La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro.
-James JoyceQuando finalmente uscì da quella maledetta scuola -non ne poteva proprio più, fortunatamente quello era il suo ultimo anno - decise di non recarsi al bar dietro la scuola dove lui e i suoi amici e anche tutti gli altri studenti di tutte e quattro le scuole presenti in quel paese si incontravano.
Decise,infatti, di dirigersi verso la caffetteria che si trovava vicino la piazza.
Quando arrivò a 'Caffè dei Portici', aprì la porta e un forte aroma di Caffè misto a qualcos'altro gli invase le narici.
Lì dentro faceva caldo e proprio per questo Genn stava immensamente bene. Lui era un ragazzo che aveva perennemente freddo. Molti avevano ipotizzato che ciò fosse causato dalla sua corporatura minuta e la carnagione pallida come la neve.
Ordinò una tazzina di Caffè e una volta servito si diresse ad un tavolo libero. Sistemò le sue amate cuffiette rigorosamente nere, come tutto ciò che possedeva e indossava, nelle orecchie e schiacciò Play.
Mentre le prime note di una canzone iniziarono a diffondersi nelle sue orecchie, fece il primo sorso dalla sua tazzina sentendo il caffè percorrergli lentamente l'esofago e finirgli nello stomaco. Si sentì subito risollevato dopo aver affrontato cinque faticose ore di scuola.
Quando finì la sua tazza di caffè stava per andarsene ma fu in quel momento che vide una ragazza seduta in un tavolo poco lontano dal suo, intenta a leggere un libro.
Genn riconobbe quasi immediatamente la copertina di quel libro dato che era uno dei suoi preferiti.
Si avvicinò alla ragazza che trasportata dalle pagine del libro non si era accorta della presenza di Genn.
Il ragazzo era indeciso se parlarle o andarsene, ma ancora prima che potesse decidere, pronunciò un flebile "Ciao". La ragazza staccò i suoi occhi azzurri dal libro per posarli su di lui.
Genn si bloccò immediatamente sentendo delle scosse elettriche pervaderlo dall'interno e attraversargli la spina dorsale.
A Genn non erano mai piaciute le ragazze con gli occhi chiari ma quelli di quella ragazza erano cosí profondi e penetranti da privargli la capacità di proferire parola.
Il suo stato di trance venne interrotto quando lei gli rispose con un semplice " Ciao" prima di riposare lo sguardo sul libro.
Genn non poté fare a meno di notare quanto fosse bella quella ragazza. Aveva lunghi capelli neri come la pece che le ricadevano morbidi lungo la schiena. I lineamenti erano marcati presentando zigomi alti, un piccolo naso all'insù e grandi labbra carnose e rosse. Quei bellissimi occhi dello stesso colore del mare e del cielo erano contornati da lunghe e folte ciglia.
Genn pensò che era bellissima.
"Quello è 'Cime Tempestose'?" chiese lui un po' impacciato. Doveva ancora riprendersi. Di solito lui faceva schifo con le ragazze, si sentiva sempre a disagio al momento della presentazione e del corteggiamento.
Ed anche se in quel momento era palesemente a disagio si sentiva un po' più coraggioso del solito. "Anche io l'ho letto, è uno dei miei libri preferiti." continuò il ragazzo arrotolandosi al dito un filo che usciva dalla sua giacca di pelle marrone.
La ragazza alzò immediatamente lo sguardo dal libro per posarlo su di lui. "Davvero?" disse lei con un'espressione schifata. Genn ci rimase molto male, tanto da rimpiangere di non essersene andato prima. "Cos'è ti fanno schifo i ragazzi che leggono?" riuscì a trovare il coraggio lui. "Oh no, assolutamente. Anzi, sono molto contenta di aver finalmente trovato un ragazzo che si interessi alla letteratura. La mia faccia schifata si riferiva al libro. Cioè, voglio dire che 'Cime Tempestose' è uno dei libri più brutti che io abbia mai letto." spiegò lei.
Genn si sentì inspiegabilmente risollevato come se quella ragazza fosse in grado di variare il suo stato mentale. "Comunque io sono Gennaro ma puoi chiamarmi Genn." disse lui ponendole la mano che lei strinse fortemente dicendo: " io mi chiamo Clarissa ma chiamami Clara."
Genn le sorrise e fu un sorriso ricambiato.
"Posso sedermi?" domandò subito dopo. "Si, certo." rispose Clara accompagnando queste parole con un cenno della mano.
Genn non se lo fece ripetere due volte e si accomodò sulla sedia di fronte a quella di Clara.
"Perché non ti piace?" azzardò Genn indicando il libro. "E me lo chiedi? 'Cime Tempestose' è pesantissimo e pieno di descrizioni superflue e ha personaggi odiosi, privi di morale e che sono d'anima scura, miserabili, prepotenti, volgari e violenti. Catherine sposa Edgar Linton solo per convenienza, attirata dalle sue ricchezze e dalla sua posizione sociale. Lei stessa dice di amare Heatcliff ma preferisce farlo soffrire siccome è ridotto a uno stato vile. Questa è la seconda volta che leggo questo libro, lo sto facendo per cercare qualcosa di positivo, visto che è uno dei classici piú conosciuto e amato dalle persone, ma credimi, non trovò niente di positivo." spiegò Clara.
Dopo aver sentito tutte quelle ragioni, anche Genn iniziò a vedere quel libro sotto un'altra punto di vista. "A me, invece, è piaciuto." confessò lui. "Trovo molto intelligente la scelta di far raccontare la storia da un personaggio che è comunque esterno alla storia." continuò Genn. "Io invece lo trovo noioso e pesante." sentenziò Clara.
"Qual è, invece, il tuo libro preferito?" le chiese Genn curioso di conoscere meglio quella ragazza. "Adesso non ho tempo, Gennaro. Te lo dirò un'altra volta." disse Clara alzandosi e raccogliendo le sue cose per andarsene. "Preferisco essere chiamato Genn." fece notare lui mentre osservava Clara che si rimetteva la giacca e la grande sciarpa azzurra e panna sul collo. "Okok. Si si vede in giro, Gennaro." disse lei ammiccandogli e uscendo dalla caffetteria lasciandolo solo e scosso.
Dopo che si fu ripreso uscì anche lui dalla caffetteria e si diresse alla sua auto. Erano le 14:55 ciò significava che era piú tardi del solito e che sua madre molto probabilmente era preoccupata.
Quando arrivò a casa mangiò velocemente per poi chiudersi in camera e allungarsi sul letto a pensare a quella bellissima ragazza.
Rieccomi qui con un altro capitolo. Adesso le cose si stanno facendo piú interessanti. Spero che vi sia piaciuto.
Un bacio.