luoghi lontani

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Era questo quindi che lei faceva: si isolava , restava lì, principalmente ad ascoltare le foglie cadere e a fissare il cielo.
Era autunno, la sua stagione preferita, in linea con la sua personalità.
Restava sul tetto per ore, e dopo aver contemplato le fioche luci dell'alba, rientrava in casa attraverso la solita finestra,si preparava un' altra tazza di the e usciva nuovamente dalla sua dimora che per niente sentiva tale. I suoi genitori ormai erano abituati a tutto ciò, la lasciavano libera di fare, e tutto sommato la ragazza non combinava nulla di sbagliato. Percorsi un centinaio di metri svoltava a sinistra, avanzava per un altro po' e si insidiava nel mezzo di una piccola radura. Lì la strada si trasformava in terra battuta e il 'chiasso' diveniva pace.
Amava così tanto stare lì. Il boschetto era colorato, le foglie sotto gli scarponcini scricchiolavano e ogni volta lei si sentiva in colpa per aver intaccato quel silenzio perfetto. I rami sopra gli alti fusti si incurvavano per lei come per abbracciarla, avvolgerla in un tepore tiepido. La ragazza aveva poi appeso in alcuni angoli qualche spago con conchiglie: il suono che queste emanavano toccate dal sospiro del cielo la tranquillizzava. Era il suo posto. Solo suo, lontano.

Lei poteva sembrare un po' così, tra le nuvole, ma in fin dei conti era solo una normale ragazza, forse meno superficiale delle altre.
Anche per lei scuola e amici.
Era diversa, ma così terribilmente uguale.

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Foto mia :)
-A

Come Brezza D' Autunno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora