Infilzo il pollo con la forchetta. Siamo seduti al tavolo e stiamo cenando, ma io non riesco a concentrarmi su qualcosa di concreto. Mi porto la posata alla bocca e mastico frettolosamente.
Vince mi scruta ansioso, come se sentisse nell'aria la mia frustrazione.
Nathalie mi prende la mano.
"Tesoro, cosa c'è che non va?"
Mi mordo le labbra, riflettendo se dirle la verità o tacere.
Il peso sul petto è troppo grande, la testa mi gira come se fossi su una montagna russa, e sono stanca. Davvero, terribilmente stanca. Allora dico "Credo di avere un vuoto di memoria."
Vince e Nathalie si scambiano una strana occhiata "Vuoto di memoria?"
"Si" sospiro "Sono uscita da scuola..sono andata in biblioteca... solo che non ricordo come sono giunta in soffitta."
Nathalie arriccia il naso "Ma tu odi la soffitta."
Appunto.
Vince indica il libro accanto a me
"Non lo voleva quel ragazzo?"
Abbasso lo sguardo sulla metamorfosi.
Esclamo "Un ragazzo?!"
Lui annuisce e replica "Non ricordi? Ieri, alla biblioteca, c'era un ragazzo che ti aveva chiesto questo libro. Non glielo hai restituito?"
Scuoto la testa. E se fosse lui il ragazzo che stavo aspettando?
Vince mi lancia un'occhiata incredula e si rimette a mangiare. Lo sento borbottare con Nathalie ma non presto attenzione.
La mia mente si focalizza su un unico, pressante, pensiero.
Quel ragazzo c'entra qualcosa con il vuoto che provo?
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Più tardi sono sotto le coperte, ad ascoltare Set Fire To The Rain di Adele. Sono una di quelle persone che, per sentirsi meglio, devono toccare il fondo prima di risalire. E le canzoni di Adele..aiutano.
Davanti agli occhi mi passano, strazianti, alcune immagini dei miei genitori: mamma che mi compra la cioccolata allo Starbucks, papà che gioca a scacchi, mamma che bacia papà davanti a me, il sorriso sui loro volti quando mi avevano annunciato che stavo per avere una sorellina.
Strizzo gli occhi, sentendo il cuore cedere. Una sorellina,penso. Il giorno dopo che mi avevano annunciato la lieta notizia erano andati a fare un giro in collina. Mi mordo le labbra, mentre i ricordi si fanno più nitidi.
"Abbiamo bisogno di qualche momento di tranquillità dal lavoro. Sono solo due giorni, Layla. Tua madre ne ha bisogno."
Avevo annuito, pensando che fosse un'idea geniale.
Due ore dopo avevo ricevuto la telefonata dall'ospedale.
"Signorina Watson?" avevano chiesto, dall'altro capo della linea.
"Si." avevo risposto, con il cuore a mille.
"Dovrebbe venire al Francisco Hospital, c'è stato un...incidente."
Ricordo di aver sbarrato gli occhi, incredula.
"Cosa cazzo intende?" avevo urlato.
Dall'altro capo avevo sentito un sospiro "I suoi genitori. Sono stati coinvolti in un incidente sulla superstrada. Sono in gravi condizioni."
La mia mente aveva smesso di funzionare alla parola genitori.
Rammento di aver afferrato le chiavi, di essere salita in auto, e di essere scoppiata in lacrime mentre guidavo.
La canzone di Adele finisce, ed io mi asciugo gli occhi che non la smettono di provare dolore.
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Quando mi sveglio, sto piangendo.
Non mi prendo la briga di asciugare le lacrime ma,invece, mi giro e guardo che ore sono.
3.00 del mattino.
È strano svegliarmi così presto. Non è da me. Svegliarmi lacrimando, per giunta.
Mi alzo a sedere e mi guardo attorno, un po' confusa.
L'iPod è ancora sul mio letto, e allora indosso le cuffie, sperando che qualche musica mi faccia addormentare.
Seleziono Bloodstream di Ed Sheeran.
Mi corico sopra un fianco e chiudo gli occhi, preparandomi alla voce celestiale di Ed.
Peccato che le note iniziali sono di un'altra canzone, che non riconosco.
È una canzone in inglese ma...non è quella che ho scelto.
Esterrefatta, controllo l'iPod: Bloodstream. Ma cosa diavolo...?
Sembra rock melodico, e dice:
Soltanto dormire...
Soltanto sognare...
Nei miei oscuri pensieri ho sempre voluto cacciare un mostro per tutto questo tempo...
Ma non ho potuto realizzare che il mostro ero io...e nessuno ha sentito i nostri pianti.
Ora non ho più lacrime...
Sconvolta, salto fuori dal letto e butto l'iPod per terra. Lo fisso, con gli occhi sgranati.
Infine lo prendo in mano e riavvicino le cuffie all'orecchie.
È soltanto un incubo e presto saremo liberi!
Il cuore mi batte all'impazzata. Non capisco. Non capisco!
Quando penso che questo, tutto questo, sia troppo strano e orribile, il cantante intona una frase che mi butta giù dalla scogliera su cui mi trovo in punta di piedi.
TUTTI I FANTASMI DEL PASSATO STANNO BUSSANDO E BUTTANDO GIÙ LA TUA PORTA.
È UN INCUBO.
E TU HAI LA CHIAVE. LIBERACI!
Scaravento le cuffie e il mio Mp4 contro il muro, mentre scoppio in un mare di lacrime.
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Secrets
Romance"Ho sempre pensato che i libri siano un mezzo per farci diventare ciò che vogliamo essere. Mi basta leggere di un'eroina straordinaria per volerle somigliare. Mi basta leggere di un grande amore per volerne uno anch'io. Fino ad ora non ho mai scoper...