Pensavo a tutto.
Ero sempre stata forte,una leonessa.
Lo ero e lo sono tutt'ora.
Ma sono stata abbandonata da tutti.
Ma degli altri non mi interessava,mi interessava di...di lui.

Il lui cosí tanto amato da me..
Lo amavo da impazzire,mi faceva tremare ma allo stesso tempo mi sentivo a casa stando con lui.
Ero me stessa.
Mi sentivo viva.
Mi sentivo felice,solare,unica.

Oramai la serenità l'ho persa.Non la troverò mai più.
Come d'altronde tutto il resto.

Ero consapevole di aver rovinato me stessa,ma in primo piano tutti gli altri.

Mi alzai,prendendo quell'oggetto che mi ero promessa di gettare via.

Ero stanca ormai.Non aveva più senso la mia esistenza,avrei solo peggiorato tutto,avrei rovinato ancora una volta la vita di qualcuno,e questo non doveva accadere.

Premetti con forza,con una forza allucinante quella lama sulla mia pelle.

Lo feci con brutalità,con cosí tanto odio,che,sembravo che stessi uccidendo qualcuno,ma in realtà quella che stavo uccidendo ero io.

Affondai piu in fondo,peggiorando la puzza di ferro causata dal molto sangue che perdevo.

Misi quella lettera...quella lettera che avrebbe dato solievo a tutti.

Il mio addio.

Sentii dei passi provenire dal piano di sotto.

"Merda dove cazzo sei".

Era la sua voce.
La voce che odiavo tanto.

Non volevo uscire.

Sentii sbattere la porta.

"Cazzo apri!APRI PORCAPUTTANA".

Mi diressi verso la vasca da bagno e aprii l'acqua.Bollente.

Avevo sporcato tutto il pavimento di sangue e barcollavo con le lacrime salate che continuavano a esplorare la mia pelle,iniziando a vedere a chiazze nere.

"APRI QUESTA MERDA DI PORTA!"

Gridava e la porta continuava a sbattere di continuo.

Brutto non riuscire ad aprire una porta vero?

Mi immersi dentro la vasca,ascoltando ancora quella voce odiosa.

Un'altro tentativo di aprire la porta da parte sua,andato a puttane.

Sbatteva,urlava,tirava pugni.

Ma la cosa che non riuscivo a sopportare erano le grida.

Cosí immersi la testa dentro la vasca,insieme al mio corpo.

Avrei voluto dirti che non era mai stata colpa tua.
Non centravi nulla te.Eri sempre con me e ti ho sempre odiato.

Iniziai a vedere un rosso accesso,vedevo luce mentre mi spegnevo.

Mentre stavo scomparendo,questa frase nella mia mente era sempre ripetuta come un disco difettoso:

"Mi hai strappato l'unico sorriso che ho ancora".

E poi...

                       Il buio.

I hate you. Niall horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora