«Sta bene, sta bene!» li avvertì allegramente Zòsimov mentre stavano per entrare. Era arrivato già da una decina di minuti e sedeva nel solito cantuccio sul divano. Raskòlnikov era seduto nell'angolo opposto, completamente vestito e perfino accuratamente lavato e pettinato, cosa che non gli capitava da un bel po'. La stanza fu subito gremita, ma Nastàsja riuscì lo stesso a introdursi dietro i visitatori e si mise ad ascoltare.
Effettivamente stava quasi bene, specie in confronto al giorno prima; ma era molto pallido, distratto e cupo in volto. A vederlo, lo si sarebbe detto un uomo ferito o colpito da un violento dolore fisico: le sue sopracciglia erano contratte, le labbra serrate, gli occhi infiammati. Parlava controvoglia, come facendosi forza e adempiendo un dovere, e dai suoi movimenti traspariva a scatti una certa inquietudine.
Se avesse avuto una benda intorno a una mano, o un cerotto su un dito, la rassomiglianza con un uomo affetto, per esempio, da un doloroso ascesso, da una contusione o altro del genere, sarebbe stata completa.
Tuttavia, quando entrarono la madre e la sorella fu come se una luce illuminasse per un istante anche quel viso pallido e tetro; ma ciò non fece che mettere nella sua espressione, al posto dell'aria distratta e malinconica di prima, quella di una sofferenza ancor più intensa. La luce ben presto svanì, ma la sofferenza rimase, e Zòsimov, che osservava e studiava il suo paziente con tutto il giovanile fervore di un medico alle prime armi, dopo l'arrivo delle due donne notò con sorpresa in lui, invece della gioia, qualcosa come una grave, profonda decisione di sopportare qualche ora di una tortura ormai inevitabile. Osservò poi come ogni parola, o quasi, della
conversazione che seguì sembrasse toccare e irritare una piaga nascosta del suo paziente; ma nello stesso tempo si meravigliò della capacità di dominarsi e di nascondere i propri sentimenti dimostrata da quel monomaniaco che solo il giorno prima perdeva le staffe ad ogni parola.
«Sì, adesso vedo anch'io che son quasi guarito,» disse Raskòlnikov baciando affettuosamente la madre e la sorella: cosa per la quale il volto di Pulchèrija Aleksàndrovna s'illuminò. «E non lo dico più alla maniera di ieri,» aggiunse rivolto a Razumìchin e stringendogli amichevolmente la mano.
«Oggi, quando l'ho visto, mi sono perfino meravigliato,» prese a dire Zòsimov, il quale si era sentito assai sollevato dall'arrivo delle due donne dato che, in dieci minuti di conversazione con il suo paziente, aveva già perduto il filo del discorso. «Fra tre o quattro giorni, se tutto andrà avanti così, tornerà ad essere quello di prima, cioè com'era uno o due mesi fa, o forse tre? Perché tutto questo è cominciato, e si è andato man mano maturando, parecchio tempo fa... non è così? Adesso potreste anche ammettere che la colpa, forse, è stata vostra?» aggiunse con un sorriso cauto, come se temesse di poter irritare in qualche modo Raskòlnikov.
«Può darsi benissimo,» rispose questi in tono distaccato.
«Lo dico,» proseguì Zòsimov che ci aveva preso gusto,
«perché la vostra completa guarigione dipende ormai essenzialmente ed unicamente da voi stesso. Ora che è possibile parlarvi con franchezza, vorrei farvi capire che è assolutamente indispensabile eliminare le cause, per così dire, originarie e più profonde che hanno provocato l'insorgere della vostra infermità. Allora sì che guarirete, altrimenti potrebbe peggiorare di nuovo. Io non le conosco, queste cause originarie, ma voi dovreste conoscerle. Siete una persona intelligente, e certamente vi sarete osservato. A me sembra che
l'inizio dei vostri disturbi abbia coinciso in parte col vostro abbandono dell'università. Non potete continuare a esser privo di un'occupazione, e perciò il lavoro è uno scopo ben preciso da raggiungere; questo - così mi sembra, almeno - potrebbe aiutarvi molto.»
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Delitto e Castigo - F. Dostoevskij
De TodoInsieme a Guerra e Pace di Lev Tolstoj, questo libro fa parte dei romanzi russi più famosi e influenti di tutti i tempi. Esso esprime i punti di vista religiosi ed esistenzialisti di Dostoevskij, con una focalizzazione predominante sul tema del cons...