1. Chi sei?

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Finalmente arrivò l'attesissimo ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive.

Come sempre non sentii la sveglia suonare ma bensì la voce di mio fratello dall'altra parte della porta che mi incitava ad alzarmi o mi avrebbe tirato un secchio d'acqua addosso.

Appena finii di prepararmi corsi giu dalle scale con una frenesia non nel normale.
Louis stava facendo colazione con gli occhi chiusi.

"Ricordati che stasera devi rimanere a casa."
Disse con la bocca piena di cereali.

"E perché dovrei scusa?"

"Non te lo ricordi vero?!"              

"Cosa dovrei ricordarmi?"

"La mamma andrà dalla zia per tre mesi."
Mi guardò con la sua solita faccia da ovvietà.

"Ma perché sono sempre l'ultima a sapere le cose in questa casa?"

Non potevo rimanere a casa quella sera. Dovevo assolutamente andare dalla mia amica Jess che sarebbe partila l'indomani per andare da suo padre in Spagna.

"Forse perché non ascolti mai quando parliamo a tavola?"

Detto questo prese la ciotola e la pose nel lavandino per poi sparire dalla mia visuale.

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"Davvero non posso credere che mi lascerai per cinque settimane!"
Sbuffai mentre mi sedetti al nostro solito tavolo.

"Dai vedrai che passeranno velocemente."

"Tu non hai la minima idea di come sia vivere con mio fratello, per di più ora che saremo soli diventerò la sua sguattera."

A quelle parole Jess mi fulminò con lo sguardo.

"Olympia Megan Tomlinson non permetterti di parlare così di tuo fratello! Sai benissimo come la penso e sai anche che sono perdutamente innamorata di lui. Non hai idea di che fortuna hai ad abitare con lui!"

Mentre stava giocando con l'insalata le comparve un sorriso. Sapevo dove voleva arrivare pur di darmi fastidio.

"Non sai cosa darei per vederlo uscire dal bagno con solo un asciugamano sulla vita e.."

Mi avventai su di lei prima che potesse finire la frase.

"No! Jess guai a te se parli ancora così! Non ti lascerò rovinarmi il pranzo. ...E poi è inutile che continui a fantasticare su te e Louis. Lui sta con Jennifer e devi fartene una ragione."

Le cadde la forchetta dalle mani e assunse un'aria sbigottita per poi riprendersi e puntarmi un dito contro.

"È in questi momenti che vorrei tanto non essermi inciampata sui tuoi piedi alle medie."

"Beh, devi ammettere che è stata una caduta pazzesca. Soprattutto quando continuavi a dire che andava tutto bene e invece ti eri slogata la caviglia! Non vorrai mica rinnegare il nostro primo incontro?"

"Forse."

Iniziammo a ridere come due matte ai ricordi tragi-comici degli anni passati.

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Non ho mai sentito così tante urla alla fine delle lezioni. Io e Jess imboccammo la strada principale e dal suo comportamento capii subito a cosa stesse pensando.

"Ah si quasi mi dimenticavo. Alla fine come è andata con Nate?"

Non sapevo proprio cosa rispondere. Nate ha diciannove anni, un anno in più di me e qualche tempo fa mi fece una corte spropositata. Iniziò veramente a piacermi, non facevo altro che pensare a lui, ci vedevamo spesso e intanto il tempo passava. Jess non sapeva tutta la storia. Non le avevo raccontato che quando mi ero convinta di concedermi a lui e a un passo dal farlo mi ero tirata indietro lui mi aveva scaricata dicendomi che non voleva più vedermi. Mi sentivo troppo in imbarazzo per sfogare la mia rabbia e il rammarico con qualcuno. Sapevo che era sbagliato, ma a volte mi chiudo a riccio e è difficile per gli altri oltrepassare quella barriera. È nato tutto da quando nostro padre ha abbandonato me e la mia famiglia per costruirsene un'altra con una donna-a detta sua-più compatibile di mia mamma.
Era il mio idolo, l'unico su cui potevo contare veramente. E sapere che da un giorno all'altro tutto quello era solo una pura menzogna mi ha fatto ricredere sulle persone. Non le lascio avvicinare molto spesso per paura di soffrire ancora.
Mi risvegliai dai miei pensieri dopo aver ricevuto una gomitata sul braccio.
"Allora?!"

"Ehm si beh...non c'è niente da dire. Semplicemente non eravamo fatti l'uno per l'altra...tutto qua."

Jess mi stava fissando perplessa, ma stette in silenzio.

Un pregio della mia migliore amica è che se capisce che la cosa migliore è far finta di niente e non indagare nei dettagli fa di tutto per alleggerire l'atmosfera cambiando argomento.

"Comunque appena tornerò dobbiamo assolutamente fare qualcosa per divertirci...per esempio potrei venire da te per un po' così vedrei tutto il giorno tuo fratello e magari..."

"Ok, ok aspetta. La prima proposta è ottima...sulla seconda avrei qualcosa da ridire."

"Uff sei veramente una guastafeste Olly, fattelo dire!"

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"Jess mi mancherai un mondo!"

"Anche tu Olly. E ricordati di comportarti bene con Lou e di aggiornarmi sugli avvenimenti...per esempio se lascerà quell'arpia.."

La guardai di sbieco e iniziò a guardarsi attorno per vedere se si riuscisse a vedere Louis dalle finestre.

"Beh è meglio che vada. Non voglio iniziare a piangere. Ci sentiamo domani bella!"

Mi abbracciò più forte del dovuto facendomi sorridere come solo lei sa fare.

"A domani Jess."

Aspettai che girasse l'angolo per poi cercare le chiavi di casa.

"Ma porca..".

-Possibile che ogni volta le dimentico sul comodino?!-
Pensai -Speriamo che Louis sia di buon umore altrimenti mi farà le sue solite scenate esagerate.-

Suonai alla porta e dopo un tempo che sembrava interminabile si aprì mostrando degli occhi verdi smeraldo che mi scrutavano dall'alto in basso.

"Chi sei?"

-Dio che voce stupenda-

"No scusa, chi sei tu?"

Corrugò la fronte e assunse un'espressione pensierosa e allo stesso tempo scocciata.

"Non deve interessarti."

Detto questo se ne andò in salotto lasciandomi sulla soglia di casa esterrefatta per la sua risposta.


~SPAZIO AUTRICE~

Ehi gente!! Allora per cominciare volevo dire che questa è la mia prima ff in assoluto. Spero proprio che possa piacervi.
Un bacio
C.

Tutto per una persona || H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora