Surprise

70 14 5
                                    

Dopo aver assimilato più o meno il colpo sferrato al mio povero cuore innamorato, ogni volta che andavo a lezione cercavo in tutti i modi di vivere Miranda il più possibile e di interiorizzare quei momenti;

a breve l'avrei persa e non potevo sopportarlo, dovevo fare qualcosa...

assolutamente qualunque cosa... quante lacrime nel frattempo avevo versato e versavo.

Qualche lezione prima dell'ultima, così, mi era venuta un'idea supersonica... Dopo di quella chissà quando l'avrei rivista... Se l'avrei rivista;

lei dava disponibilità, per un altro mese, prima di terminare definitivamente (non ce la faccio neanche a scriverlo) solo in una palestra mentre la nostra chiudeva il corso perché in estate le ragazze diminuivano sensibilmente. Così presi in parte qualcuna e dissi loro:

"Chi viene con me una sera a fare una sorpresa a Miranda?"

"Dai sì che bello, le portiamo anche un pensiero?"

(A cui io avevo già pensato da un sacco di tempo, mi sarebbe piaciuto un paio di orecchini piccoli a forma di stella, perche' lei era la mia stella, che avevo anche provato a cercare, ma senza risultato)

"Ovviamente" risposi.

"Io avrei pensato già ad un paio di orecchini magari a forma di stellina bianca visto che ha già i punti luce azzurri come i suoi occhi".

Altre invece proponevano robe del tipo pendenti o collanine o bracciali o altro, ma io obiettavo dicendo che se ci avessero fatto caso avrebbero notato che non portava mai niente, neanche la sera della festa e a quanto pareva non ne usava minimamente, nessuno mai negli anni gliene aveva visti portare, avevamo scoperto qualche giorno dopo, chiedendo in giro.

Così pensammo ad una bella maglietta e ad una canotta e andando in giro, le donne ovviamente, io non potevo scegliere una maglietta femminile, ne trovarono una veramente adatta; bianca a maniche corte con un cuore nero stilizzato ed una canotta nera da abbinare insieme o anche da mettere da sola.

Già me la immaginavo così bella e sexy.

Pensammo proprio a tutto, anche a preparare dei tramezzini, bibite, il prosecco, che a lei piaceva, le avremmo fatto una sorpresa bellissima e io l'avrei rivista.

Non vedevo l'ora, e man mano mi venivano altre idee, per esempio di indossare noi una canotta azzurra, per riprendere il colore dei suoi occhi, di vederci un'oretta prima in un punto di ritrovo e di arrivare all'inizio della lezione e fare incursione mentre lei iniziava sulle prime note.

Così le ultime lezioni nella nostra palestra ci servirono per mettere a punto tutto ciò, e l'ultima per salutarla...

E lei ci preparò in quell'occasione frutta fresca a volontà...
Lei era felice di noi, ma anche tanto stanca e agitata per il suo futuro.

Quella sera per me fu difficile, come le precedenti, era bello stare insieme, ma ormai da quando avevo saputo che sarebbe andata via io vivevo altalenando alla felicità, tanta tanta malinconia.

Così quella sera la salutai normalmente, ma ero su' di morale solo perche' pensavo alla sorpresa; ci lasciammo tutti con la promessa di vederci qualche volta, magari anche a mangiare una pizza insieme, o altro...

La guardai x l'ultima volta negli occhi ... immagazzinando quel ricordo, ma per fortuna, non sarebbe stata l'ultima.

Il giorno della sorpresa ero in fermento, immaginavo già tutto e non vedevo l'ora arrivasse il pomeriggio, da un paio di giorni viaggiavo con il sorriso sulle labbra.

Finalmente arrivato l'orario stabilito mi precipitai fuori di casa e mia mamma da un po' di tempo mi dava del matto molto spesso vedendo i miei atteggiamenti. Veloce come un fulmine guidai verso il punto di ritrovo e le donne furono abbastanza puntuali.

Potevamo partire...
La nostra musica a palla in auto (ascoltavo solo quella da quasi un anno ormai, sentivo così Miranda sempre vicina e costantemente me la immaginavo ballare anche quando non la vedevo davvero) e pronti... via!

In auto mentre guidavo pregustavo quel momento tanto atteso che stava di lí a poco per arrivare. Però eravamo un pochino in anticipo, perché ero andato abbastanza spedito, per cui per evitare di essere scoperti ed incrociarla in auto mentre andava ad aprire la palestra, decidemmo di fare una breve sosta in attesa dell'orario di inizio lezione; ci fermammo in un piccolo parcheggio lontano da qualsiasi visuale e con la musica ci divertimmo a fare qualche foto scimmiottando le nostre posizioni da ballo. Lo facevamo sempre a lezione o in occasioni particolari: foto con il palmo della mano tipo saluto, o di spalle per far vedere il nostro miglior "new rear"... ci divertivamo un sacco con questi momenti di pura ilarità e spensieratezza.

Era arrivato il momento di andare all'attacco. Risalimmo in auto e finalmente arrivammo in palestra, parcheggiammo nel vicino parcheggio, scaricammo cibo, bibite e regalo e più o meno in silenzio, eravamo troppo in fibrillazione, ci incamminando alla chitichella...

Ultima foto più che sorridenti prima di entrare, e in carovana pian piano per scrutare chi ci fosse ci affacciammo prima nel cancello, e c'era la sua auto per cui era già dentro, poi lentamente entrammo nella porta e visto che in palestra non c'era nessuno ci dirigemmo verso la porta esterna (d'estate si faceva lezione fuori se non pioveva).

Aspettammo di sentire partire la musica e ci lanciammo letteralmente tutti e 9 verso di Lei, e io gridando...

"Ma vuoi iniziare la lezione senza di noi?????!!!!

Sorpresaaaaaaa!!"

"Nooooooooo! Ragazzi!!!! Ma che ci fate qui, ma che bello!"

E ci abbracciò e baciò ad uno ad uno. Che emozione grandissima fu rivederLa, mio dolce ed unico aMore, io avevo un sorriso a non so quanti denti, Dio quanto avrei voluto baciarLa!

"Ciao Andrea!!!!!! Ragazzi non so che dire, questa volta mi avete lasciato proprio senza parole"

(e non era una cosa mica facile!)

(eh cara, pensavo io, vedrai tra un po', che le sorprese non erano finite).

Così riprese le redini della lezione, ma si vedeva che era super contenta e piena di emozione...

Dopo le presentazioni alle altre ragazze che non ci conoscevano, facemmo lezione ed ogni tanto sorrideva guardandoci.

Alla fine dopo aver terminato mangiammo e bevemmo. Le altre ragazze andarono via e così le facemmo il nostro regalo preceduto da un biglietto ovviamente farina del mio sacco:

<Pensavi che le sorprese fossero finite con la nostra incursione, ed invece noi ti stupiamo sempre...

Grazie della tua energia, della tua simpatia... se non esistessi bisognerebbe inventarti.

Saremo sempre "sul/nel tuo cuore" (alludevo al fatto che la maglietta avesse il disegno del cuore sul cuore appunto) e tu nel nostro.>

<Con immenso affetto>

E sotto tutte le nostre firme.

E la sua gratitudine era evidente, non l'avevo mai vista così tranquilla e rilassata con noi. Pensava che finalmente fosse l'ultima sorpresa ed invece le porsi il pacchettino.

"Be' questo è l'ultimo eh?! Ridendo! Le dissi.

Lo aprí... E ridendo disse:

"Wow! Bellissime!"

Appoggiando entrambe le magliette al petto.

"Quando mi vedranno in giro con queste, mi diranno: ma Miranda... stai bene?" (evidentemente come pensavamo tutti non portava robe né eleganti e né tanto meno firmate) ed anche noi ridemmo di gusto alle sue belle e simpatiche battute.

Questa volta le sorprese erano davvero finite, era buio, e così l'aiutammo a sistemare e andammo tutti via insieme...

Ultime parole, battute e saluti.

Quando mi avvicinai io la baciai sulle guance e Le dissi:

"Prima che termini il corso magari una sera vengo a fare una lezione se ci riesco".

"Certo Andrea! Quando vuoi".

E ci guardammo e ci sorridemmo.

Non l'avrei lasciata andar via cosi' facilmente per alcun motivo al mondo.

... continua

&quot;Semplicemente Incanto&quot; #wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora