mattina

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La sveglia del telefonino suonò, in anticipo. 'Di nuovo?' Pensò lei.
Era da settimane, dall'inizio dei corsi ormai, che il suono rimbombava nella stanza 40 minuti prima del dovuto, verso le sei del mattino. Non riusciva proprio a capire perché. 'Quando mi deciderò a comprare una vera sveglia?' Ripeteva sempre.
Comunque,dopotutto, ci aveva fatto l'abitudine e la sera, prima di cadere nel sonno profondo, impostava come suoneria una delle sue canzoni preferite. Ogni mattina una diversa, dipendeva tutto dal suo umore. Solitamente usava delle colonne sonore: la trasportavano in una realtà diversa, un mondo nuovo.
Si rigirò tra le coperte e sommerse la testa sotto il piumone, ad occhi chiusi, ascoltando la dolce melodia di quella mattina: violini e pianoforte la trascinarono con loro in un viaggio di fantasia.

Intanto, dalle fessure della porta-finestra, a destra, entravano rapidi spiragli di luce che creavano nel muro opposto linee chiare.
Il sole stava sorgendo e stava dando il buongiorno alla ragazza. Lei lo considerava un piccolo dono della natura.
Dalla stessa finestra lei era solita uscire: al di là si apriva uno stretto terrazzo. Era proprio da lì che raggiungeva il tetto. Si arrampicava cautamente ma senza timore sopra la ringhiera, e con una grande spinta saliva su di una specie di piattaforma secondaria: da qui uno slancio per poi sedersi sulle tegole malandate della copertura. Ormai erano anni che lo faceva e ogni giorno la cosa le piaceva di più.

Uscita timida dalla coperta, iniziò a guardarsi intorno e a osservare i particolari della stanza: ' devo aggiungerci qualcosa, di mio, che la renda diversa'. In effetti la camera era abbastanza monotona: grande,certo, ma monotona. Solite pareti bianche e qualche mobile di necessità.

Decise di iniziare a prepararsi per la scuola: a furia di riavvolgere la canzone e pensare tra sé e sè era giunta l'ora di alzarsi. Si lavò velocemente, prese i primi pantaloni che le capitarono a tiro, una felpa larga. Preparò all'ultimo la cartella scolastica e con una fetta di pane tra i denti uscì di casa.
Il paesaggio che le si presentò di fronte la mandò in tilt. Il cielo era infuocato: giallo e poi rosso e poi ancora nuvole scure.
'...cavolo' , la parola le uscì di bocca spontaneamente.

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Foto mia, solo per rendere l'idea :)
-A

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