capitolo 5

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Fino alla fine del secolo
Fino alla fine di te, continui a nasconderti da me che se ti ritrovo, non ti posso più perdere, ed io ti catturo dentro mille stelle che di certo non scappano come scappavi ogni volta tu da me. Lo vuoi questo caffè? Ti prego finisci questo secolo accanto a me. Avremmo altro tempo insieme, per un caffè.
-Negramaro.

"Genn?" lo chiamò Clara con una flebile voce come se tutto a un tratto la sua sicurezza fosse svanita nel nulla. "Dimmi." le rispose con un sorriso. La ragazza puntò i suoi occhi azzurri su di lui e Genn poté giurare di non essersi sentito più la terra sotto i piedi. " mi accompagni a scuola?" chiese lei con uno sguardo supplichevole. La ragazza forte e determinata aveva lasciato il posto ad una sensibile e timida. Genn non poté fare a meno di sorridere a quel repentino mutamento di personalità. "Va bene." acconsentì il ragazzo, alzandosi dalla comoda sedia. Si alzò anche Clara che dopo aver raccolto la borsa si diresse verso la porta salutando il cameriere.

Quando uscirono l'aria mattutina colpì Genn in pieno viso scompigliandogli i capelli. I due si avviarono verso la scuola che fortunatamente non era molto lontana dalla caffetteria.

"Perché hai scelto di frequentare il liceo classico?" chiese Genn interrompendo l'imbarazzante silenzio che era sceso su di loro. Clarissa lo guardò divertita, come se fosse una domanda stupida.

Ritornò seria. "Non lo so. Mi piacciano le materie umanistiche e letterarie. E poi mi piace molto leggere e scrivere. Quindi sono venuta qui." disse lei. "Davvero? Scrivi?" domandò Genn. Aveva un malsano desiderio di conoscerla, di sapere tutto di lei. " si, qualcosa. " rispose Clara in imbarazzo. "Posso leggere qualcosa di tuo?" azzardò Gennaro. A quella domanda Clarissa alzò di scatto la testa posizionando i suoi occhi su di lui. " assolutamente no!" disse lei in tono severo. Genn si sentí un imparagonabile stupido, come gli era saltato in mente chiederle una cosa del genere? Ma quando lo sguardo di Clara si addolcì rivelando un lieve sorriso, Genn si rilassò improvvisamente.

Senza accorgersene erano arrivati davanti l'edificio. "Grazie." disse Clara sorridendogli. "Figurati." rispose lui. Sentí un calore sul suo letto : Clara lo stava abbracciando. Quell'abbraccio durò circa sei secondi ma bastarono per scioglierlo completamente.

Una chioma rossa lo riportò alla realtà. Genn non poteva crederci. Proprio lí, davanti a lui che lo guardava c'era Claudia.

Clara guardò prima Genn poi Claudia fino a quando non disse: " adesso io entro, ciao Gennaro." lasciandolo solo con la sua ex ragazza.

"Ti trovo bene, Genn." disse lei.
"Anche io." rispose lui non distogliendo lo sguardo dalla ragazza che lo aveva tradito senza provare nè pietà nè vergogna. "Clarissa è la tua ragazza?" chiese lei dopo un momento di esitazione. Sembrava tesa: aveva un'espressione accigliata, quasi arrabbiata.
"No, siamo solo amici." le rispose Genn ma avrebbe tanto voluto dirle il contrario, che lui e Clarissa stavano insieme perché voleva realmente tutto ciò, voleva realmente quella ragazza. Ormai il suo scopo era quello di renderla sua, di farla diventare la sua ragazza.

Alle sue parole la ragazza si rilassò immediatamente. Odiava Claudia perché dopo quello che gli aveva fatto non riusciva piú a guardarla come prima.

"È passato tanto tempo." disse lei in imbarazzo. Finalmente Genn vedeva in lei una briciola di sentimento ma non pensava che potesse essere l'imbarazzo. "Già." disse il ragazzo seccamente. Claudia se ne accorse ma disse comunque: "senti Gennaro, so che è passato tanto tempo e so che prima non mi sono scusata con te e per questo lo voglio fare adesso. Quindi scusa, ok? Scusa per quello che ti ho fatto." dopo aver detto ciò aveva un' espressione più rilassata come se si fosse tolta un enorme peso sulla coscienza.

Genn non se ne faceva niente delle sue scuse perché sentiva che quelle scuse non avrebbero risolto niente dato che tutto quello che Claudia gli aveva fatto ormai era successo e basta e non si poteva tornare indietro.

"Va bene." rispose Genn come se non gliene importasse. "Va bene? Tutto qui? Io ti chiedo scusa e tu mi rispondi solo 'va bene'?" chiese esterrefatta Claudia. "Se non volevi chiedermi scusa potevi fare Di scoparti il mio migliore amico!" rispose arrabbiato Genn. "Genn sei impossibile!" esclamò lei. "Anche tu lo sei." ribatté Genn infastidito prima di girare i tacchi e andarsene.

La lasciò lí, senza salutarla o darle spiegazioni ma non poteva stare un minuto di piú lá.

Ormai era troppo tardi per andare a scuola, così decise di ritornare a casa anche se voleva rivedere Clara dopo scuola.

Quando arrivò a casa non si tolse neanche il giubbetto che immediatamente si buttò sul letto a peso morto. Ma appena si distese nel letto la suoneria del suo telefono lo riportò alla realtà.

Aveva ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto. Gennaro preso dalla curiosità decise di leggere il messaggio:
"Scusa per oggi, scusa per tutto."

Genn capì immediatamente di chi si trattava e decise di non rispondere, non sapeva cosa dirle. Così ripose il telefono sul comodino e sprofondò in un dolce ma tormentato sonno.


Ciao a tutti.
Scusate l'attesa. Spero che il capitolo vi piaccia. Mi raccomando di commentare e stellinare perché ci tengo un sacco. Grazie ancora.
Un bacio <3

More Than Just A Word. ||Genn Butch||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora