Capitolo 4

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Chiamatela magia, chiamatela veritá, io la chiamo magia quando sono con te .
-Coldpaly


Il giorno dopo alle 7:05 Gennaro si trovava giá in macchina, vestito di tutto punto e con i capelli pettinati per la seconda volta.

Aveva le mani che sudavano tantissimo per l'agitazione.

Non gli importava se era prestissimo e se aveva sonno, perché si sentiva immensamente felice ed aveva il cuore che batteva cosí forte da non avere altro suono nelle orecchie se non il battito incessante del suo organo vitale.

Non si era mai sentito cosí per una ragazza e per di piú per una che non conosceva neanche. Ma sentiva che Clara era diversa da tutte le altre ragazze anche se non sapeva se in meglio o in peggio.

Odiava sentirsi schiavo dei sentimenti, con Claudia era successo e non era andata a finire bene.

Succedeva sempre che lui si lasciava trasportare dalle emozioni e dai sentimenti tanto da innamorarsi di una ragazza in tempo record.

Ma come per destino della sorte gli veniva spezzato il cuore e soffriva sempre.

Ma dopo l'ultima volta Genn si era ripromesso di non innamorarsi piú, lasciandosi indietro la vita da sfigato.

Prima di entrare nella caffetteria si fumò una sigaretta per liberarsi di tutto quello stress e nervosismo.

Alle 7:32 entrò. Ed eccola. La vide seduta allo stesso tavolo su cui sedeva anche l'ultima volta che l'aveva vista.

Con una mano reggeva un libro, con l'altra teneva una tazza di tè che saltuariamente portava alle labbra.

Appena Genn la vide seduta sotto la luce fioca del lampadario appeso al soffitto, intenta a leggere si sentí come se fosse di nuovo vivo. Come se la parte di lui andata in pezzi, si fosse ricomposta.

Era bellissima.

Si avvicinò lentamente. Questa volta si sedette senza chiedere il permesso.

"Hey" disse lui non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.

Clara alzò lo sguardo nella sua direzione e ancora una volta Genn rimase paralizzato, prigioniero di quegli occhi. "Ciao." sorrise Clarissa.

Solo adesso Genn notò che il libro che stava leggendo non era 'Cime Tempestose'. Il libro in questione aveva la copertina azzurra dove vi era una ragazza vestita con gli abiti tradizionale degli anni 50. Sopra la ragazza vi era la scritta in grassetto 'Lolita'.

"No, non ci credo. Stai leggendo Lolita." disse Genn entusiasta. Clarissa lo guardò divertita. "Puoi contarci, tesoro."

Genn rimase attonito da quella risposta: era felice ma al tempo stesso impressionato dalla scioltezza di quella ragazza. Finse, comunque, di non averci fatto caso.

" Lolita è uno dei miei libri preferiti. Ti prego di non insultarmi anche Nabokov perchè mi alzo e me ne vado." Affermò Genn, sperando che Clara approvasse quel libro dato che non aveva nessuna voglia di andarsene.

Clarissa rise. Aveva una risata bellissima, profonda e coinvolgente. Quando sorrideva le si illuminava il volto apparendo ancora piú bella ed eterea.

"Ti comunico che puoi rimanere seduto dato che anche io adoro Lolita." gli rispose Clara mostrando i suoi denti bianchi e perfetti in un ampio sorriso. Genn si sentì rincuorato perché voleva tantissimo restare in compagnia di quella affascinante e strana ragazza.

"Come mai ieri non sei venuta?"
"Dopo scuola intendi?"
Genn annuì un po' impacciato. "Io non vengo mai qui dopo scuola. Quel giorno mi ci hai trovato per puro caso." spiegò la ragazza chiudendo il libro e poggiandolo sul tavolo. "Perché vieni la mattina?" chiese allora Genn incuriosito.

Lui non era affatto un ragazzo curioso. Di solito era indifferente nelle scelte altrui e si mostrava disinteressato alle storie che gli raccontavano le persone. Questo, infatti, era uno dei motivi per cui la gente lo reputava uno stronzo, ma secondo Genn era un bene non essere una persona curiosa per le storie altrui, cosicché potevi vivere la vita senza avere la necessità di scoprire come era quella degli altri. Si riteneva, invece, curioso per quanto riguarda l'arte, infatti era curioso di scoprire nuove cose attinenti alla cultura.

"Mi piace di piú. Il pomeriggio c'è sempre tanta gente qui. Non amo molto la confusione soprattutto quando leggo. La mattina, invece, non c'è nessuno e si sta molto meglio. E poi guarda fuori..." indicò la finestra. " è cosí bello a quest'ora, cosí calmo e silenzioso. Nell'ambiente c'è ancora l'aria della notte. La mattina vengo a piedi qui da casa ed è bellissimo vedere come tutto si sveglia al mio passaggio." terminò lei. Genn non poté non essere d'accordo con clarissa. A lui piaceva stare con gli amici tra la gente ma a volte sentiva la necessità di stare da solo, in silenzio. Quindi non fece tanta fatica a comprendere ciò che voleva dire Clara.

"Perché vieni a piedi?" questa fu l'unica cosa che Genn riuscì a dire. "È semplice, ho diciassette anni e quindi sono ancora giovane per prendere la patente e inoltre abito non molto lontano da qui e far venire mia madre con la macchina mi sembra uno spreco inutile." spiegò la ragazza che intanto si era portata alle labbra la tazza di tè. "no, aspetta. Tu hai solo diciassette anni?" chiese incredulo Genn. "Cos'è, ti fanno schifo le diciassettenni?" chiese Clara infastidita imitando il tono che aveva usato Genn solo qualche giorno prima. A Genn non facevano schifo le diciassettenni ma lei non sembrava affatto una di loro, sembrava piú adulta non solo per l'aspetto ma anche per il modo di comportarsi. Lei era molto matura. Genn conosceva ragazze di diciassette anni che non pensavano ad altro se non ad ubriacarsi e a rimorchiare ragazzi alle feste. Ma Clara non era cosí. Sembrava una persona di classe e composta, seduta educatamente a leggere un libro in una caffetteria.

"No no, mi sembri solo piú grande." si affrettò a rispondere. Il viso di Clara si addolcì. "Vuoi prendere qualcosa? Offro io." disse ad un tratto lei. Nessuna ragazza gli aveva mai offerto qualcosa, era sempre lui che doveva aprire il portafoglio. "No, ho già fatto colazione. Grazie comunque."
"Come vuoi." rispose Clarissa accennando di nuovo quel bellissimo sorriso.








Ciao a tutti.
Dopo tanto tempo sono ritornata con un nuovo capitolo e ci tengo a dire che mi dispiace se vi ho fatto aspettare tanto ma ho avuto alcuni impegni scolastici e personali.
Voglio ringraziarvi tanto per aver raggiunto quasi le duecento visualizzazioni, potrebbero essere poche ma per me è un gran traguardo quindi vi ringrazio tanto.
Un bacio e al prossimo capitolo.

More Than Just A Word. ||Genn Butch||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora