Five.

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I singhiozzi gli riempirono le orecchie. Ogni suono strozzato che usciva dalla bocca del biondo, rimbombava nelle sue orecchie, stordendolo. Non riusciva a pensare lucidamente. Il corpo del più piccolo era spalmato sul suo e mentre l'altro si reggeva con le braccia intorno al suo collo, Federico lo sosteneva goffamente con due mani sulla schiena.

Non riusciva a capire cosa provasse. Principalmente, rabbia. Perché quel fattone era entrato, rovinando tutto quello che non ci sarebbe probabilmente stato. Perché Michael aveva porto la sua attenzione verso quell'uomo invece di lasciarlo nel suo brodo e parlare con lui. Perché Gennaro era entrato in quel bar, trascinandolo nel suo mondo angoscioso dove avrebbe preferito non mettervi piede.

Eppure, non poteva rimanere indifferente a tanta sofferenza. Almeno, non a quella di Gennaro.

"Genn, che cosa è successo?" domandò.

La sua voce si spezzò sull'ultima parola.

Gennaro disse qualcosa che fu ricoperto dai suoi respiri affannati. Michael intanto osservava la scena, con un espressione sconcertata. Marco gli aveva forse detto che gli sarebbe piaciuto tornare a casa, però era troppo concentrato sulla scena alla sua destra per dargli corda.

"I-io... noi ci siamo baciati" biascicò il più piccolo, tirandosi su per afferrare un tovagliolo dal bancone.

"Tu e chi? Ma perché stai piangendo?"

Gennaro si sentiva a disagio. Era la seconda volta che piangeva addosso a Federico, in un bar, in modo osceno. Se ci fosse stato suo padre, l'avrebbe deriso dicendo "femminiello". Una volta, i femminielli, erano uomini che si prostituivano vestendosi da donne. Adesso aveva un'accezione diversa, ma il modo in cui veniva utilizzato il termine era equamente dispregiativo. Di conseguenza si vergognava, perché mai era stato così triste e piagnucoloso. Certo, i suoi amici lo prendevano in giro, dicendogli "mai 'na gioia", per marcare il suo lato pensieroso e cupo ma non erano i suoi amici.

"P-posso rac-ccontarti tutto a casa?" chiese, guardandosi alle spalle, come se la presenza di Michael fosse fastidiosa.

Gennaro sentiva gli occhi dell'uomo scavargli la schiena, e mentre una parte di sé avrebbe voluto urlargli "fatti i cazzi tuoi", l'altra parte sapeva che se fosse entrato un pazzo nel bar dove stava, piangendo disperatamente, forse anche lui sarebbe rimasto a fissare la scena.

"Okay" disse bruscamente Federico.

Gennaro si sentì ancora di più a disagio nell'udire il tono secco e arido di Federico.

"Andiamo" si alzò con uno scatto, mettendosi su la giacca di pelle.

"You're leaving?" chiese Michael, alzandosi.

"Credo che entrambi ci ritroviamo in una situazione per la quale è meglio separarci" sospirò Federico.

I due uomini si guardarono intensamente.

Se Gennaro avesse detto di essere sorpreso, sarebbe stato un eufemismo. Quell'uomo e Federico si conoscevano. Era impossibile da credere agli occhi del biondo, dato che Federico non aveva amici al di fuori della gente che conosceva anche lui. Si sentiva il terzo incomodo in quella effusione silenziosa di sguardi.

"Tu sei proprio stronzo" disse l'uomo alla fine.

Gennaro socchiuse gli occhi nel sentire l'uomo riccio e bello, insultare Federico. Eppure, quando guardò il rapper, quello, gli stava sorridendo.

Happy Ending (Midez/Gennex)Where stories live. Discover now